Irina Bokova, attuale Segretario Unesco

Alla fine 2016 Ban Ki Moon non sarà più Segretario generale dell'Onu. La corsa alla successione è cominciata e nei Balcani abbondano le speculazioni

12/01/2016 -  Branka Trivić

(Pubblicato originariamente da Radio Slobodna Evropa, selezionato da Le Courrier des Balkans e OBC)

La corsa al posto di Segretario delle Nazione Unite è cominciata e il serbo Vuk Jeremić, 67esimo Presidente generale delle Nazioni Unite nel periodo 2012-2013, non figura tra i possibili candidati dei paesi ex jugoslavi. Il successore di Ban Ki Moon verrà eletto alla fine del 2016, ed è ancora un po' presto per fare speculazioni. Eppure, molti pronosticano di già che il futuro Segretario generale dell'Onu sarà una donna originaria dell'Europa dell'Est.

Se il primo ministro Aleksandar Vučić assicura che non è stata ancora presa una decisione sul candidato che la Serbia sosterrà, è già praticamente dato per certo che Vuk Jeremić sarà accantonato in favore dello slovacco Miroslav Lajčak che fu Alto Rappresentante per la Bosnia Erzegovina dal 2007 al 2009. Altri possibili candidati potrebbero essere la croata Vesna Pusić, capo della diplomazia dell'ormai ex governo Milanović, o l'ex presidente sloveno Danilo Türk. Il Montenegro difenderà la candidatura del suo ministro degli Esteri ed ex Primo Ministro Igor Lukšić, mentre la Macedonia presenterà Srđan Kerim.

Stando alle voci che vogliono che il prossimo capo dell'Onu provenga da un paese dell'Europa dell'Est e che sia una donna, la bulgara Irina Bokova, che attualmente dirige l'Unesco, ha buone possibilità di essere competitiva.

Vuk Jeremić, il candidato di Cina e Russia

"Per ora sembra che la Serbia non voglia sostenere Vuk Jeremić, ma vedremo se quest'ultimo accetterà di finire fuori dai giochi", sottolinea Aleksandra Joksimović, direttrice del Centro di politica estera di Belgrado. Secondo i media serbi, Vuk Jeremić sarebbe del tutto intenzionato a concorrere per il posto di Segretario generale dell'ONU e si afferma che avrebbe ottenuto il sostegno di Russia e Cina. La sua possibile candidatura, però, non sarebbe per nulla gradita agli Stati Uniti.

"Jeremić potrebbe avere altre ambizioni politiche in Serbia", suppone Sonja Biserko, Presidente del Comitato Helsinki serbo per i diritti dell'uomo. "Potrebbe ambire a partecipare alle elezioni presidenziali. Quest'alternativa gli converrebbe molto in questo momento". Secondo la Biserko tale cambiamento di obiettivo è legato alla posizione americana e al fatto che anche Aleksandar Vučić non gli ha dato il necessario sostegno. Anche il presidente della Repubblica serbo Tomislav Nikolić ha apertamente rifiutato il sostegno a Vuk Jeremić, ex membro del Partito democratico.

Miroslav Lajčak, il candidato ideale per i Balcani?

"Vuk Jeremić riapparirà sulla scena politica serba quando la situazione gli converrà maggiormente" prosegue Sonja Biserko "Sicuramente vorrebbe essere segretario delle Nazioni Unite, ma ci sono dei problemi legati al sostegno occidentale e alle scelte di Vučić, che sta seguendo una linea che gli consenta migliori contatti con l'Occidente".

Secondo Aleksandra Joksimović, Miroslav Lajčak ha molte più chance di ottenere il sostegno della Serbia. "Uno dei punti forti è che la Slovacchia non ha riconosciuto il Kosovo. Ma ci sono anche altri vantaggi: l'attuale ministro degli Affari Esteri, è frequentatore abituale delle istituzioni europee e fine conoscitore dei Balcani, e potrà direttamente o indirettamente avere un peso nel processo di integrazione euro-atlantica della regione. Per Belgrado questi sono alcuni elementi per preferire Lajčak".

Nel 2013 un diplomatico americano, rimasto anonimo, aveva pronosticato per il quotidiano serbo Blic uno scenario possibile per la successione di Ban Ki Moon. Aveva scommesso sul fatto che sarà originario di un paese dell'Europa dell'Est. Al primo turno la Russia presenterà probabilmente il suo candidato, aveva pronosticato, a questo punto gli Stati Uniti proporranno il loro candidato che sarà una personalità dei Paesi Baltici. Al secondo turno l'America punterà su un Polacco e la Russia su Jeremić. "Visto che gli Americani non vorranno Jeremić, il compromesso sarà sicuramente un ceco o uno slovacco". Il diplomatico affermava che ci sono molte possibilità che il successore di Ban Ki Moon sia il ministro degli Esteri slovacco Miroslav Lajčak. Un uomo che ha buone reputazioni negli ambiente diplomatici internazionali.


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