16 aprile 2012
Gay pride a Toulouse, foto di Guillaume Paumier - Flickr.com

A Budva, in Montenegro, si è tenuta la conferenza governativa dei Paesi dei Balcani sui diritti delle comunità LGBT, 'Insieme contro le discriminazioni'. Hanno partecipato rappresentanti di istituzioni ed enti del Montenegro, di diversi Paesi europei e degli Stati Uniti. Presentati i risultati raggiunti sul piano della tutela dei diritti dei cittadini LGBT nel sud est Europa e le sfide comuni da affrontare

Fonte: Governo del Montenegro e Oneworld SEE

Lo scorso marzo a Budva, in Montenegro, si è tenuta la conferenza governativa dei Paesi dei Balcani sui diritti delle comunità LGBT dal titolo "Insieme contro le discriminazioni". Il Premier del Montenegro, Igor Lukšić ha dichiarato, in apertura di conferenza, che dobbiamo essere coscienti della necessità di un continuo esame degli atteggiamenti dominanti della società e di confronto con gli stereotipi e i pregiudizi rivolti contro le persone LGBT.

Nel suo discorso, Lukšić ha aggiunto che il Montenegro resterà aperto e impegnato ad assumere principi democratici che assicurino giustizia e diritti uguali per tutti, e che proseguirà nel rafforzamento e nel monitoraggio dei processi in essere nonché nella creazione di condizioni per la realizzazione di nuovi progetti.

"Vogliamo che le azioni concrete che si intendono realizzare da oggi in avanti rispondano ai bisogni reali delle comunità così come dei singoli. Questo è l'unico percorso corretto che ci porterà all'obiettivo finale – cioè la costruzione di un ambiente sociale nel quale alle persone con diversi orientamenti sessuali vengano riconosciuti piena tutela giuridica e inclusione sociale" ha concluso Lukšić.

La vicepremier della Repubblica di Croazia, Milanka Opačić, ha sottolineato che "dal livello di forza che ha il più soggetto 'più debole' in una comunità si può valutare il grado di democrazia e di sviluppo di un Paese". "Parliamo delle relazioni con le minoranze, quelle comunità che di fatto sono meno tutelate. Dobbiamo costruire un paese in cui c'è posto per tutti, anche per coloro che sono diversi da qualsiasi punto di vista. Per loro e per tutti c'è spazio e abbiamo il dovere di costruire una società in cui si assicurano pari diritti e non un sistema che li calpesta", ha dichiarato Milanka Opačić.

Il vicepresidente del Governo e ministro della Giustizia del Kosovo Hajredin Kuči ha dichiarato che il suo Paese, grazie ad un'amministrazione attenta e ad una forte collaborazione internazionale oltre ad una onesto impegno dei singoli, si è riusciti a evitare ciò che avrebbe potuto diventare una disgrazia per la società e cioè la discriminazione delle numerose minoranze presenti in Kosovo. "Per cui abbiamo dimostrato che un popolo che ha subito decenni di discriminazioni, può diventare un brillante partner nella lotta contro le discriminazioni", ha dichiarato Kuči.

Il direttore dell'Ufficio Diritti umani e minoranze, Nenad Đurđević ha dichiarato che la Serbia si sta impegnando alla lotta alla discriminazione a causa dell'orientamento sessuale o altre diversità identitarie, come dimostrato dalla nuova strategia nazionale.

Nel panel del pomeriggio si è svolta la discussione relativa alle modalità di formazione di una comunità LGBT nei Balcani e di sostegno al suo diritto di esistere attraverso riforme di legge e libertà di associazione e dunque crescita.

Alla conferenza hanno partecipato rappresentanti di istituzioni che si occupano di tutela dei diritti di cittadinanza, oltre che della Macedonia, anche di molti altri Paesi dell'Unione europea e degli Stati Uniti. La conferenza internazionale "Insieme contro le discriminazioni" è stata organizzata dal Governo del Montenegro, con il sostegno dell'Accademia internazionale della Conferenza "Giustizia nei Balcani: pari diritti per le minoranze sessuali", la Facoltà di sociologia dell'Università di Lund (Svezia), L'Istituto Williams dell'Università di Legge della California, la UCLA di Los Angeles, SAD e Ecsol European Commission on Sexual Orientation Law .