CH 53

Un elicottero CH 53 in volo

L'incidente ad un elicottero militare precipitato a Brasov evidenzia lo stato avanzato dei rapporti strategici di Bucarest con Nato, Usa e Israele. Dopo la crisi con Ankara, Tel Aviv sarebbe in cerca di nuovi teatri per le esercitazioni della sua aviazione. E per gli analisti, i Carpazi offrirebbero zone con caratteristiche simili ad alcune regioni dell'Iran

04/08/2010 -  Mihaela Iordache

La Romania, membro Nato ed Ue, avanza nella sua politica di partenariato strategico con gli USA. Non solo ha messo il suo territorio a disposizione di Washington, primo partner strategico, con l'obiettivo di installarvi basi militari, ma ora si prepara a partecipare alla nuova versione dello scudo antimissile (non più limitato a Repubblica Cèca e Polonia, ndr). Inoltre ospita spesso esercitazioni militari comuni, non solo con i partner della Nato, ma anche con altri Paesi in base ad accordi bilaterali.

L'elicottero precipitato nell'operazione "Blue Sky"

Una tragica notizia dei giorni scorsi ha attirato l’attenzione proprio su queste esercitazioni militari che hanno per teatro la Romania. Lunedì 26 luglio infatti sei militari israeliani e un romeno sono morti, dopo che il loro elicottero si è schiantato durante una missione di addestramento nella regione dei Carpazi, a Fundata-Zarnesti, nella contea di Brasov, a 120 chilometri da Bucarest.

E' ancora giallo sulle cause dell’incidente. Fonti vicine agli inquirenti riferiscono che l’elicottero “CH-53 Sikorsky” prima di precipitare sarebbe entrato in una nuvola. Lo sostiene un capitano che si trovava a bordo di un altro velivolo, impegnato nell’esercitazione, denominata “Blue Sky”. Le autorità israeliane tendono ad escludere possibili problemi tecnici del mezzo, puntando piuttosto sull’ipotesi delle condizioni meteorologiche sfavorevoli, nonché di un possibile errore umano.

Subito dopo la tragedia il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l’incidente “un disastro” e “una giornata difficile per tutta Israele”.

La tragedia ha fatto trapelare che i sei militari israeliani che hanno perso la vita facevano parte dalle truppe speciali delle Forze armate di Tel Aviv. E che l’elicottero “CH-53 Sikorsky”, di produzione americana, su cui viaggiavano, è utilizzato anche per il recupero dei feriti.

Jerusalem Post, Israele cerca nuovi spazi aerei per le esercitazioni dopo la rottura con Ankara

Secondo il quotidiano “Jerusalem Post”, che all'incidente dedica un'analisi, Tsahal, l’esercito israeliano, ha scelto la Romania come terreno per le sue esercitazioni militari dopo il peggioramento dei rapporti con la Turchia, accentuatosi nel maggio scorso, all'indomani della morte di nove attivisti turchi su una delle navi della "Freedom Flotilla" che cercava di forzare il blocco israeliano alla Striscia di Gaza.

Le Forze aeree israeliane (IAF) cercano infatti nuovi Paesi per il loro addestramento, in Europa e Asia, dopo la chiusura dello spazio aereo turco ai voli militari dell'ex alleato.

Bucarest, oltre alla disponibilità territoriale, offre ai velivoli da guerra israeliani anche condizioni naturali particolari. Ci sono zone dei monti Carpazi infatti che, secondo gli analisti militari, avrebbero caratteristiche simili ad alcune regioni dell’Iran.

Jordan Times, 60 caccia israeliani decollati a giugno da Germania e Romania

Di recente la stampa araba ha scritto che a giugno oltre 60 aerei da caccia F-16 sono decollati da basi della Germania e dalla Romania per atterare in Israele. Secondo il quotidiano di Amman “The Jordan Times”, citato anche dalla stampa romena, sarebbe solo una questione di tempo prima che Israele decida di colpire l’Iran: 12 navi da guerra, di cui 10 statunitensi, una israeliana e una tedesca sarebbero già nel Golfo Persico.

Secondo questi scenari, Israele potrebbe anche attaccare in modo preventivo la Striscia di Gaza prima di un’azione militare diretta contro installazioni nucleari iraniane.

Mentre alcune ricostruzioni militari, citate dalla stampa internazionale, considerano sempre più probabile un attacco all’Iran, le esercitazioni continuano in segreto e solo tragedie come quella di Brasov portano allo scoperto dettagli finora sconosciuti.

Firmati accordi Bucarest-Tel Aviv per le esercitazioni

Che esistano accordi tra Israele e la Romania in materia di esercitazioni è indubbio, ma i dettagli rimangono segreti. Bucarest è ben disposta a cooperare e Tel Aviv paga per poter addestrare le sue truppe nei Carpazi, precisano fonti dell’esercito romeno.

Il cielo sopra i Carpazi romeni, teatro delle esecitazioni militari congiunte

(Florin Mogos / Flickr)

Per il momento quattro dei sei elicotteri CH-53 hanno fatto ritorno anticipato in Israele, mentre gli altri due li seguiranno all'indomani del rimpatrio delle salme dei militari deceduti nell’incidente.

Intanto dopo la tragedia, la stampa israeliana ha scritto che per Tel Aviv è giusto puntare sull’amicizia tra Israele e la Romania. Non solo perché avrebbe nella repubblica dei Balcani occidentali “uno degli alleati più fedeli nella Ue e in Europa in genere”.

Ma perché i rapporti con la Romania sono “speciali e forti” e -viene ricordato- il Paese dei Carpazi è stato l’unico del blocco dell’Est Europa che dal 1948 non ha mai interrotto i rapporto diplomatici con Israele.

Nel 2004 i piloti romeni si addestrarono in Israele, mentre dal 2006 aerei con la stella di Davide operano nello spazio aereo romeno. Non è un segreto che Bucarest è molto generosa quando si tratta di mettere a disposizione dei suoi alleati terra, acqua o cieli per le esercitazioni.

Il ministero romeno della Difesa precisa che la cooperazione militare tra lo Stato di Israele e la Romania si svolge nel quadro dell’accordo firmato il 29 maggio 2000.

Mentre l’esercitazione aerea congiunta “Blue Sky”, programmata già nel 2009, ha come scopo “l’addestramento in comune delle squadre di aeronavi in volo di bassa altitudine, in missioni di ricerca, salvataggio ed evacuazione medica, senza l’esecuzione di tiri o l’utilizzo di vere munizioni”.

La Iaf israeliana punta su addestramenti nel lungo raggio tra Balcani e Mediterraneo

Il centro storico di Oradea, sul fiume Crişul Repede. In questa città del nord-ovest rumeno, al confine con l'Ungheria, è stato aperto il centro di eccellenza Nato per i servizi di sicurezza

(rachel_titiriga / Flickr)

Negli ultimi anni, in piena escalation di tensione con Teheran, le forze aeree israeliane (IAF) hanno puntato sull’addestramento a lungo raggio.

La stampa romena ricorda che la più notevole missione di questo tipo sarebbe avvenuta nel 2008, quando 100 velivoli dell’IAF volarono nello spazio aereo della Grecia.

I caccia israeliani erano di casa anche nello spazio aereo turco, fino al recente peggioramento dei rapporti tra i due Paesi.

Il presidente romeno Traian Basescu incoraggia questo tipo di cooperazione militare.

E non perde nessuna occasione per parlare dell’importanza strategica del Mar Nero oltre che, ovviamente, della posizione geostrategica romena.

Con la recente “scuola di spie” Nato aperta ad Oradea, nel nord -ovest del Paese (Humint -Human Intelligence Excellence Center- per lo spionaggio e il controspionaggio dell'Alleanza atlantica è stato inaugurato dal presidente romeno Basescu lo scorso 17 marzo 2010, ndr), che si aggiunge ai futuri impegni per lo scudo antimissile Usa e alle alleanze con le forze statunitensi o israeliane, la Romania sembra aver fatto una chiara scelta in campo strategico.

E se la crisi economica colpisce ancora, le strategie militari vanno a gonfie vele.


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