Macedonia: la BERS si ritira dal progetto di centrale idroelettrica a Boškov Most

24 gennaio 2017

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Dopo una campagna durata più di 5 anni "Eko-svest", "Front 21/42" ed il network "CEE Bankwatch" hanno salutato positivamente la decisione della Banca europeo per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) di cancellare il prestito di 65 milioni di euro per la costruzione della centrale idroelettrica di Boškov Most.

Ora diventa probabile che questo controverso progetto venga sospeso.

In una dichiarazione pubblicata la settimana scorsa sul proprio portale la BERS ha specificato che l'accordo sul prestito è rimasto in vigore per 5 anni, ma che le “condizioni per l'effettivo versamento non sono mai state raggiunte”.

Da quando è emerso il progetto di costruzione della centrale di Boškov Most i gruppi ambientalisti macedoni ed internazionali hanno messo più volte in guardia sulle conseguenze nefaste che tale progetto (con una potenza dichiarata di 68 MW) avrebbe avuto sull'ecosistema del Parco nazionale di Mavrovo.

Nello specifico, il progetto metteva a rischio la sopravvivenza già precaria della Lince dei Balcani, come di numerose altre specie, in particolare acquatiche. Nel dicembre 2015 il comitato garante della Convenzione di Berna, il trattato europeo sulla fauna selvatica, aveva chiesto al governo macedone di sospendere la costruzione delle centrali di Boškov Most e Lukovo Pole sino a quando non fosse stato valutato l'impatto ambientale cumulativo dei due progetti. Poco dopo, la Banca Mondiale ha scelto di ritirare il proprio sostegno al progetto di Lukovo Pole.

“Ci aspettavamo che la BERS si ritirasse dal progetto molto prima, nel 2013", ha affermato Ana Colović Lesoska, direttrice di Eko-svest, centro macedone che si occupa di ambiente, "quando è stato pubblicato un report di un consulente indipendente , all'interno di un meccanismo di monitoraggio delle attività interne previsto dalla stessa BERS, nel quale si affermava che nell'approvare il finanziamento nel 2011 la Banca aveva infranto le sue stesse procedure”.

“E' solo questione di tempo" – ha sottolineato invece Fidanka McGrath, coordinatrice della attività di Bankwatch di monitoraggio della BERS – "questo è il secondo progetto di grande centrale idroelettrica da cui la BERS si ritira, dopo il progetto Ombla in Croazia, nel 2013. Speriamo che questo mandi un segnale forte alla banca di evitare di sostenere progetti in aree protette e di riconsiderare la sostenibilità delle grandi dighe, che causano un'irreversibile perdita di biodiversità e la distruzione di habitat unici”.

Link: Bankwatch


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