La cattedrale della Santa Trinità a Tbilisi, foto di Fatboyke, flickr.com

L'opposizione georgiana non abbandona le piazze di Tbilisi dal 9 aprile. Il 26 maggio ha raccolto allo stadio circa 60.000 persone. Ma il Patriarca georgiano Ilia II invita al dialogo

29/05/2009 -  Tengiz Ablotia Tbilisi

Il 26 maggio presso lo stadio centrale di Tbilisi ha avuto luogo una delle più grandi azioni di protesta della storia recente della Georgia.

Una parte dei leader dell'opposizione aveva annunciato questa data come decisiva. Ma questo giorno sembra essere stato solo l'apice delle proteste e già il 27 l'attività politica dell'opposizione è tornata relativamente tranquilla, riprendendo il solito ritmo.

La preparazione

L'opposizione ha iniziato a prepararsi per questa azione di protesta nei primi giorni di maggio. Tutto si è svolto nel pieno stile dell'opposizione georgiana in questa fase: l'opposizione annuncia una data precisa con ampio anticipo, dopodiché dà inizio alla mobilitazione dei propri sostenitori. In questa fase intervengono anche le televisioni d'opposizione facendo vedere costantemente video e documentari che discreditano le autorità e invitano il popolo a scendere in piazza (come accaduto per il il 26 maggio o il 9 aprile).

Gli attivisti dell'opposizione, i suoi leader e rappresentanti, iniziano ad incontrarsi con la popolazione, vanno nelle regioni, compaiono su tutti i canali televisivi, inclusi quelli pro-governativi. Più ci si avvicina al giorno stabilito, più il tema della manifestazione diventa di attualità. Ne parlano tutti, sia i media, sia le persone comuni. Così già il 25 maggio tutto il Paese aspetta il 26.

Non è la prima volta che l'opposizione utilizza questo metodo di fare campagne di propaganda e, visto che sembra portare buoni risultati, non sarà certo l'ultima.

I sostenitori dell'opposizione georgiana sono un gruppo di persone molto organizzate e motivate, convinte delle proprie posizioni e unite dall'avversione verso il presidente e la sua squadra. Gran parte dei sostenitori dell'opposizione vogliono le immediate dimissioni di Saakashvili e considera qualsiasi azione che non sia mirata ad ottenere questo risultato come un passo indietro o addirittura tradimento. Questo atteggiamento complica la posizione dei leader dell'opposizione che devono prendere decisioni considerando anche la realtà dei fatti.

Vista la situazione, e considerando anche la quantità di propaganda televisiva, tutti si aspettavano che il 26 maggio un gran numero di persone si recasse allo stadio.

26 maggio

La manifestazione dell'opposizione è stata effettivamente grandiosa, e lo stadio che può ospitare 55.000 persone era pieno oltre i limiti. Non c'è quindi dubbio che la manifestazione sia stata un successo.

Non è però altrettanto chiaro cosa succederà in seguito.

Già oggi i rappresentati dell'opposizione ammettono che stavano pianificando di rendere più aspro il confronto bloccando strutture strategiche quali la stazione ferroviaria, gli aeroporti, le autostrade, i principali ministeri, ecc.

Di questo parla uno degli autori di questo piano, Salomé Zurabishvili, ex-ministro degli esteri ed uno dei leader dell'opposizione: "Avremmo dovuto iniziare grandi azioni di protesta attorno a diversi centri. La quantità di persone che ha partecipato alla manifestazione ci dava la possibilità di dividerci in varie parti della città, e porre così le autorità in una posizione senza vie di scampo".

Il problema è che già verso sera, sulla piazza di fronte al parlamento dove continuava la manifestazione, delle 60.000 persone che erano venute allo stadio ne erano rimaste circa 10-12.000. Tutti gli altri se ne erano andati a casa subito dopo la fine degli eventi principali della giornata.

I partecipanti più attivi della dimostrazione, su esortazione dei propri leader, sono andati alla cattedrale della Chiesa ortodossa georgiana: la Cattedrale della Santa Trinità. Ciò che è avvenuto presso la cattedrale è diventato il tema centrale del 26 maggio e dei giorni successivi.

Secondo informazioni comparse sulla stampa, i leader dell'opposizione hanno chiesto al Patriarca la benedizione per intraprendere una posizione più decisa contro le autorità, cioè non limitarsi a manifestazioni in piazza ma giungere ad occupare edifici governativi, a disarmare le forze di sicurezza, ecc.

Pare che alcuni leader dell'opposizione fossero certi che il Patriarca avrebbe dato la propria approvazione ad azioni di questo tipo, e considerando l'indiscussa autorità del Patriarca georgiano Ilia II, la sua benedizione avrebbe fortemente delegittimato Saakashvili.

D'altra parte sembra però ovvio che il Patriarca, il quale fino ad ora ha sempre occupato una posizione molto attenta e moderata, non avrebbe mai spinto all'inasprimento della situazione. Al contrario, la sua opinione si è rivelata essere in antitesi a ciò che chiedevano i rappresentanti dell'opposizione: "Voglio dire che queste situazioni sono diventate per noi la norma. Sia il primo presidente Zviad Gamsakhurdia sia il secondo presidente Eduard Shevardnadze sono stati obbligati a dimettersi, e voi sapete bene che cosa ci ha portato tutto questo. Forse sarebbe meglio ascoltarsi l'un l'altro."

I leader dell'opposizione si sono così ritrovati costretti a tranquillizzare i proprio sostenitori, i quali chiedevano che si intraprendessero azioni decise; forse proprio per fare un po' sbollire la tensione, l'opposizione ha bloccato per qualche ora il transito ferroviario, e così, poco dopo, la manifestazione si è conclusa.

Secondo molti osservatori, il 26 maggio c'è stato un alto rischio che avessero luogo pesanti scontri, e solo le dichiarazioni moderate di Ilia II hanno permesso di evitare uno sviluppo pericoloso della situazione.

Conseguenze

A pochi giorni di distanza si può dire che una manifestazione enorme che per poco non ha portato a incidenti tra i dimostranti e le forze dell'ordine non ha praticamente avuto alcuna conseguenza. L'enorme energia raccolta sembra essere svanita nell'aria.

Il semplice fatto che abbia partecipato un grande numero di persone, di per sé, non cambia niente. Anche senza un evento di questo tipo tutti sapevano che l'opposizione gode di ampio sostegno tra la popolazione. L'opposizione è riuscita a raccogliere un gran numero di persone anche in altre occasioni, ed il fatto che allo stadio siano venute 60.000 persone invece delle 25-30.000 che erano scesa in piazza il 9 aprile non cambia molto la situazione.

Ciò che è importante è che non è possibile mantenere in piazza un tale numero di persone per più di qualche ora; il 27 maggio di fronte al parlamento c'erano le solite 2-3.000 persone, come è stato più o meno tutti i giorni a partire dal 10 aprile.

La manifestazione del 26 maggio avrebbe dovuto portare dei risultati concreti e visibili già il giorno seguente, invece tutti hanno mantenuto le proprie posizioni. Saakashvili al potere e l'opposizione in piazza.

Il 26 maggio ha generato anche molti risultati negativi per l'opposizione. Una parte dei suoi leader più autorevoli ha dichiarato che inizierà ad agire indipendentemente. Il loro obiettivo rimarrà quello comune, cioè le dimissioni del presidente, ma questo atteggiamento rappresenta un evidente segnale di divisione all'interno dell'opposizione.

In realtà, anche questo fattore non cambia molto la situazione. Una parte dei sostenitori dell'opposizione sembra decisa a sostenere chiunque decida di continuare le proteste, anche se alcuni leader dovessero abbandonare la piazza. La manifestazione del 26 maggio ha dimostrato che tra i leader dell'opposizione c'è chi non è disposto a negoziare in alcun modo con le autorità. Tra questi sembra esservi l'ex speaker del parlamento Nino Burjanadze, ritenuta uno dei principali finanziatori dell'opposizione, che ha investito troppo in queste proteste per abbandonarle di propria iniziativa.


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