13 settembre 2007

Più di 200 soldati malati, più di 40 morti, tre commissioni scientifiche, una commissione d'inchiesta al Senato. Tutta la problematica sull'uranio impoverito, in riferimento ai soldati che hanno partecipato alle operazioni di pace in Bosnia e in Kosovo

L'uranio 238 è un metallo residuale di reazioni nucleari impiegato, a partire dal 1991, in molti teatri di guerra (compresi Afghanistan e Iraq). Di grande efficacia bellica, è debolmente radioattivo e chimicamente tossico. Sotto il nome di Sindrome dei Balcani rientra tutta la problematica sull'uranio impoverito, in riferimento ai soldati che hanno partecipato alle operazioni di pace in Bosnia e in Kosovo.

Questi sono gli elementi al centro del libro di Stefania Divertito, giornalista e saggista vincitrice del Premio Cronista 2004 Piero Passetti, assegnato dall'Unione cronisti italiani, per la sua inchiesta sull'uranio impoverito pubblicata sul quotidiano Metro, durata cinque anni.

Come nella costruzione di un puzzle, incastrando i tasselli emergono i fatti. E le bugie: i nostri soldati sono stati mandati nei Balcani senza le necessarie precauzioni; i responsabili sapevano dell'utilizzo dell'uranio, e soprattutto non hanno informato i soldati dei pericoli connessi all'uso di questo materiale. Queste sono le verità che emergono da un libro-inchiesta, che ha portato l'autrice fin dentro le stanze del potere; un libro fondato su documenti ufficiali, leggi dello Stato italiano, direttive ministeriali, informative della Nato, testimonianze drammatiche.

Stefania Divertito, nata a Napoli nel 1975, è giornalista e redattrice del quotidiano Metro. Ha pubblicato Il Fantasma in Europa, Il segno dei Gabrielli, (2004), reportage sulla Bosnia Erzegovina.
Uranio, Il nemico invisibile
di Stefania Divertito
anno di pubblicazione: 2005
edito da: Infinito Edizioni