Nicole Corritore 12 novembre 2009

Dieci anni fa 24 operatori umanitari, di cui la metà italiani, morirono in un incidente aereo nei pressi di Pristina. Laura Scotti, dell'Ong Ai.Bi., era una di loro e una scuola kosovara porta oggi il suo nome

"Venerdì 12 novembre 1999 un Atr 42 della compagnia Sifly, noleggiato dal Programma Alimentare Mondiale, decollato da Roma Ciampino alle 9.05 e diretto a Pristina, in Kosovo, scompare dai radar alle 11.30. Dopo una giornata di attese e ricerche, rese difficoltose dalla nebbia e dalla zona minata, arriva la conferma: l'aereo è precipitato sul monte Piceli, a pochi minuti dall'atterraggio all'aeroporto di Pristina.(...)"

Inizia così il libro scritto dalla giornalista Francesca Mineo "I 189 giorni di Laura" in memoria di Laura Scotti, responsabile dell'ufficio stampa dell'ONG italiana Ai.Bi., che perse la vita in quell'incidente aereo di dieci anni fa assieme ad altre 23 persone tra membri dell' equipaggio e uomini e donne impegnati in attività di sostegno umanitario alla popolazione kosovara.

Tra di essi rappresentanti del Programma Alimentare Mondiale (Pam), operatori umanitari e funzionari di organismi governativi e agenzie internazionali coinvolti a diverso titolo in programmi di cooperazione internazionale.

Con Ai.Bi., tra Milano, Roma e il Kosovo, Laura ha trascorso 189 giorni, poi l'incidente avvenuto nei cieli di Pristina ha spezzato il suo sogno. Laura aveva maturato la scelta di lavorare per l'associazione Ai-Bi. per dedicarsi a progetti dedicati all'infanzia in difficoltà familiare. La sede nazionale di Ai.Bi. a Melegnano (Milano) ricorderà oggi Laura con una messa aperta al pubblico e alle persone che hanno condiviso con lei progetti, sogni, difficoltà. A Roma, sempre oggi, l'Assessorato all'Ambiente e alla Cooperazione tra i popoli della Regione Lazio ha organizzato un incontro dal titolo "Costruttori di pace, saltatori di muri - Pace, disarmo, solidarietà internazionale" alla Sala Tevere, durante il quale si parlerà dell'importante lavoro svolto dalle persone che hanno perso la vita il 12 novembre di dieci anni fa.

A Grabovc, in Kosovo, gli alunni della scuola cittadina, si fermeranno alcuni minuti prima di entrare in classe, nell'atrio dell'istituto che porta il nome di Laura Scotti. Gli insegnanti e il direttore, come ogni anno dal 1999, ricorderanno l'impegno di Laura nel volere la ricostruzione di quella scuola, dieci anni fa rasa al suolo durante il conflitto. La scuola venne infatti poi ricostruita grazie ad un progetto co-finanziato dal Ministero Affari Esteri, da Ai.Bi. in qualità di leader del progetto e dal Consiglio del notoriato di Roma. Oggi la scuola funge anche da spazio comunale di ritrovo per tutti i giovani di Grabovc, come casa della Cultura e luogo di incontro e scioalizzazione anche per le donne del paese.

Relazioni di cooperazione con il Kosovo che l'organizzazione non governativa Ai.Bi. ha voluto proseguire negli anni. Diverse le attività realizzate a sostegno di minori e famiglie in condizioni disagiate. Ad esempio, il prossimo 3 dicembre si svolgerà a Djakova, l'inaugurazione della prima casa famiglia che ospiterà minori in affido. In attesa che i bambini possano ritornare nella loro famiglia di origine o, laddove non sia possibile, possano essere adottati.