Impressioni europee sulle elezioni ucraine

31 ottobre 2014

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Che reazioni hanno avuto i gruppi politici del Parlamento europeo di fronte ai risultati delle recenti politiche in Ucraina? Una breve rassegna

Domenica 26 ottobre 2014, l’Ucraina ha votato il rinnovamento della Rada, il parlamento di Kiev. Era la seconda volta che questo accadeva nell’arco di quest’anno e pure la seconda volta che Petro Poroshenko usciva vincitore dai seggi elettorali. La notizia di questa conferma alla guida del paese è stata accolta positivamente al Parlamento europeo.

Il sito del Partito popolare europeo ha scelto di dare voce ad Elmar Brok, attuale presidente del comitato per gli Affari Esteri del Parlamento europeo, il quale ha analizzato il risultato parlando di una scelta popolare in favore di democrazia e stato di diritto. Secondo lui, le elezioni hanno consegnato un chiaro mandato affinché l’Ucraina “continui con la sua agenda europeista”. Brok ha poi assicurato il supporto del Parlamento europeo ai negoziati che Poroshenko sta ora compiendo per formare il governo affianco dei partiti di Jazenjuk e di Sadowyi; ma ha anche lanciato un messaggio alla Russia, chiedendole di contribuire ad implementare l’accordo di Minsk accettando la sovranità ucraina e rendendo le relazioni diplomatiche “sostenibili”.

Anche i socialisti esprimono soddisfazione per il voto di domenica nel loro comunicato stampa. Chiedono però ai partiti vincitori di “iniziare i negoziati per formare un governo inclusivo e forte, che possa provvedere a soluzioni per i problemi con cui si sta interfacciando il paese.” L’Ucraina infatti ha bisogno di una profonda serie di riforme economiche e istituzionali per poter aspirare genuinamente ad una prospettiva europea. Secondo i socialisti, “si deve aiutare l’Ucraina a raggiungere un accordo con la Russia” in vista dell’inverno e della condizione di povertà in cui versa la sua popolazione”. Più silenzioso invece l’altro alleato di governo della Commissione Juncker, l’Alde di Guy Verhofstadt, che nel suo sito preferisce dedicare più attenzione ad altri argomenti.

Reinhard Bütikofer, voce dei verdi, si dice soddisfatto dell’orientamento europeista mostrato dagli ucraini e del fatto che gli estremisti di destra non abbiano ottenuto un buon risultato; ma aggiunge subito che “la spinta contro di loro deve continuare”. Un altro punto critico sottolineato è che l’affluenza sia calata al 52,5% e che nell’est del paese la gente non abbia potuto votare.

Valentinas Mazuronis, osservatore alle elezioni in Ucraina e del gruppo Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia ha parlato di segnali positivi dalle pagine di People’s voice. Parlando con alcune persone ai seggi, dichiara però di aver colto una mancanza di fiducia da parte della gente sul fatto che il futuro governo possa portare a cambiamenti significativi nella vita del paese: “La popolazione ha visto troppi giochetti politici, l’influenza e il potere degli oligarchi e sa che il problema è la corruzione dilagante”.

Sulla sezione video della Sinistra unitaria europea Gue/Ngl, resta in evidenza invece una conferenza stampa tenutasi prima delle elezioni a proposito delle limitazioni al presentarsi al voto subite dal partito comunista ucraino. Niente in merito alle elezioni ucraine invece sulle pagine del sito dei conservatori.

 


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