La Rotta balcanica, tra emergenza umanitaria e responsabilità internazionali

Evento 13 gennaio 2021 - locandina

Migliaia di profughi vagano nei boschi attorno alla città di Bihać. Servono con urgenza aiuti umanitari per evitare che questa crisi si trasformi in catastrofe, ma è importante anche riflettere sui fattori economici e politici che generano e alimentano la migrazione. Interventi di Silvia Maraone di Ipsia da Bihać, Nello Scavo, giornalista di Avvenire e Lejla Smajić, di Emmaus Bosnia Erzegovina

Migliaia di profughi arrivati dalla Siria, dall’Afghanistan e da altre regioni colpite da guerre e crisi economiche vagano nei boschi attorno alla città di Bihać dopo che un campo allestito nella zona dall’IOM, l’agenzia Onu per le migrazioni internazionali, è andato a fuoco il 23 dicembre scorso.

Servono con urgenza aiuti umanitari per evitare che questa crisi si trasformi in catastrofe. Ma l'intervento umanitario non basta: accanto all’invio di aiuti è importante riflettere sulle questioni che vanno al di là dell’emergenza, individuando i fattori economici e politici che generano e alimentano la migrazione delle migliaia di persone costrette a fuggire da guerre, persecuzioni e povertà lungo le rotte che solcano il Mediterraneo e la dorsale orientale del Mare Adriatico.

Intervengono:
- Nello Scavo, giornalista di Avvenire;
- Silvia Maraone, di Ong Ipsia (Acli);
- Lejla Smajić, di Emmaus Bosnia Erzegovina.

L'incontro sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook di Minerali Clandestini Cuneo

la Rete Minerali Clandestini di Cuneo ha aderito alla pubblica sottoscrizione lanciata da Emmaus Italia nel tentativo di contribuire concretamente ad alleviare la situazione, fattasi giorno dopo giorno più insostenibile. “Da una ventina d’anni – si dice nell’appello che accompagna l’iniziativa – il Movimento Emmaus è presente in Bosnia con un suo gruppo, il Forum Internazionale della Solidarietà, che con l’aiuto di altre realtà legate al medesimo Movimento cerca di soccorrere centinaia di profughi che si trovano in situazioni drammatiche per mezzo di aiuti umanitari, cure mediche e assistenza legale; oltre a questo, gestisce un centro in cui sono accolti una cinquantina di profughi minori non accompagnati bisognosi di tutto. Infine, il Movimento Emmaus è anche in contatto con la rete Rivolti ai Balcani, che attraverso l’associazione IPSIA – emanazione delle ACLI – è attiva a Bihać nella distribuzione di beni di primissima necessità”.

È possibile aderire all’appello attraverso un contributo in denaro, che può essere versato sul seguente conto corrente:
IT 13 U 05018 02800 000015118102 [intestato a Emmaus Italia]
Causale: Emergenza Bosnia

La somma raccolta sarà periodicamente versata in favore delle due realtà attive in Bosnia Erzegovina e i sottoscrittori saranno aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa.