28 marzo 2008

Un incontro tra parlamentari sloveni e il presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, nel quale è emerso che l'Euroregione è da considerarsi un ottimo contesto di coordinamento istituzionale

Fonte: Regione Friuli-Venezia Giulia

I rapporti di collaborazione tra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia, dopo la piena integrazione della vicina Repubblica nell'Unione europea, sono stati approfonditi in un incontro dello scorso 17 marzo tra il presidente della Regione, accompagnato dall'assessore per le Relazioni Internazionali, e una delegazione di parlamentari sloveni riuniti nel "Club parlamentari del Litorale" presieduto da Aurelio Juri. Assieme ai parlamentari hanno partecipato all'incontro il console generale di Slovenia a Trieste Joze Susmelj, il presidente dell'Unione Culturale Economica Slovena - SKGZ, Rudi Pavsic ed il presidente della Confederazione Organizzazioni Slovene - SSO, Drago Stoka.

Il Club dei parlamentari del Litorale, ha spiegato Aurelio Juri, è composto da 15 parlamentari di tutti i partiti presenti nel Parlamento sloveno, che affrontano assieme i comuni interessi dell'area di confine e del litorale, elaborando proposte a livello nazionale. Dopo aver preso atto con soddisfazione degli sviluppi normativi e legislativi regionali in favore della tutela della comunità slovena in Italia, registrati in questi ultimi anni nel Friuli-Venezia Giulia, la delegazione parlamentare ha approfondito con il presidente della Regione alcuni temi particolari: l'Euroregione, la collaborazione nel settore della viabilità e dei trasporti con particolare riferimento ai porti di Trieste e Capodistria e ai collegamenti ferroviari, e nei servizi, da quello sanitario alla gestione dell'acqua, gas, elettricità, trasporto pubblico locale. Nel settore turistico gli argomenti hanno riguardato l'avvio del comprensorio sciistico Sella Nevea-Bovec e la prospettiva internazionale per il Parco del Carso.

Dal dialogo tra il presidente della Regione e la delegazione parlamentare è emersa una visione dell'Euroregione come contesto in grado di consentire un miglior coordinamento istituzionale per fare in modo che cittadini e imprese presenti nel suo territorio (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Slovenia, Istria, Contea Litoraneo Montana, Carinzia) possano usufruire di strumenti normativi più simili, di servizi integrati efficienti e meno costosi, operando "sentendosi a casa propria". Un impulso al comune sviluppo verrà anche dal mondo della ricerca e della cultura mettendo in rete, da una parte laboratori e conoscenza scientifica, e dall'altra i musei, le biblioteche ed i teatri.

L'istituzione delle Regioni in Slovenia è ancora nella fase di dibattito in Parlamento, ma - è stato ribadito - la normativa europea sui GECT consente anche l'adesione di uno Stato. Sul piano economico è stato rilevato che l'Adriatico ha oggi l'opportunità di diventare il punto di collegamento per i traffici tra aree che conoscono un notevole sviluppo: l'Est europeo e le forti economie asiatiche. Da qui la necessità, sottolineata dal presidente del Friuli Venezia Giulia, di cooperazione tra i porti italiani e sloveni, ma anche croati, e l'urgenza di realizzare adeguate reti ferroviarie e autostradali. Il collegamento ferroviario tra Trieste e Capodistria è visto come un importante elemento di sviluppo anche nel contesto del progetto europeo prioritario numero 6, di collegamento Est-Ovest in Europa.

I campi di collaborazione transfrontaliera sono molti - è stato notato in conclusione dell'incontro - e sarà importante saper cogliere e sfruttare adeguatamente le opportunità offerte dal presente momento storico.