Zelanti ed estesi controlli fiscali su alcuni media serbi si rivelano come un mezzo per esercitare pressioni sui “disubbidienti”. Il caso dei media di Niš in questa inchiesta del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia
Tex Willer, Zagor, Comandante Mark, Dylan Dog... eroi che hanno accompagnato generazioni di lettori jugoslavi. E che ora risorgono grazie al lavoro appassionato della casa editrice Veseli Četvrtak
In Serbia l’energia elettrica prodotta da piccole idrocentrali costituisce un’esigua percentuale della produzione lorda nazionale, tuttavia il governo da anni incentiva gli investimenti privati nel settore, favorendo di fatto alcune imprese ad esso vicine
Perché è improbabile si arrivi ad un'Unione doganale dei Balcani occidentali, soprattutto per la Serbia che ne aveva auspicato la realizzazione. Un'analisi
La chiamano la mafia delle isbe. Nella regione della Banovina, in Croazia, si sta diffondendo sempre maggiormente il furto di case tradizionali in legno parte del patrimonio culturale locale, che vengono smontate pezzo per pezzo e rivendute a caro prezzo
Serbia e Bosnia Erzegovina negli ultimi sette anni e mezzo hanno sprecato più di 47 milioni di euro in penali su crediti non utilizzati per importanti progetti infrastrutturali mai realizzati
I giornalisti del Centro per il giornalismo investigativo della Serbia (CINS) hanno indagato su come sono stati assegnati i primi "finanziamenti a progetto" previsti dalla nuova legge sui media
La strategia con cui la Croazia ha intenzione di investire i fondi europei in efficienza energetica, fonti rinnovabili, gestione dei rifiuti e settore dei trasporti sembra inadeguata a garantire una transizione decisiva verso l’economia verde. Un commento
Dopo la caduta del regime di Slobodan Milošević il festival di EXIT e quello di Guča traducevano perfettamente la rottura tra la “Serbia europea” e la “Serbia nazionalista”. Ora, privi di ogni significato politico, sono divenuti due marchi di promozione di successo
I paesi dei Balcani stanno attraversando una vera e propria deindustrializzazione. Un destino ineludibile? Secondo l'economista Vladimir Gligorov non è così