Velid al lavoro col ferro da stiro (foto Lidija Pisker)

Velid al lavoro col ferro da stiro (foto Lidija Pisker)

Un'associazione di famiglie con figli maggiorenni diversamente abili e un'artista di Zenica hanno dato vita ad una interessante iniziativa dai forti risvolti sociali

04/12/2017 -  Lidija Pisker

“Amo il ferro da stiro! Amo Zdena!”, grida entusiasta il ventiduenne Velid entrando in una stanza poco riscaldata situata al primo piano dell’edifico in disuso dell’ex asilo nido nel quartiere Crkvice a Zenica. Nella stanza, oltre a una piccola stufa, vi sono soltanto tavoli e sedie. Sui tavoli sono disposti fogli di vecchi giornali, cavi di alimentazione, pastelli e piccoli ferri da stiro domestici. Sulle pareti sono appesi quadri e disegni multicolore.

È mercoledì. Velid, nato con la sindrome di Down, dice di non vedere l’ora che arrivi mercoledì quando, insieme a una quindicina di coetanei e coetanee di Zenica e dintorni, frequenta il corso di pittura con ferro da stiro presso l’associazione di famiglie di persone con disabilità “Zvijezda” (stella).

Velid e i suoi compagni e compagne dell’associazione sono maggiorenni e hanno finito di frequentare la scuola. Tuttavia, non riescono a trovare un impiego, non solo a causa dei disturbi intellettivi e motori di cui sono affetti, ma anche per via dei pregiudizi radicati nella società nei confronti delle persone disabili.

“Se non venissero qui, starebbero sempre in casa”, dice Josip Valentić, presidente dell’associazione “Zvijezda” e padre del trentunenne Sandro affetto da paralisi cerebrale, epilessia e diabete. Josip e altri genitori di bambini e adolescenti con disturbi dello sviluppo hanno fondato l’associazione “Zvijezda” otto anni fa nel tentativo, come dicono, di “aiutare se stessi visto che nessun altro vuole farlo”.

Come dimostrano numerosi studi, in Bosnia Erzegovina le persone con disabilità intellettiva e fisica spesso vivono isolate dalla società e subiscono una sistematica discriminazione nell’accesso al lavoro, all’assistenza socio-sanitaria e all’istruzione. Gli interventi istituzionali a favore delle persone con disabilità sono insufficienti e non vengono distribuiti equamente tra le diverse aree del paese.

Benché negli ultimi anni i progetti volti a favorire l’inclusione sociale dei bambini con disturbi dello sviluppo siano sempre più numerosi e partecipati, il sostegno istituzionale di solito cessa con il superamento dell’età minorile.

Il Centro diurno per bambini e adulti con bisogni speciali di Zenica, istituito lo scorso anno, offre servizi di accoglienza diurna e di terapia educativa e occupazionale. I genitori delle persone con disabilità considerano il Centro una realtà assistenziale indispensabile, ma il bisogno di servizi offerti dalla struttura è di gran lunga superiore alle sue capacità e possibilità.

Con due soli impiegati e limitati mezzi finanziari, il Centro diurno non è in grado di prestare assistenza a tutte le persone disabili, sicché per molte di esse l’associazione “Zvijezda” rimane l’unico luogo dove socializzare e acquisire nuove competenze.

“Questi ragazzi e ragazze, invece di frequentare bar e club ogni venerdì e sabato sera, come fanno i loro coetanei, aspettano con impazienza i nostri incontri del mercoledì nei locali dell’associazione. Lì si divertono, ridono, si innamorano, fanno amicizia”, dice Zdena Šarić, l’artista di Zenica che dall’anno scorso insegna ai ragazzi con disabilità a dipingere con il ferro da stiro.

Foto Lidija Pisker

Foto Lidija Pisker

Questo peculiare tipo di pittura, ispirato alla tecnica dell’encausto, Zdena (67) lo ha scoperto per caso su Internet sette anni fa. L’encausto è un’antica tecnica pittorica consistente nell’applicare a caldo, su diversi tipi di supporto, l’impasto ottenuto diluendo i pigmenti con cera fusa. Nel corso del tempo la tecnica si è evoluta verso nuove forme di espressione, tra cui per l’appunto la pittura con pastelli a cera e ferro da stiro.

Su un canale YouTube Zdena ha visto come i pastelli a cera semplicemente si sciolgono a contatto con la piastra calda del ferro da stiro e con essa, invece che con un pennello, vengono applicati su carta, legno o vetro. Una volta provata questa tecnica di pittura, Zdena ne è rimasta talmente intrigata che ha cominciato a studiarla e praticarla, e col tempo anche a tenere corsi per bambini e adulti in Bosnia Erzegovina e in altri paesi dell’ex Jugoslavia.

Stando alle sue parole, l’effetto terapeutico della pittura con ferro da stiro, ovvero del gioco intuitivo con i colori scaldati e un oggetto domestico che di solito non viene correlato all’attività creativa, emerge in particolar modo nel lavoro con gruppi vulnerabili. “La pittura con ferro da stiro stimola la creatività e produce risultati visuali sorprendenti già dopo i primi segni tracciati”, dice Zdena che ha tenuto più di 500 laboratori di pittura per sordomuti, anziati, malati, donne e bambini.

Nonostante la maggior parte dei partecipanti al corso organizzato dall’associazione “Zvijezda” abbiano una disabilità multipla, imparano a dipingere col ferro da stiro con grande facilità. “Sono rimasta impressionata dall’amore e desiderio con cui si sono avvicinati al mondo della pittura. Il loro entusiasmo, rimasto immutato dal primo giorno, non accenna a diminuire e i risultati sono sempre migliori”, spiega Zdena.

“Quella gioia, quell’allegria con cui frequentano il laboratorio, è difficile descriverla a parole”, dice Josip Valentić, aggiungendo che, rispetto alla prima edizione, quest’anno il corso di pittura con ferro da stiro vede la partecipazione di un numero molto maggiore dei membri dell’associazione, di età compresa tra i 20 e i 40 anni.

La maggior parte di loro vengono al corso accompagnati dai genitori, per i quali questi incontri all’associazione rappresentano un’occasione per rilassarsi, ma anche per scambiarsi consigli su come assicurare ai propri figli la migliore qualità di vita possibile.

Come già avvenuto l’anno scorso, tutte le opere realizzate dai partecipanti del laboratorio di pittura con ferro da stiro entro fine novembre verranno esposte in una mostra di beneficenza organizzata nell’ambito del Cabaret Winter Fest che si tiene a Zenica nella seconda metà di dicembre. Le attività legate alla preparazione dei quadri per essere incorniciati e l’operazione stessa di incorniciatura vengono eseguite, con grande grinta e dedizione, dagli stessi partecipanti al corso, con l’aiuto dei genitori.

La mostra dello scorso anno è stata uno dei rari momenti in cui le persone con disabilità hanno ricevuto la debita attenzione da parte dell’opinione pubblica, dimostrando di poter diventare molto bravi nel fare qualcosa se viene data loro l’opportunità. La mostra è stata molto visitata e tutte le opere esposte sono state vendute il primo giorno.

Il ricavato della vendita anche quest’anno sarà destinato al finanziamento delle attività dell’associazione “Zvijezda”, la cui sede si trova in un edificio abbandonato che un tempo ospitava l’asilo nido. La maggior parte dei locali dell’edificio, più volte colpito da incendi, sono in uno stato di grave degrado, pieni di immondizia, con le finestre spaccate.

I tentativi dei responsabili dell’associazione di ottenere dall’amministrazione comunale la concessione in uso di altri locali, o almeno un aiuto per sistemare quelli attualmente occupati, finora non hanno dato alcun frutto. Quest’anno non è stato nemmeno avviato l’impianto di riscaldamento nell’edificio in cui si trovano i locali dell’associazione, e adesso i suoi membri devono riscaldarli a proprie spese.

A dispetto di tutto, dice Josip, le stelle continuano a brillare. “Noi genitori non possiamo arrenderci. Dobbiamo lottare, anche senza l’aiuto di quacuno”.


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