17 settembre 2007

Torna Babel festival, dedicato a letteratura e cinema del sud est Europa. Per respirare il clima culturale di questi paesi, anche attraverso le parole di invitati come gli scrittori Kadaré e Sidran

Fonte: Babelfestival

Dopo il successo della prima edizione, ritorna "Babel - Festival" di letteratura e traduzione dal 21 al 23 settembre a Bellinzona in Svizzera. Per anticipare il festival e proseguire a parlare di Balcani, dal 10 settembre al 6 ottobre si tiene la rassegna cinematografica "Cinebabel". L'anno scorso il paese di riferimento era l'Ungheria; quest'anno sono i Balcani. La rassegna cinematografica vuole introdurre il Festival letterario e rifletterne l'impostazione, delineando un clima culturale che sarà poi messo a fuoco durante gli incontri con gli scrittori e i traduttori; e questa volta proseguirà anche nelle due settimane successive, in modo da raccoglierne in un certo senso gli echi e mantenerne vivi gli stimoli.

Letteratura e traduzione ci portano ad attraversare confini culturali e linguistici e ad accogliere l'«altro» presso di noi: per questo Babel invita il pubblico a incontrare autori che vivono e scrivono tra due culture e i loro traduttori italiani. Nel 2007 sono molti i confini che la parola attraversa e Babel ospita alcune lingue del sud est europeo, con invitati, tra gli altri, come Ismail Kadaré e Abdulah Sidran: uno dei maggiori scrittori viventi il primo, nato in Albania nel 1936 e dal 1990 residente in Francia, più volte candidato al Premio Nobel; poeta, prosatore e drammaturgo bosniaco il secondo, ben conosciuto dai cinefili per essere stato lo sceneggiatore dei due primi film di Emir Kusturica, "Ti ricordi di Dolly Bell?" (1981, Leone d'oro a Venezia) e "Papà è in viaggio d'affari" (1985, Palma d'oro a Cannes).

Cinebabel non poteva quindi prescindere, per l'impostazione del proprio programma, dalla presenza a Bellinzona di questi due grandi autori. Da uno dei romanzi più conosciuti di Kadaré è tratto il film "Il generale dell'armata morta" (conosciuto in Italia come "L'armata ritorna"), debutto alla regia del direttore della fotografia Luciano Tovoli (1983), che si è avvalso di un cast d'eccezione: Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Anouk Aimée, Sergio Castellitto... Il film, poco conosciuto fuori dei confini italiani e francesi, è una delle primizie che saranno offerte agli spettatori di Bellinzona e di Locarno.

Quanto a Sidran, si è deciso di proiettare l'inedito "Il cerchio perfetto" di Ademir Kenovic (1997), forse non "perfetto" come il titolo potrebbe suggerire, ma che ha il merito di essere stato il primo film girato nella Sarajevo distrutta dalla guerra. La sceneggiatura è evidentemente dello scrittore bosniaco, che ha assicurato la sua presenza nella sala del Forum di Bellinzona giovedì 20 settembre.

L'immersione nel clima culturale dei Balcani sarà invece affidata al debordante e discusso 2Underground" di Emir Kusturica (1995, seconda Palma d'oro a Cannes per l'autore), che permetterà di riassaporare la carica esplosiva di quelle immagini visionarie contrappuntate dalle musiche ora scatenate ora struggenti di Goran Bregovic; e di tornare a riflettere sulla personale ricostruzione della storia balcanica ad opera di un enfant terribile nato a Sarajevo ma che si è ostinato a definirsi jugoslavo anche dopo l'implosione dello stato titoista.

Le ferite profonde lasciate dalla guerra degli anni Novanta sono poi il tema comune di due film tra loro diversissimi come "La polveriera" di Goran Paskaljevic (1998, dall'omonima pièce teatrale di Dejan Dukovski) e "Grbavica - Il segreto di Esma" dell'esordiente Jasmila Zbanic (2006, Orso d'oro a Berlino); così come quelle rimaste nel cuore degli albanesi dopo la caduta del regime comunista e rese ancora più acute dopo l'assalto del paese da parte di speculatori occidentali senza scrupoli costituiscono il terreno su cui si fonda il canto dolente de "Lamerica" di Gianni Amelio (1994).

Completano il programma "Gori Vatra - Benvenuto Mr. President" di Pjer Zalica (Bosnia 2003, Pardo d'argento a Locarno), testimonianza di come la satira possa essere un'arma di resistenza contro la corruzione; e "Das Fraülein" di Andrea Staka (Svizzera 2006, Pardo d'oro a Locarno), sguardo sensibile e intelligente di una donna su tre donne, accomunate dalla loro origine balcanica e dalla loro lontananza dalla patria, diverse però nell'affrontare la realtà del paese che le ospita. Il film sarà preceduto dal cortometraggio inedito, della stessa regista, "Hotel Belgrad" (1998).

Si veda il programma dettagliato della pagina dedicata all'incontro del 21-23 settembre, e della pagina dedicata a Cinebabel Festival, nella sezione appuntamenti.