19 settembre 2007

Giovani del soccorso alpino della Bosnia Erzegovina ospiti in Trentino per scambio di conoscenze tecniche. Accolti in conferenza stampa dall'assessore alla Solidarietà internazionale, Iva Berasi

Fonte: Provincia autonoma di Trento

Si chiamano Luka, Bojan, Damir, Miroslav ed Emir; sono sei giovani alpinisti che vengono da Mostar e Sarajevo, in Bosnia Erzegovina, e che da lunedì 17 a domenica 23 settembre, guidati dal dott. Tigran Elezovic del Pronto Soccorso alpino bosniaco (GSS - Gorska Sluzba Spasavanja), partecipano a un corso di formazione tecnica sul Pronto Soccorso Alpino presso il rifugio Vajolet.

Lo scorso 17 settembre, presso la sede della SAT, la squadra bosniaca è stata presentata alla stampa, alla presenza dell'assessore provinciale alla Solidarietà internazionale, Iva Berasi, del vicepresidente del Soccorso Alpino, Giampietro De Zolt, del vicepresidente della SAT Paolo Scoz e Michele Nardelli per il Tavolo trentino con la Bosnia.

"Iniziative come la vostra - ha detto l'assessore Berasi, salutando i giovani ospiti, - sono possibili grazie all'impegno che l'intera comunità trentina profonde nella solidarietà internazionale attraverso le sue 250 associazioni, ma anche all'intervento coordinato e strategico del governo provinciale. Voi oggi siete qui in virtù dell'esito positivo delle precedenti fortunate esperienze di aggiornamento delle guide alpine ugandesi, argentine, cilene, perfino del Buthan che hanno potuto approfittare dell'esperienza maturata in decenni e decenni di attività del Pronto Soccorso trentino e della SAT".

"È per questo - ha proseguito l'assessore - che il mio sincero ringraziamento va agli operatori della montagna trentina che, attraverso il volontariato, segnano e mantengono i sentieri, curano l'ospitalità in numerosi rifugi ed intervengono con tempestività, efficienza e altruismo quando si verificano incidenti. Vi auguro che l'esperienza che vivrete al Vajolet vi consenta di migliorare le vostre performance nel campo del pronto intervento, ma anche di apprezzare la bellezza delle nostre montagne. In cambio, vi chiediamo di aiutare anche noi a crescere, a migliorarci e ad aprirci ai problemi e alle esperienze degli altri".

E se Michele Nardelli, del Tavolo per la Bosnia, ha sottolineato "l'orgoglio con cui il Pronto soccorso trentino viene a interfacciarsi con il 'fratello' bosniaco, che può contare su una Sarajevo olimpica e su montagne che in fatto di bellezza gareggiano con le nostre", Giampietro de Zolt, che oltre ad essere vicepresidente del Soccorso alpino trentino è anche responsabile per le zone di Fiemme e Fassa, ha brevemente illustrato i contenuti tecnici del corso.

Il dottor Elezovic, dopo aver ringraziato quanti si sono mossi per rendere possibile e concreta questa esperienza di formazione, ha sottolineato che la loro presenza in Trentino ha come scopo non solo acquisire nuove conoscenze e fare esperienza in tema di soccorso alpino, ma anche vedere come nella nostra provincia è organizzato l'elisoccorso medico in alta montagna, per trasferire sistemi e metodologie alla realtà della Bosnia Erzegovina.