Nicole Corritore 7 marzo 2013
Ricordi, il cammino, foto di Contrasto_gp - Flickr.com

Lunedì 4 marzo sono arrivati in Sudtirolo, Asmir Osmanović e Nemanja Zekić, due membri del gruppo Adopt Srebrenica, un progetto della Fondazione Alexander Langer Stiftung e dell'Associazione bosniaca Tuzlanska Amica. Fino al 15 marzo saranno protagonisti degli incontri con 1.500 studenti delle scuole superiori della Provincia di Bolzano

Fonte: Fondazione Alexander Langer Stiftung

Lunedì 4 marzo sono arrivati in Sudtirolo, Asmir Osmanović e Nemanja Zekić, due membri del gruppo Adopt Srebrenica, un progetto della Fondazione Alexander Langer Stiftung e dell'Associazione Tuzlanska Amica. Fino al 15 marzo saranno protagonisti degli incontri con circa 1.500 studenti delle scuole superiori della Provincia di Bolzano.

La visita di Asmir e Nemanja è l'elemento centrale della campagna di sensibilizzazione sul nostro territorio promossa da Operation Daywork. Operation Daywork è un'associazione di studenti delle scuole superiori attiva da diversi anni nel coinvolgimento diretto degli studenti sudtirolesi in iniziative di sostegno a progetti di cooperazione e di solidarietà internazionale (Palestina 2012, Per 2011, El Salvador 2010, Honduras 2009, India 2008).

Quest'anno, l'azione di sensibilizzazione verterà proprio su Adopt Srebrenica, un progetto di dialogo e convivenza nella città bosniaca teatro del genocidio avvenuto nel luglio del 1995. I ragazzi del gruppo Adopt Srebrenica presenteranno il Centro di Documentazione (avviato con la preziosa consulenza della dott.ssa Carla Giacomozzi dell'Archivio Storico del Comune di Bolzano e sostenuto anche dalla Provincia Autonoma di Bolzano -Ufficio Affari di Gabinetto), che nasce da una precisa volontà di ricerca di identità perdute.

“Cercare, raccogliere e condividere materiale fotografico di prima della guerra è un lavoro importante. Quando è iniziata la guerra e sono stati bombardati e incendiati i villaggi, l'ultima cosa a cui pensavano le persone che riuscivano a salvarsi era di portare con sè le fotografie di famiglia. Tanta di quella memoria familiare è andata distrutta. Tante famiglie hanno perso qualcuno dei loro cari durante la guerra e durate il genocidio di Srebrenica e tante persone non hanno pi le foto dei loro familiari scomparsi” - spiega Nemanja.

Asmir racconta: “Avevo 5 anni quando mio padre è scomparso. Fino al 2005 non avevo una sua fotografia. Quando l'ho trovata non lo riconoscevo, ero troppo piccolo per ricordarmelo. Il corpo di mio padre non è ancora stato ritrovato, ma almeno adesso so com'era. Io sono stato fortunato. Ci sono tanti ragazzi come me, che erano piccoli quando hanno perso i loro padri e i loro fratelli e non hanno una loro fotografia. In molti casi non hanno nemmeno qualcuno che possa raccontargli come erano”.

“Tutti voi vi ricordate la foto del vostro primo compleanno. Quello che vi è stato raccontato su quella foto (cosa vi hanno regalato, chi c'era, se avete spento tutte le candeline ...) è una parte della vostra memoria, della vostra identità. Quello che vogliamo fare con il Centro di Documentazione è recuperare la memoria delle persone scomparse e recuperare dei pezzi di identità di chi è sopravvissuto e non ha avuto la fortuna di trovare delle fotografie”.

Nemanja aggiunge che le nuove generazioni, in Bosnia Erzegovina, stanno vivendo in un conflitto di narrative (si racconta solo quello che è successo al proprio popolo) e che le divisioni tra Serbi e Musulmani di Bosnia sono scavate nell'odio. “Le foto di prima della guerra sono spesso immagini di gruppo (foto di classe, di eventi sportivi o eventi collettivi della Jugoslavia socialista) e lì è impossibile distinguere chi era Serbo e chi Musulmano. Queste foto sono la dimostrazione che prima si poteva vivere insieme, ci si sposava tra popoli diversi, si lavorava insieme, si andava a scuola insieme”.

Durante la loro permanenza, Nemanja e Asmir Srebrenica visiteranno alcune delle circa 25 scuole in provincia che partecipano al progetto Operation Daywork.

Dopo la campagna di sensibilizzazione, gli studenti potranno decidere se dare un loro contributo attivo al progetto, lavorando per una giornata. Grazie al loro impegno diretto, raccoglieranno i fondi per il Centro di Documentazione di Adopt Srebrenica (donazioni da parte dei loro datori di lavoro). La Giornata d'Azione si svolgerà il 12 aprile 2013. Si tratta di un'iniziativa di particolare valore per gli studenti del Sudtirolo: oltre ad affrontare tematiche complesse, come la guerra in ex Jugoslavia e il genocidio di Srebrenica, riflettono sul valore di una convivenza inter-etnica. Inoltre, con la Giornata d'Azione, si impegneranno direttamente a sostenere il gruppo multi-etnico di Adopt Srebrenica, nel suo tentativo di costruire un futuro migliore nella città segnata dal genocidio del'95.

Domani 15 marzo, alle ore 20.00, presso Pippo.Food.Chill.Stage (Parco Petrarca 12, Bolzano) si terrà un evento-incontro pubblico con il gruppo Adopt Srebrenica: “Racconti da Srebrenica”. I ragazzi del gruppo Adopt Srebrenica raccontano la loro quotidianità e gli studenti sudtirolesi che hanno visitato la Bosnia-Erzegovina raccontano la loro esperienza. All'incontro pubblico parteciperanno anche gli studenti del Master per Operatori di Pace e Mediatori nei Conflitti, promosso dalla Formazione Professionale della Provincia di Bolzano in collaborazione con l'Università di Bologna, che hanno fatto di Srebrenica e della Bosnia-Erzegovina la sede del loro viaggio studio. Durante la serata verrà proiettato il video “I fiori di Srebrenica” di Beatrice Barzaghi e Federico Zappini, un video-racconto da una città che vuole tornare a vivere. E' previsto un piccolo rinfresco.

Il progetto Adopt Srebrenica avviato nel 2005, è un progetto importante per il territorio altoatesino: la Provincia Autonoma di Bolzano - Ufficio Affari di Gabinetto, da diversi anni finanzia attività di cooperazione a Srebrenica e attività di restituzione rivolte in particolare agli studenti della nostra Provincia; il Comune di Bolzano, oltre a sostenere l'avvio del Centro di Documentazione, ha manifestato la sua disponibilità a svolgere il ruolo di coordinatore della rete italiana Adopt Srebrenica (di cui fanno parte il Comune di Venezia - Centro Giovani e Pace; il Comune di Cesena - Centro Pace E. Balducci; i Comuni di Pescara, Caramanico Terme e Penne; la Provincia di Pescara; AICCRE Abruzzo; oltre a numerose associazioni e volontari).

Per ulteriori informazioni:

Operation Daywork

Monika Weissensteiner

tel: 331 9110393

web: http://operationdaywork.org

Fondazione Alexander Langer Stiftung

Andrea Rizza

tel: 0471 977691

web: www.alexanderlanger.org