La Rotta Balcanica, dentro o fuori l'Europa?

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Locandina evento 25 settembre (Caritas Ambrosiana )

Convegno promosso da Caritas Ambrosiana in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano

I migranti che percorrono la Rotta Balcanica sono davvero un pericolo per i Paesi dell’Unione Europea? Oppure sono un banco di prova per rendere concreti i valori fondanti dell’Unione come l’umanità e la solidarietà verso chi scappa da guerre, povertà e cambiamenti climatici?
La svolta degli ultimi anni sulla chiusura dei confini ha posto numerosi interrogativi.

Secondo Caritas Europa riporre tutta l’attenzione solo sul controllo delle frontiere conduce alla “criminalizzazione delle persone in movimento e fomenta il panico irrazionale”. “L’UE e gli Stati membri dovrebbero proporre un piano collettivo per dare sostegno umanitario a migliaia di persone, incluse famiglie, donne e bambini in fuga da guerre, persecuzioni e fame. Non possiamo accettare bambini che muoiono nel tentativo di raggiungere la sicurezza nell’UE”.

Dopo il 2015, anno della “crisi dei rifugiati”, che ha visto arrivare in Unione Europea quasi un milione di persone (di cui oltre 850 mila transitate dalla Grecia), a partire da marzo 2016 la Rotta balcanica è stata dichiarata ufficialmente chiusa, in base all’accordo turco-europeo.
Di fatto il flusso di persone non si è fermato, è stato solamente rallentato e reso più pericoloso. Si calcola che tra il 2016 e il 2019 siano comunque passate circa 160 mila persone lungo questo corridoio migratorio.

I Paesi maggiormente interessati dalla presenza dei migranti in transito sono Grecia, Serbia e – a partire dal 2018 – Bosnia Erzegovina, diventata nella zona nord-occidentale il collo di bottiglia prima di entrare in Croazia e da lì nei Paesi Schengen, la meta cui maggiormente aspirano le persone, che provengono principalmente da Afghanistan, Pakistan, Siria, Iran e Iraq.
Dopo la fine del lockdown, che ha visto aumentare il livello di stress e di incertezza dei migranti rimasti chiusi nei centri e impossibilitati ad acquistare qualunque bene di prima necessità, si è  assistito ad un significativo incremento di arrivi sul Carso triestino.
Caritas Ambrosiana, in collaborazione con Caritas Italiana, IPSIA (ong delle ACLI) e il network delle Caritas locali, si è attivata in questa emergenza migratoria fin dall'inizio della crisi.

Caritas Ambrosiana, insieme a Caritas Italiana, Caritas Austria (ente capofila), Caritas Europa e altre 9 Caritas nazionali, si è impegnata a lavorare per tre anni su temi strategici quali le cause profonde delle migrazioni e i processi di integrazione e lo sviluppo nelle società.

Il convegno promosso da Caritas Ambrosiana in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo a Milano dal titolo “La rotta balcanica: fuori o dentro l’Europa” ha uno scopo conoscitivo.
L’obiettivo è infatti far conoscere la via che i richiedenti asilo che fuggono da persecuzioni e conflitti del medio oriente devono percorrere dai confini greco-turchi per giungere in Europa.

PROGRAMMA:

Diretta Facebook e Youtube - canali social Caritas Ambrosiana

Saluti istituzionali
Luciano Gualzetti - Direttore Caritas Ambrosiana
Maurizio Molinari - Direttore dell’Ufficio a Milano del Parlamento Europeo

Dibattito
On. Patrizia Toia - Europarlamentare
On. Eleonora Evi - Europarlamentare

Interventi
Sergio Malacrida - Responsabile Asia e Est Europa, Caritas Ambrosiana
Katarina Modic - Responsabile Area Accoglienza, Fondazione Caritas Trieste
Conclusioni

Presenta l’evento e modera il dibrattito: Paolo Lambruschi - Giornalista di Avvenire

La partecipazione è gratuita. Viene richiesta l'iscrizione compilando questo modulo

INFO:

Caritas Ambrosiana
Via San Bernardino, 4
20122 Milano
Tel. 02 760371
europa@caritasambrosiana.it