18 agosto 2009

Vengono anche dalla Bulgaria i ragazzi coinvolti in un progetto di scambio giovanile europeo che si svolge in Sicilia. I 26 ragazzi provenienti da tutto il mondo affronteranno il tema dell'acqua come diritto e bene da proteggere

Fonte: AISE

Sono arrivati da tutto il mondo i 26 ragazzi e ragazze che in questi giorni sono impegnati nello scambio giovanile su "Diritti e legalità" organizzato dal Servizio Civile Internazionale a Bagheria, vicino Palermo. I ragazzi sono arrivati dall'Afganistan, dalla Bulgaria, dal Gambia, dalla Francia, dalla Spagna e ovviamente dall'Italia.

Lo scambio, organizzato con il Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia e finanziato dall'Agenzia Nazionale per i Giovani tramite il programma comunitario "Gioventù in azione", si centra sul tema dell'acqua e della sua accessibilità e, come spiega il coordinatore siciliano dello SCI, Pietro Galluccio, "unisce diversi aspetti di crescita personale, impegno sociale, recupero della memoria e, ovviamente, divertimento per tutti i ragazzi coinvolti". I ragazzi stanno infatti affrontando il tema dell'acqua sotto diversi punti di vista: l'acqua come un diritto, attraverso il tema del diritto alla fruibilità del mare, l'acqua come bene da proteggere, attraverso il tema della protezione delle riserve idriche dall'inquinamento.

Dal primo giorno i ragazzi sono stati impegnati su un terreno confiscato nel 1999 al mafioso Domenico Federico. Questo pezzo di costa che sovrasta l'incantevole litorale di Mongerbino riunisce in sé tanti degli aspetti dello scambio giovanile. Come ha infatti ricordato il sindaco di Bagheria Biagio Sciortino "è un terreno che una volta sistemato e ripulito potrà diventare luogo di accesso pubblico al mare e potrà offrire tanti servizi di assistenza ai bagnanti compatibili con la tutela dell'ambiente; allo stesso tempo è un terreno che rispecchia la memoria storica del territorio, visto che conserva tracce di un sistema di irrigazione tradizionale basato sulle gebbie e i canali in cotto; è infine, ovviamente, il simbolo del riscatto del nostro territorio e del rilancio di una immagine positiva della Sicilia e del suo impegno contro la mafia".

Alla conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa ha partecipato anche la dottoressa Rosalba Romano in rappresentanza del Centro per la Giustizia Minorile della Sicilia, la quale ha ricordato che per i ragazzi siciliani coinvolti, lo scambio di questi giorni fa parte di un percorso di reinserimento sociale nel quale le attività di volontariato svolgono un ruolo fondamentale. "Si tratta di ragazzi che sono attualmente in "messa alla prova", ha spiegato Romano, "e per i quali ovviamente la possibilità di svolgere delle attività su un terreno confiscato alla mafia ha un valore pratico e simbolico molto maggiore".

Durante la permanenza in Sicilia, che durerà fino al 21 agosto, i ragazzi incontreranno inoltre diverse associazioni locali impegnate contro la mafia, come "Addio Pizzo", e visiteranno le riserve naturali presenti sul territorio, il museo Guttuso e la città di Palermo.