Davide Sighele ita eng bhs

Davide Sighele  -  giornalista e documentarista

Laurea in Scienze internazionali e diplomatiche presso l'Università degli Studi di Trieste, sede distaccata di Gorizia. Ha alle spalle esperienze di cooperazione internazionale in Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia e Kosovo. Giornalista professionista, è autore di numerosi reportage pubblicati su quotidiani e settimanali nazionali e locali. Lavora per Osservatorio dal 2001. È su Twitter come @dsighele.


Articoli di Davide Sighele

Anno nuovo. Arriva l'EURO anche nei Balcani

31/12/2001 -  Davide Sighele

L'EURO non porterà grandi novità solo in Italia e negli altri Paesi che aderiscono alla moneta unica. Molto sarà diverso anche nei Balcani che si dovranno distaccare dall'"amato" marco tedesco.

Riesumazioni e ritorni

27/11/2001 -  Davide Sighele

Ritornano le minoranze e cominciano a vivere nuovamente luoghi che per anni erano rimasti abbandonati. E così riemergono i corpi ed i crimini della pulizia etnica. Il difficile ritorno alla normalità in Bosnia Erzegovina.

Elezioni in Kossovo: un passo verso la distensione?

21/11/2001 -  Davide Sighele

Tiene il partito di Ibrahim Rugova ma come vanno interpretate le sue dichiarazioni pro-indipendenza? E la patecipazione dei serbi al voto influenzerà il futuro della regione? Ne parliamo con Emiliano Bertoldi.

Elezioni in Kossovo: le opinioni degli operatori italiani

17/11/2001 -  Davide Sighele

Sembra regnare una strana atmosfera. Di disillusione rispetto ai cambiamenti che queste elezioni politiche potranno portare. Ed intanto vi è una sostanziale incertezza sulla partecipazione della comunità serba: le indicazioni di Belgrado verranno seguite?

I rischi del nuovo umanitarismo militare

15/11/2001 -  Davide Sighele

Dall'Afganistan al Kossovo. Loris De Filippi, MSF Italia, parla delle pericolose commistioni tra intervento militare ed intervento umanitario.

Uranio impoverito: tra silenzi, morti sospette e nuove ricerche

08/11/2001 -  Davide Sighele

Non si parla più di uranio impoverito. Eppure in Afghanistan continua ad essere utilizzato, continuano i casi di morti sospette ta i militari italiani ed in Federazione Jugoslava si attendono i risultati di una ricerca dell'UNEP

Kossovo: accordo Haekkerup-Covic, i serbi andranno a votare

07/11/2001 -  Davide Sighele

A Belgrado UNMIK ed autorità federali yugoslave raggiungono un accordo per la partecipazione della comunità serba alle elezioni. Tra il malcontento dei partiti albanesi.

Uranio impoverito, a volte si dimentica

31/10/2001 -  Davide Sighele

Con tutta probabilità anche in Afghanistan si stanno utilizzando munizioni all'uranio impoverito. L'articolo seguente, curato dall'Osservatorio, verrà pubblicato su "Carta" prossimamente in edicola

L'autunno caldo dei Balcani

26/10/2001 -  Davide Sighele

Arriva l'inverno ed i Balcani sono in sciopero. Delusioni in Serbia rispetto al nuovo governo, difficoltà in una Bosnia ancora dipendente dagli aiuti internazionali. Uno sguardo sui fatti della settimana.

Bosnia-Erzegovina: a Prijedor tragico ritrovamento di altre fosse comuni

16/10/2001 -  Davide Sighele

Prijedor, una delle città simbolo della pulizia etnica, tristemente famosa per i campi di concentramento di Omarska, Keraterm e Trnopolje. Descritti dai responsabili serbo-bosniaci per crimini contro l'umanità quali campi di "smistamento" e di "passaggio" di croati e bosniaco-musulmani che venivano poi espulsi dai territori del nord della Bosnia, furono nella realtà luoghi dove si compirono i più efferati crimini della pulizia etnica. Moltissime persone tra quei reticolati di filo spinato vennero seviziati, torturati ed uccisi.
I fatti di Prijedor furono descritti da un'indagine illuminante dell'Human Rights Watch/Helsinki pubblicata nel gennaio del 1997 dove si denunciava come molti dei responsabili delle pulizia etnica fossero ancora in città e non solo restavano impuniti, ma addirittura ricoprivano cariche importanti e di potere. Seguirono una serie di arresti da parte della IFOR/SFOR e Prijedor iniziò a vivere in un'atmosfera diversa e più favorevole al cambiamento dove i moderati poterono iniziare a governare a scapito dei partiti nazionalisti.
I tragici fatti di Prijedor, descritti in modo drammatico da testimoni e sopravvissuti, continuano ad avere pesanti conferme. Secondo informazioni avute dalla Commissione per il ritrovamento di scomparsi della Bosnia Erzegovina, negli ultimi mesi sono state identificate nella municipalità di Prijedor altre fosse comuni contenenti i corpi dei molti non-serbi vittime della pulizia etnica nella primavera-estate del 1992. Tre di esse sono state rinvenute nel complesso minerario di Ljubija, una presso il cimitero principale di Prijedor, una a Kozarac ed una nella Lijeva Obala, quartiere di Prijedor prima della guerra abitato quasi esclusivamente da bosniaco-musulmani e raso letteralmente al suolo durante le operazioni di pulizia etnica. La più grande è quella trovata presso la miniera di ferro di Ljubija dalla quale sono stati estratti i resti di 372 vittime.
Si tratta dei corpi delle vittime delle esecuzioni nei villaggi di Kozarac ed Hambarine e dei campi di concentramento di Omarska, Keraterm e Trnopolje che al termine della guerra, per evitare fossero scoperti dalle organizzazioni internazionali, vennero sotterrati in fosse comuni. I lavori di riesumazione sono durati circa tre settimane. Gli esperti hanno trovato anche una quarantina di documenti personali in buono stato che faciliteranno l'identificazione delle vittime.
E ritornano alla mente i racconti di alcune donne di Kozarac, divise dai loro figli e mariti li videro allontanarsi stipati su alcuni autobus. Per l'ultima volta. Gli stessi autobus secondo dichiarazioni di alcuni cittadini di Omarska furono visti dirigersi verso le miniere di Ljubija e tornare vuoti. Questi nuovi ritrovamenti non sono che una tragica conferma.