Nicole Corritore 19 luglio 2007

A Srebrenica una Conferenza internazionale per lo sviluppo. Promessi, a sostegno dell'area, 37.000 milioni di euro. Mentre la città si prepara ad un altro evento internazionale, sul tema della memoria

Il processo di ricostruzione e di rientro dei profughi nell'area di Srebrenica ha incontrato nel periodo post conflitto molte difficoltà, legate agli eventi bui di cui è stata teatro. Difatti, ad oggi la cittadina conta circa 10.000 residenti, contro i 37.000 del periodo antecedente la guerra. Molti dei profughi e degli sfollati, in maggior parte donne, rientrano solo in occasione dell'anniversario del genocidio del luglio 1995.

Un'area dunque che necessita ancora oggi di interventi urgenti in tutti i settori, nonostante i fondi locali e internazionali già spesi in loco. Questo quello che è emerso durante la "Conferenza internazionale per lo sviluppo di Srebrenica", organizzata dalla municipalità di Srebrenica con il sostegno del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), lo scorso 3 luglio presso la Dom Kulture. Hanno preso parte alla discussione più di un centinaio di partecipanti, tra rappresentanti di governi donatori, ONG nazionali e internazionali, rappresentanti del governo centrale e delle due entità della Bosnia Erzegovina, rappresentanti di cantoni, distretti e municipalità bosniache.

Dopo l'apertura dei lavori da parte di Christine Mcnab, rappresentante UNDP in Bosnia Erzegovina e di Clifford Bond - rappresentante OHR per Srebrenica, è seguita la presentazione della relazione, da parte del sindaco Abdurahman Malkic, delle priorità nei settori infrastrutture, rientro dei profughi e sfollati, sviluppo economico e servizi sociali. La conferenza si è chiusa, tra conferme di finanziamento e adesioni di nuovi donatori, con il raggiungimento di quasi 37 milioni di euro a sostegno delle attività nell'area di Srebrenica per il triennio 2007-2010. Un risultato che Igor Davidovic, presidente del Gruppo di coordinamento per gli aiuti a Srebrenica, ha dichiarato essere molto soddisfacente.

Tra i donatori internazionali al primo posto l'Olanda con 5 milioni di euro a sostegno dello sviluppo economico, già in passato il maggior donatore dell'SRRP (Srebrenica Regional Recovery Programme - UNDP) come sottolineato dall'ambasciatore Karel Vosskuhler. Contribuiranno per lo stesso settore il governo norvegese e gli Stati Uniti, mentre interverranno finanziariamente nel settore dell'agricoltura la Turchia, il Pakistan e il Giappone. Il governo canadese ha rinnovato il suo sostegno alle attività di sminamento, e si è aggiunto come nuovo donatore il governo della Grecia che per voce dell'ambasciatrice in BiH, Constantina Mavroskelidou, stanzierà 200.000 euro a favore di interventi nei servizi sociali. La Commissione Europea sosterrà invece il rafforzamento e lo sviluppo della società civile.

Per parte delle istituzioni locali, è stato assicurato l'investimento di più di 20 milioni di euro nel settore delle infrastrutture e dei servizi sociali. Il governo della Republika Srpska (RS), rappresentato alla conferenza dalla vicepresidente Jasna Brkic, ha dichiarato che aumenterà da 16 a 25 milioni di KM (circa 13 milioni di euro) i fondi per la municipalità di Srebrenica. Seguono il governo della Federazione di Bosnia Erzegovina con 3.500.000 KM, il Consiglio dei ministri della Bosnia Erzegovina con 10 milioni di KM, il Distretto di Brcko (500.000 KM) e il Cantone di Tuzla (1 milione di KM). Inoltre, come dichiarato in un comunicato stampa ufficiale dalla Delegazione della RS a Srebrenica, verrà data alla municipalità di Srebrenica la possibilità di fare richiesta di ulteriori fondi, nell'ambito del "Programma di sviluppo 2007-2010 della Republika Srpska".

In concomitanza della conferenza è stata data la notizia che il governo svedese finanzierà a breve, con 3 milioni di euro, un progetto a sostegno delle medie e piccole imprese che vedrà coinvolto l'intero territorio della Bosnia nord orientale di cui Srebrenica fa parte. Il progetto verrà realizzato, con il supporto Eu, dall'Agenzia per lo Sviluppo Regionale in BiH.

Nel corso della conferenza è stato sottolineato da più parti che è necessario costruire uno stretto coordinamento degli interventi, per assicurare il raggiungimento dei risultati attesi e delineare nel tempo attività e progetti quanto più rispondenti alle necessità locali. Intanto Srebrenica si prepara ad accogliere un altro incontro di respiro internazionale: la Settimana della memoria. Una settimana ideata e progettata nell'ambito del progetto "Adopt Srebrenica" da soggetti della società civile italiana (Fondazione Langer di Bolzano, con il sostegno del Comune di Pescara) e locale (Tuzlanska Amica ed altre associazioni di Srebrenica). Perché, come ha dichiarato Irfanka Pasagic - presidentessa di Tuzlanska Amica - a Osservatorio sui Balcani, il superamento dei problemi che si hanno in Bosnia richiede un intervento serio e multidisciplinare. E il futuro di Srebrenica dipende molto da quanto la memoria del passato verrà affrontato in tutte le sue sfaccettature e utilizzata per costruire percorsi di elaborazione del conflitto.

Per approfondire sulla conferenza si veda il sito dell'UNDP Bosnia Erzegovina.

Per informazioni sulla "Settimana Internazionale della Memoria" si veda alla pagina dedicata all'evento nella sezione "appuntamenti".