I campi di confinamento nel XXI secolo e le responsabilità dell’Unione europea

Il convegno (in lingua italiana e inglese) vuole proporre una nuova chiave di lettura delle pericolose politiche messe in atto dall’Unione europea, all'insegna del confinamento dei migranti forzati.

L'allestimento dei campi viene presentato come una necessità dettata dall'esistenza di un contesto emergenziale che quasi mai è realmente tale da giustificare simili scelte. I campi diventano così strumenti di contenimento in cui spesso viene limitata ogni forma di contatto possibile delle persone accolte con l’esterno, ricorrendo a forme di detenzione di fatto. Il rispetto dei diritti fondamentali è così fortemente messo in discussione. Dalla Turchia alla Bosnia ed Erzegovina, passando per la Grecia, la Serbia e la Macedonia del Nord. Tanti esempi di “campi di confinamento” legati da un obiettivo preciso: esternalizzare il diritto d’asilo e “rendere invisibili” le persone che cercano protezione in Europa.

Modulo di iscrizione
PROGRAMMA:

Sabato 7 maggioRegistrazione dei partecipanti
ore 10.00-11.00Relazioni generali
ore 11.00 – 13.00Saluti di don Pierluigi Di Piazza, presidente del Centro Balducci
Saluti di Annalisa Comuzzi e Michele Negro, Rete Diritti, Accoglienza e Cooperazione Internazionale del FVGCoordina: Fabiana Martini (Articolo 21 FVG)Le ragioni per cui si può parlare dell’esistenza di un sistema internazionale di campi di confinamento organizzati dall’Europa.
Introduzione a cura di Rivolti ai BalcaniQuadro generale sul processo di esternalizzazione del diritto d’asilo in paesi terzi attuate dalla UE
a cura di ASGIIl ritorno dei confini nell’Europa contemporanea. Quale scenario si apre per la tutela dei diritti fondamentali? *Monica Massari, Università di MilanoPausa con buffet
ore 13.00 – 14.00Prosecuzione delle relazioni generali introduttive
ore 14.00 – 17.00Coordina: Annalisa Camilli, giornalista di InternazionaleL'uso della tecnologia nella violazione dei diritti; il caso di Frontex, sorveglianza e analisi dei rischi
Jane Kilpatrick, ricercatrice StatewatchLa sistematicità dei respingimenti alle frontiere esterne della Ue
Milena Zajović e Alexandra Borgos, BVMN (Border Violence Monitoring Network)La promessa mancata della trasformazione dell'Unione Europea in spazio di libertà sicurezza e giustizia: dinamiche politiche, giuridiche a istituzionali della Ue
Emilio De Capitani, già segretario della Commissione LIBE del Parlamento EuropeoIl crollo del sistema di asilo in Europa e la sua funzionalità alla logica dei campi
Tineke Strike (online) e Pierfrancesco Majorino, Europarlamentari, e un rappresentante di ECRE (European Council of Refugees and Exiles)Pausa
ore 17.00 – 17.30Approfondimento casi-Paese
Ore 17.30-20.00in Turchia
Adriana Tidona, Amnesty International e Mahmut Kacan, avvocato a Van (Turchia)
in Grecia
Martina Tazzioli, Goldsmiths College, University of London e Jacopo Rui, associazione One Bridge to IdomeniDomenica 8 maggio Approfondimento casi-Paese
ore 9.00-11.45in Macedonia del Nord
Erminia S. Rizzi e Ivana Stojanova (Progetto Medea - Asgi)
in Serbia
Nikola Kovačević, avvocato (Belgrado, Serbia)
in Bosnia-Erzegovina
Rivolti ai Balcani e Gorana Mlinarević, ricercatrice (Sarajevo, Bosnia ed Erzegovina)Seconda parte
ore 12.15 – 14.30Modera Duccio Facchini, AltreconomiaCosa emerge dall’analisi dei “casi-paese” esaminati? Analogie e differenze. Dibattito e condivisione tra i partecipanti al Convegno. Definizione dei punti essenziali da inserire nel documento conclusivo di raccomandazioniConclusione lavori
ore 14.30