22 febbraio 2011
Vino rosso

Nell'ambito di un progetto a sostegno dello sviluppo rurale integrato, si è tenuto a Trebinje un seminario dedicato alla zonazione viticola, cioè all'organizzazione delle informazioni utili per la gestione agronomica dei vigneti e per i procedimenti di vinificazione. Il documento finale della proposta di rizonazione sarà allegato alla nuova legge sulla produzione e commercializzazione del vino

Fonte: Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Bosnia Erzegovina e Pedologia.net

Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso

Il 3 e il 4 febbraio scorsi, presso l’Hotel Leotar di Trebinje in Bosnia Erzegovina, si è tenuto il seminario dal titolo “Sostegno alla revisione della zonazione viticola della Bosnia Erzegovina” nell’ambito del Progetto a gestione diretta “Azioni pilota per lo sviluppo rurale integrato e la rivitalizzazione del territorio in Bosnia Erzegovina” finanziato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo.

In dettaglio, il progetto ha l’obiettivo di contribuire ad accrescere in maniera significativa l’offerta dei servizi nei settori dello sviluppo rurale integrato, della valorizzazione del territorio, della formazione e della micro-imprenditorialità. Tali attività andranno soprattutto a favore delle categorie vulnerabili, attraverso il rafforzamento e l’estensione della rete dei servizi e il rafforzamento delle capacità delle istituzioni e delle associazioni bosniache impegnate nei settori su menzionati. Le attività coinvolgono il territorio di Bratunac e di Srebrenica, nella republika Srpska di Bosnia Erzegovina. Il totale del finanziamento di Cooperazione Italiana allo Sviluppo è di 649.000 euro.

Il seminario è stato organizzato dall’Ufficio di Cooperazione Italiana a Sarajevo in collaborazione con il ministero per il Commercio Estero e le Relazioni Economiche della Bosnia Erzegovina e ha visto la partecipazione di rappresentanti, oltre che del citato ministero, anche del ministero dell’Agricoltura, delle risorse idriche e forestali della Federazione e della RS, delle Facoltà di Agraria di Sarajevo, Mostar e Banja Luka e di tecnici e operatori del settore vitivinicolo.

Particolare attenzione è stata dedicata ai temi della legislazione europea in materia e all’esperienza italiana di zonazione viticola trattati dal Professor Davide Gaeta, docente presso la Facoltà di Economia dell’Università degli studi di Verona.

Lo scopo della zonazione viticola è quello di produrre e organizzare per aree, o “zone”, informazioni utili per la gestione agronomica dei vigneti e per i procedimenti di vinificazione delle uve, consentendo di orientare e differenziare le scelte colturali e di lavorazione nell’ambito di un determinato territorio e contribuendo perciò a valorizzarlo anche sotto il profilo economico. La realizzazione di una zonazione viticola si ottiene tramite il lavoro multidisciplinare ed integrato di pedologi (scienziati del suolo), esperti in viticoltura, enologia e climatologia. Essa si compone di diverse  fasi concatenate fra loro, che si svolgono nell’arco di alcuni anni. 

L’apporto del Prof. Gaeta è stato determinante anche nella discussione delle tematiche trattate dai colleghi bosniaco-erzegovesi impegnati nella raccolta ed elaborazione dei dati necessari alla realizzazione della proposta cartografica di rizonazione, attività anch’essa sostenuta dal progetto. La redazione della proposta cartografica di rizonazione ricopre particolare importanza per lo sviluppo rurale della Bosnia Erzegovina in quanto il documento finale sarà annesso alla nuova proposta di Legge sulla produzione e commercializzazione del vino.

Durante il secondo giorno di seminario, terminata la tavola rotonda tra gli esperti e i funzionari ministeriali impegnati nella realizzazione della proposta, si è svolta una visita sul campo a un vigneto modello e a uno dei più importanti centri di vinificazione presenti sul territorio. Nel corso della visita è stato possibile osservare l’applicazione delle più attente tecniche di coltivazione e degustare diverse tipologie di vino, risultato di un ottimo connubio fra tecnologia e tradizione.

Auspicando che simili esperienze possano ripetersi in futuro, i relatori e i partecipanti al seminario hanno espresso piena soddisfazione per l’accurata organizzazione della formazione e per la scelta dell’esperto italiano, il cui apporto si è dimostrato quantomai significativo.