Un'immagine tratta dal film "Le tre scimmie" del regista Nuri Bilge Ceylan

Forse il grande pubblico non se n'è ancora accorto, ma il cinema è uno dei migliori biglietti da visita della Turchia contemporanea. Inizia giovedì "Mamma li turchi", seconda edizione del Film Festival Turco di Roma. Una rassegna

17/10/2012 -  Nicola Falcinella

Dopo il successo della prima edizione, torna il Film Festival Turco di Roma con lo slogan scherzoso “Mamma li turchi. Arrivano con i film”. Del resto il cinema, anche se magari il grande pubblico non se n’è accorto, è stato nell’ultimo decennio uno dei migliori biglietti da visita di un paese che sta cambiando. Se non i grandi numeri di spettatori, i suoi registi e i suoi autori hanno conquistato i festival. A cominciare da quello di Cannes dove Nuri Bilge Ceylan ha rinverdito i fasti di Yilmaz Güney, Palma d’oro nel 1982 con “Yol – La strada”. O l’Orso d’oro di Berlino 2011 di Semih Kaplanoglu per “Bal – Miele”, solo per citare i maggiori.

Da giovedì 18 a domenica 21 la Casa del Cinema ospita con ingresso libero, una serie di proiezioni con una parte della produzione dell’ultima stagione e una personale di Ceylan. Del regista verranno mostrati tutti i lavori da “Kasaba – Piccola città” (1998) a “C’era una volta in Anatolia” (2011), un noir anomalo e bellissimo, vincitore del Gran Prix a Cannes lo scorso anno. A conferma del suo ruolo di primissimo piano nel cinema d’autore contemporaneo la Carrosse d’or assegnatagli dalla Quinzaine des realisateurs

quest’anno. Al terzo film, “Uzak – Lontano” (2003) che seguiva “Nuvole di maggio” (2000), Ceylan vinse il Gran Prix e la migliore interpretazione maschile sempre a Cannes. Confermandosi poi, dopo l’ottimo “Iklimler – Il piacere e l’amore” restato senza premi nel 2006, con “Le tre scimmie”, premiato per la migliore regia nel 2008. Tutti i film, uno diverso dall’altro, uno più bello dell’altro, saranno presentati nelle quattro giornate di festival e sarà presente l’autore per presentarli al pubblico. Ceylan terrà pure una Masterclass insieme al romano d’adozione Ferzan Ozpetek, un ambasciatore del cinema turco nel nostro paese.

Sempre con un riconoscimento della kermesse francese arriva il cortometraggio “Sessiz - Silenzioso” del giovane L. Rezan Yesilbas, Palma d’Oro 2012 tra i corti.

Tra i 15 titoli in programma nella rassegna, tra lunghi, corti e documentari, ci sono altri che meritano una segnalazione. Per esempio “Gelecek uzun Sürer – Il futuro dura a lungo”, nuovo lungometraggio di Ozcan Alper (noto per il rimarchevole esordio “Sonbahar - Autunno” e per aver prodotto il film a episodi “Tales from Kars”). Da vedere pure il documentario del tedesco d’origine turca Fatih Akin “Immondizia nel giardino dell’Eden – Der Müll im Garten Eden” su una grande discarica sulla costa del mar Nero. E ancora “Vizontele” dell’attore (era il commissario Naci in “C’era una volta in Anatolia”) e regista Yilmaz Erdogan, “Yeralti – Sotterraneo” di Zeki Demirkubuz (ottavo film, dal racconto di Dostoevskij, di uno dei più interessanti cineasti della generazione di mezzo) e “Nar – Melagrana” di Ümut Unal con la Serra Yilmaz de “Le fate ignoranti” e “Saturno contro”.

La manifestazione ha il patrocinio del ministero della Cultura e del Turismo e il contributo del ministero per l’Unione Europea della Repubblica di Turchia e dell’Ambasciata Turca a Roma. Programma e informazioni www.filmfestivalturcodiroma.org.


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