18 gennaio 2011
Nostre ombre, foto di Nicolabricot - Flickr.com

Si apre oggi a Peja/Peć un corso di formazione organizzato da Ama Onlus Trento e Centro Kosovaro per l'auto mutuo aiuto, dedicato allo sviluppo dell'autostima. Il corso si inserisce nell'ambito di un progetto del Programma di cooperazione di comunità con i Balcani, promosso da Progetto Prijedor, Tavolo Trentino con Kraljevo e Tavolo Trentino con il Kossovo

Fonte: Tavolo Trentino con il Kossovo

Elaborazione di Osservatorio Balcani e Caucaso

Autostima ed intelligenza emotiva come strumento per il benessere personale e della comunità. Sono questi i temi del corso di formazione organizzato a Peja/Peć (Kossovo) oggi e domani grazie alla collaborazione tra Ama Onlus Trento e Centro Kosovaro per l'auto mutuo aiuto. A condurlo è Stefano Bertoldi, ideatore e fondatore di AMA Onlus Trento, con l'aiuto del collega Valon Ismailj, coordinatore del Centro di Peja/Peć.

“Il corso L'ABC delle emozioni è importante per aiutare a sviluppare l’autostima in chi segue i nostri gruppi. La sua mancanza provoca un disagio interiore, che impedisce all’essere umano di realizzare le proprie potenzialità e di vivere una vita piena.” Così ci racconta Valon Ismailj, aggiungendo che per il 2011 “si sta lavorando ad una campagna di sensibilizzazione su un grande problema poco affrontato nel Kosovo di oggi, e cioè l'alto tasso di suicidi giovanili”.

Il corso si inserisce nell'ambito del Programma di cooperazione di comunità con i Balcani, promosso dalle associazioni Trentino con il Kossovo, Tavolo Trentino con Kraljevo e Progetto Prijedor. L'Associazione Progetto Prijedor (1997), il Tavolo Trentino con Kraljevo (2001) ed il Tavolo
Trentino con il Kossovo (1999) sono tre realtà non profit che promuovono attività di cooperazione decentrata con la regione balcanica (Bosnia, Serbia e Kosovo). Queste tre esperienze di cooperazione di comunità fra il Trentino e l’area dei Balcani sono intense, di lunga durata ed hanno costruito molto sia nei territori dove intervengono sia nella realtà trentina. Si tratta di esperienze innovative e riconosciute anche a livello nazionale e internazionale, che a partire da interventi di aiuto umanitario negli anni novanta si sono evolute in relazioni stabili e continuative fra reti trentine e le tre aree balcaniche.

Il corso è una delle tante iniziative organizzate assieme dalle due associazioni, che da alcuni anni, nei rispettivi territori, si occupano di attivare gruppi di auto mutuo aiuto. Le persone unite da un'esperienza difficile in comune sono accompagnate ad affrontare le insicurezze ed esercitare le proprie risorse, conoscendosi, condividendo il vissuto e dandosi reciproco sostegno.

In Kosovo questo significa lavorare su situazioni anche molto difficili, come quelle dei familiari di persone scomparse, degli ex-prigionieri di guerra o delle vedove. Ma anche su problematiche sociali quali disabilità, isolamento e disagio giovanile.

La collaborazione con Ama Trento risale alla nascita del Centro Kosovaro per l'auto mutuo aiuto, aperto nel 2002 grazie ad una positiva esperienza di Caritas Italiana. E' poi subentrato il sostegno del Tavolo Trentino con il Kossovo, che da oltre undici anni promuove la collaborazione con l'area di Peja/Peć. Si tratta di un'esperienza di successo, che ha portato per la prima volta l'auto mutuo aiuto in Kosovo e nei Balcani.

Il Centro Kosovaro per l’Auto Mutuo Aiuto ha inizialmente utilizzato la metodologia per “curare” traumi di guerra, coinvolgendo principalmente ex detenuti politici e familiari di persone scomparse durante il conflitto. Sia gli operatori del Centro Kossovaro per l'Auto Mutuo Aiuto che gli utenti ed in generale la popolazione hanno visto in questa pratica la possibilità di esprimersi e condividere con altre persone il proprio vissuto. Dunque incontrarsi, conoscersi e confrontarsi in uno spazio di scambio e reciproco sostegno, trovando così un luogo dove affrontare le proprie insicurezze ed esercitare le proprie risorse.

Scopo attuale del Centro Kosovaro per l’Auto Mutuo Aiuto, oltre a quello di diffondere la metodologia e creare sempre nuovi gruppi, è di instaurare un rapporto di fiducia nei confronti delle istituzioni pubbliche affinché comincino a considerare la metodologia AMA come un valido supporto ad alcuni disagi della società civile e che quindi ne comincino a finanziare le iniziative. Il potenziamento delle relazioni con altre organizzazioni che lavorano nel campo socio-assistenziale ha lo scopo di rinforzare la rete tra associazioni del privato sociale nell’ottica di cominciare ad operare come un sistema compatto e professionalmente complementare al sistema pubblico.