3 dicembre 2007

Ricordiamo le relazioni che ci legano alla Romania ed evitiamo toni demagogici sui temi della sicurezza. Così il ministro del Commercio Bonino dopo l'incontro di Roma con Silaghi, suo omonimo romeno

Fonte: Ministero Commercio Estero

"Con la Romania da oltre 15 anni abbiamo un rapporto economico rilevantissimo e abbiamo tutto l'interesse a che le relazioni economiche bilaterali ritornino sul binario della normalità: per le imprese italiane che operano in Romania come per quelle rumene che lavorano nel nostro paese. Siamo d'accordo sul principio che bisogna contrastare l'illegalità, evitando tuttavia che sui temi della sicurezza prevalgano toni demagogici".

È quanto ha affermato Emma Bonino, Ministro per il Commercio Internazionale e per le politiche Europee dopo l'incontro svoltosi a Roma lo scorso 20 novembre con il Ministro rumeno per le Piccole e Medie Imprese ed il Commercio, Ovidiu Silaghi. "Ora bisogna abbassare la tensione e continuare a lavorare in modo proficuo per entrambi". Anche per questo il Ministro Bonino ha annunciato al collega rumeno l'intenzione di effettuare il 9 e 10 dicembre prossimi una visita ufficiale a Bucarest.

I rapporti socio economici con la Romania si sono intensificati dagli inizi degli anni Novanta ed oggi sono oltre 23.500 le imprese italiane attive sul territorio rumeno. I nostri imprenditori si sono indirizzati, per motivi di contiguità geografica, storica e culturale soprattutto verso Timisoara e il suo "hinterland". Il capitale italiano investito ammonta ad oltre 850 milioni di Euro, otto banche con capitale italiano operano nel Paese. Migliaia sono i matrimoni misti, 325 i collegamenti aerei settimanali tra i due Paesi. Centinaia gli autobus che collegano la Romania con decine e decine di città italiane ogni settimana. Sono circa 17.000 le imprese e le attività commerciali avviate in Italia da cittadini romeni.

"Siamo il primo partner commerciale della Romania e siamo determinati a restare tali" - ha concluso Bonino - "Nel 2006 l'interscambio ha raggiunto, per la prima volta, la cifra record di 10,6 miliardi di euro. Ci sono ancora spazi per migliorare la nostra presenza nel campo delle infrastrutture, della logistica, nel settore energetico così come in quello dell'agroindustria e del tessile".