16 dicembre 2013
Syrian refugees, foto di Unrefugees.org.jpg

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha avviato un'operazione di emergenza in sostegno dei rifugiati che si trovano in Bulgaria. Il paese ospita quasi 9.000 persone tra rifugiati e richiedenti asilo, circa due terzi sono siriani.

Fonte: AISE

L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) sta fornendo aiuti d'emergenza ai rifugiati e ai richiedenti asilo che si trovano in Bulgaria per migliorare le loro condizioni di vita e protezione. La Bulgaria ospita attualmente 8.800 richiedenti asilo e rifugiati, circa i due terzi dei quali sono siriani. L'inizio dell'inverno ha ulteriormente peggiorato le condizioni di accoglienza nelle apposite strutture. Normalmente la Bulgaria – il paese più povero dell'Unione Europea – riceve soltanto un migliaio di richiedenti asilo e rifugiati all'anno.

Questa settimana a Harmanli, una ex base militare situata a circa 50 chilometri dal confine con la Turchia, l'UNHCR ha iniziato a distribuire pasti caldi ai 1.400 residenti che sono rimasti senza adeguate attrezzature per la cucina e non possono lasciare la struttura per procurarsi del cibo. In altri centri i richiedenti asilo non ricevono cibo a sufficienza. L'UNHCR sta collaborando con le autorità per trovare una soluzione e garantire che in tutte le strutture venga distribuito cibo in quantità sufficiente.

L'Agenzia sta anche prevedendo di allestire in ogni centro degli spazi per bambini e sta collaborando con gli organismi partner per aumentare in questi centri la presenza di servizi di consulenza sociale e legale, nonché di servizi di informazione sulle procedure d'asilo e i diritti legati allo status di rifugiato. L'UNHCR accoglie con favore l'iniziativa di Médecins Sans Frontières (MSF), che ha allestito un centro sanitario a Harmanli, e invita altre organizzazioni umanitarie a seguire questo esempio.

Questa settimana le autorità bulgare hanno trasferito la maggior parte delle persone che vivevano in tende estive in alcuni edifici in costruzione, nei quali però i sistemi idrici e sanitari devono essere urgentemente migliorati. Un gruppo di persone particolarmente vulnerabili è stato trasferito in strutture più adeguate. L'Agenzia Statale per i Rifugiati (SAR) prevede di aumentare il suo personale e di inviare a Harmanli degli addetti alla registrazione. Sono stati anche istituiti degli incontri settimanali, co-presieduti dalla SAR e dall'UNHCR, per rafforzare la cooperazione e il coordinamento fra tutti gli organismi partner coinvolti.

L'UNHCR esprime preoccupazione per il recente aumento di violenze xenofobe a Sofia, nell'ambito delle quali tre richiedenti asilo, fra cui due uomini siriani, sono stati attaccati la scorsa settimana. L'Agenzia esorta le autorità bulgare a prendere delle misure per arginare la crescente ondata di xenofobia nel paese.

L'UNHCR rimane in apprensione per le notizie ricevute circa l'intenzione delle autorità di aumentare l'utilizzo di strutture chiuse per i richiedenti asilo, in particolare per gli uomini soli, ed esorta le autorità a trovare alternative alla detenzione. Cercare asilo non è un crimine e si dovrebbe ricorrere alla detenzione soltanto in ultima istanza. Il dispiegamento di più di 1.400 funzionari di polizia lungo il confine con la Turchia e la costruzione di una recinzione lunga 30 chilometri hanno già ridotto il numero delle persone che riescono ad entrare in Bulgaria. Nelle scorse settimane sono stati riportati preoccupanti casi di cittadini siriani respinti al confine, in violazione dei principi del diritto internazionale. È importante che le persone che fuggono per salvare la propria vita possano avere accesso ad un luogo sicuro e siano in grado di chiedere la protezione internazionale.