Essere "cool" a Yerevan. In bicicletta

19 agosto 2013

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In Armenia, paese in cui la cultura dell'automobile la fa da padrone, fino ad oggi vedere un adulto in bicicletta provocava alzate di sopracciglia, o addirittura grasse risate. Ma ora, racconta Marianna Grigoryan in un articolo su Eurasianet.org, pedalare inizia ad essere cool, almeno nella capitale Yerevan.

Nel primo trimestre del 2013, le importazioni di bici in Armenia sono aumentate del 61%. Nel frattempo, la municipalità di Yerevan inizia a installare rastrelliere per parcheggiare le bici, ed ha inaugurato la sua prima pista ciclabile.

A contagiare con lo spirito delle “due ruote” l'atmosfera cittadina sono spesso ragazzi e ragazze che hanno vissuto all'estero, per poi tornare in Armenia. E in un paese in cui l'uso della bicicletta è ancora associata con la povertà, sorprendentemente al nuovo status della locomozione a pedali sembra aver contribuito la presa di coscienza che “una buona bici può costare quanto mezza automobile”.

Il cambiamento di atteggiamento nei confronti delle bici è ancora lento, e fatica ad uscire dalle strade della capitale. Però, come racconta divertito uno degli intervistati, “almeno ora i poliziotti non stressano più i ciclisti col megafono, quando ne vedono uno, chiedendo loro di 'non disturbare il traffico'”.


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