9 luglio 2008

In Croazia siglato di recente un accordo a sostegno dello sviluppo turistico, economico e culturale tra le due sponde dell'Adriatico. Coinvolti i territori di Emilia Romagna, Veneto, Istria e Dalmazia

Fonte: AISE , Camera di Commercio di Rimini

elaborazione di Osservatorio sui Balcani

Nel mese di giugno è stato firmato un protocollo di collaborazione per lo sviluppo turistico, economico e culturale tra le due sponde dell'Adriatico: la Romagna e il Veneto da una parte, l'Istria e la Dalmazia dall'altra. L'accordo è stato sottoscritto dal Presidente della Camera di Commercio di Rimini, Manlio Maggioli, in rappresentanza delle Camere di Forlì-Cesena, Ferrara, Ravenna, Rovigo, e dal presidente della Camera della Contea di Rijeka Vinko Micetic, in rappresentanza anche delle Camere delle Contee di Pula e Zadar.

La firma è avvenuta nel corso di due convegni bilaterali che si sono conclusi nel mese di giugno (il 4 giugno a Rimini e il 19 giugno ad Opatija/Abbazia, in Croazia), durante i quali sono stati presentati i risultati dello studio di fattibilità commissionato nell'ambito del progetto "Coast to Coast: Croazia una nuova porta del medio alto Adriatico per il sud-est Europa".

L'8 maggio del 2007 si costituì presso la Camera di Commercio di Rimini il Comitato di Indirizzo del progetto "Coast to Coast", finalizzato all'attivazione di flussi turistici bidirezionali tra il bacino del medio-alto Adriatico - in prossimità della costa romagnola e la zona del Delta del Po - e quella dell'Istria, del Golfo del Quarnaro e della Dalmazia. Si tratta di un progetto che la Camera di Commercio di Rimini presentò nel 2003 all'allora Ministero delle Attività Produttive e che ha ottenuto un finanziamento in base alla legge n. 84/2001, poi coordinato dall'Unione nazionale delle camere di Commercio.

Il progetto, che ha preso avvio il 12 marzo dell'anno scorso e si concluderà a settembre di quest'anno, ha come scopo la preparazione di uno studio di fattibilità e dunque delineare le azioni possibili per realizzare ed incrementare relazioni di tipo economico, commerciale, sociale tra le due sponde.

Dallo studio di fattibilità presentato durante i recenti appuntamenti di Rimini e Opatija, emergono ottime opportunità di sviluppo per le piccole e medie imprese italiane e croate, in particolare per quelle che operano nella filiera del turismo, della nautica, dell'ospitalità. La collaborazione tra imprese si può concretizzare in diverse maniere. In particolare, tra le joint ventures commerciali, lo studio di fattibilità individua come settore più fertile quello delle forniture nel comparto alberghiero balneare da parte di aziende italiane specializzate: arredo di interni (alberghi, ristoranti, discoteche), prodotti da spiaggia (sedie sdraio, lettini, ombrelloni), aree gioco per bambini e attrazioni d'acqua, attrezzature da camping. Prodotti questi ultimi che, da studi di mercato effettuati hanno molte possibilità di far breccia nel mercato croato. La collaborazione prevede la fornitura del prodotto, la distribuzione commerciale con patti di esclusiva e azioni di co-marketing sostenute congiuntamente tra produttore italiano e distributore croato.

Per quel che riguarda le joint ventures societarie tra aziende italiane e croate, lo studio suggerisce invece di investire nel settore turistico immobiliare, e propone di sviluppare la costruzione e la gestione di strutture ricettive alberghiere, centri wellness, camping, discoteche e strutture per il divertimento. Le joint ventures societarie permettono un radicamento più forte tra le due società, e costituiscono un forte tramite per il trasferimento di know how e formazione per gli operatori locali.

Lo studio analizza inoltre i principali strumenti di finanza agevolata prevista dalle leggi italiane a supporto delle piccole e medie imprese che intendono operare in Croazia (leggi che, come emerso dallo studio, non sono abbastanza conosciute dagli imprenditori italiani), e gli strumenti del diritto croato che incentivano gli investimenti in Croazia (in particolare la legge dell'ottobre 2007), molto ben fatta secondo gli autori dello studio di fattibilità, perché favorisce l'investimento di capitali esteri di medio lungo-termine e non il semplice "mordi e fuggi".

Tra i suggerimenti dello studio, anche la creazione di un portale web dedicato al progetto Coast to Coast in grado di mettere in collegamento i diversi partner e offrire un servizio di consulenza e supporto alle imprese italiane e croate interessate all'internazionalizzazione.

"Sono molti gli spunti di interesse emersi dallo studio di fattibilità che mette al centro del sistema la vicinanza delle due coste dell'Adriatico. Vicinanza che si esprime geograficamente, ma anche culturalmente", afferma il presidente della Camera di Commercio di Rimini Manlio Maggioli. "Lo studio sottolinea che le due coste sono simili, ma complementari: noi abbiamo una rete di servizi molto sviluppata, - aggiunge - loro hanno una natura rigogliosa e straordinaria. Le due coste possono essere quindi l'una di supporto all'altra attraverso la promozione di pacchetti turistici integrati. Prima si deve sviluppare il rapporto di collaborazione fra le due sponde, poi verrà tutto il resto, a partire dai collegamenti aerei e marittimi".

"Il fatto che la filiera turistica possa fare ancora una volta da traino - conclude - per lo sviluppo economico del territorio, in particolare per le piccole e medie imprese, non deve stupire. Ma gli sviluppi concreti possono essere molti altri: uno di questi può essere l'incontro degli imprenditori italiani e croati il prossimo novembre a Rimini, in concomitanza con il Salone Internazionale dell'Accoglienza (SIAGUEST)".

"Oltre alle proposte di sviluppo per le piccole e medie imprese, uno dei risultati più interessanti emersi dallo studio è la reale possibilità di promuovere pacchetti turistici integrati che si sviluppano nell'entroterra - ha commentato il Dott. Franco Sergo della DGR Consulting, la società che ha realizzato lo studio. - Escludendo i settori già sfruttati al massimo in cui le due coste sono competitor, come il turismo balneare, lo studio suggerisce di concentrarsi su tre linee-prodotto comuni, ancora non valorizzate pienamente: natura, cultura ed enogastronomia, superando l'eccessiva stagionalità che contraddistingue i flussi turistici in entrambe le coste".

Per la definizione del progetto "Coast to Coast" sono stati stati acquisiti i risultati di due progetti Interreg IIIA Transfrontaliero adriatico, realizzati in passato da Enti Locali dell'Emilia Romagna: "In Rose", progetto pilota per l'attivazione di collegamenti marittimi tra l'Emilia-Romagna e la Croazia e "Adria Tur", che ha previsto azioni di preparazione di un'offerta turistica integrata delle due coste dell'Adriatico.