Trigalv, Slovenia (foto recharge.green)

Trigalv, Slovenia (foto recharge.green )

Edifici a basso consumo energetico, rilancio dell’economia regionale e vantaggi ambientali: tutto grazie al legno. Una rassegna sui progetti europei messi in campo dalla Slovenia

12/11/2014 -  Nataša Stuper

Case energicamente efficienti sfruttando la biomassa alpina: realizzare abitazioni autosufficienti su tutto l’arco alpino della Slovenia è uno dei progetti del presente piano di sviluppo edilizio sloveno. Ma come si fa a sfruttare le energie rinnovabili in un fascia climatica rigida, come quella alpina?

In realtà, tutta la fascia alpina ha una grande potenzialità dal punto di vista delle energie rinnovabili. Grazie a recharge.green, progetto co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell'ambito del Programma Spazio Alpino (Alpine Space Programme) oggi è possibile costruire edifici abitabili a basso consumo energetico utilizzando materiali ecologici, tra cui soprattutto biomassa legnosa. Il progetto europeo coinvolge 15 paesi diversi, tra cui la Slovenia, in particolare il Parco nazionale del Triglav, Lead Partner per la parte dedicata alla "Verifica e attuazione" del progetto, che ha lo scopo di testare i modelli e gli strumenti innovativi creati per utilizzare le energie rinnovabili in tutto l’arco alpino e determinare se i risultati possano essere trasferiti ad altre regioni alpine e garantire un uso sostenibile della biomassa boschiva a lungo termine, senza però intaccare la biodiversità delle zone montane.

“Vorremmo dimostrare che è possibile utilizzare le energie rinnovabili nella regione alpina e allo stesso tempo garantire un uso sostenibile del territorio, contribuendo così a preservare la ricca biodiversità e il suolo delle Alpi”, si legge sul sito di recharge.green.

Grazie ai risultati ottenuti da questo progetto e dalla collaborazione di tutti i partner coinvolti, tra cui anche l’Italia, sarà possibile sensibilizzare politici, autorità governative, ONG e produttori di energia a investire nelle rinnovabili lungo l’arco alpino in modo da prendere decisioni in maniera più informata. Tra i partner sloveni coinvolti nel progetto ci sono anche l’Istituto di Agricoltura della Slovenia, il Dipartimento forestale e delle risorse boschive rinnovabili, l’Università di Lubiana e il Servizio forestale sloveno (Zavod za gozdove Slovenije). I risultati che si vorrebbero ottenere con recharge.green rispecchiano numerose direttive dell’Unione europea (come la direttiva sulle energie rinnovabili, la strategia Europa 2020, le direttive Habitat e Uccelli e varie strategie di biodiversità e difesa del suolo).

L’energia per la casa a costo zero

L’obiettivo della Slovenia rientra in una strategia globale, che è quella di contribuire alla riduzione dei gas serra sulla Terra e limitare così il riscaldamento globale. Le case a consumo energetico zero sono, infatti, una necessità visto che sono proprio le strutture dove abitiamo a produrre la maggior parte del CO2 rilasciato in atmosfera e principale causa del cambiamento climatico. Gli alloggi in cui abitiamo e lavoriamo sono responsabili, difatti, di quasi il 40% dei consumi energetici. Per questo motivo l’UE, grazie all’introduzione nel 2010 della direttiva 2010/31/UE sull’efficienza energetica nel settore edilizio, impone che dal 2020 che tutti gli edifici di nuova costruzione (dal 2018 per gli edifici pubblici) rispettino gli standard di “edifici a energia quasi zero”, cioè consumino tanta energia quanta ne sono in grado di produrre autonomamente grazie allo sfruttamento delle risorse rinnovabili. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento della prestazione energetica degli edifici, ma lasciando ai Paesi membri la definizione della giusta modalità.

Per questo motivo nel 2009 la Commissione europea ha lanciato il portale online BUILD UP, con lo scopo di motivare i Paesi membri nel raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla direttiva EPBD (Energy Performance of Buildings Directive), condividendo le best practices, esperienze e conoscenze in questo settore. Il portale, destinato a proprietari di case, inquilini, professionisti, organizzazioni e autorità pubbliche, offre informazioni sulla legislazione e sul risparmio energetico, oltre a offrire una panoramica aggiornata della situazione nel settore edilizio in ogni nazione, tra cui la Slovenia.

Legno per salvare il clima

Grazie alla rappresentanza slovena della CIPRA - Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, con sede internazionale nel Liechtenstein - lungo l’intera fascia alpina nel 2005 è stata lanciata una campagna d’informazione - Climalp - con lo scopo di diffondere la consapevolezza che gli edifici a basso consumo energetico, costruiti con materiali ecologici, in primis legno, tutelano il clima e mettono in moto l’economia regionale, e garantiscono comodità e vantaggio anche dal punto di vista ambientale. Questa campagna ha avuto un ottimo riscontro e ha dato un contributo alla tutela del clima, allo sviluppo sostenibile del territorio alpino e all'attuazione della Convenzione delle Alpi e dei Suoi Protocolli "Foreste montane" e "Energia". Diversi comuni alpini hanno deciso infatti di rendersi indipendenti energicamente, utilizzando l’energia da consumare da fonti rinnovabili in loco. La produzione di energia si potrebbe allargare anche alla rete di trasporti locale.

Un ulteriore contributo arriva anche dall’iniziativa MountEE, progetto finanziato dal programma europeo IEE e dalla ICF International Charitable Foundation, che offre sostegno alle regioni montane di Scandinavia, Alpi e Pirenei affinché esse modifichino le pratiche adottate nella costruzione e nelle ristrutturazioni puntando a una maggior efficienza energetica e sostenibilità. L’attenzione viene concentrata in particolare sugli edifici pubblici e sull’edilizia residenziale sociale. MountEE persegue un approccio partecipativo e punta a coinvolgere gli attori interessati.

Intanto la Slovenia si sta avvicinando sempre più all'obiettivo che si è posta dell'ambito della strategia "Europa 2020" dell'Ue. Entro quell'anno il paese dovrebbe raggiungere il 25% del consumo lordo totale di energia derivata da rinnovabili. Nel 2012 – ultimi dati a disposizione - la quota di energia da fonti rinnovabili per la Slovenia risultava pari al 20,2%, con una percentuale variata del 4,1% rispetto al 2005. Dell'energia prodotta internamente da fonti rinnovabili in Slovenia, secondo Eurostat, il 60,5% proviene dallo sfruttamento di biomasse; il 33,8% da risorse idriche; il 3,3% dal geotermico, il 2,4% dal solare mentre non vi sono nel paese impianti eolici.


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