14 aprile 2014

Presentato oggi a Roma da Ossigeno per l'Informazione il progetto Safety Net for European Journalists di cui Osservatorio Balcani è iniziatore

Fonte: Ossigeno per l'Informazione

Con il progetto “Safety Net for European Journalists”, coordinato dall’Osservatorio Balcani e Caucaso (OBC) di Rovereto, sostenuto dalla Commissione Europea, la difesa della libertà di informazione basata sul monitoraggio delle intimidazioni a giornalisti e blogger e sull’assistenza alle vittime, condotta in Italia da “Ossigeno per l’Informazione", si è estesa ad altri dieci paesi.

Lo hanno annunciato i responsabili di Ossigeno, l’Osservatorio promosso da FNSI e OdG, lunedì 14 aprile 2014, in una conferenza stampa a Roma, presso la sede della Federazione della Stampa. All’incontro hanno preso parte il direttore e il segretario dell’Osservatorio, Alberto Spampinato e Giuseppe F. Mennella, il presidente della FNSI, Giovanni Rossi, il vice segretario della FNSI, Daniela Stigliano, e alcuni giornalisti che hanno portato la loro testimonianza su recenti episodi intimidatori di cui sono stati vittime: Claudio Pappaianni, Andrea Cinquegrani e Claudio Ceraso.

Di fronte al diffondersi in tutta Europa delle minacce e degli abusi nei confronti di giornalisti e blogger, delle intimidazioni che aggirano le norme a tutela della libertà di stampa, il progetto “Safety Net for European Journalists”, ha detto Spampinato, prevede la creazione di una rete di sicurezza internazionale, lo scambio di dati e di esperienze innovative, la redazione di un “Manuale per i giornalisti” redatto in nove lingue sulla base dell’accertamento delle esigenze da loro rappresentate, e la formulazione di proposte volte a rafforzare la protezione fisica e giuridica di coloro che diffondono informazioni nell’interesse pubblico. Ossigeno collabora al progetto con rapporti settimanali sulle intimidazioni in Italia e mettendo il suo metodo, la sua esperienza e i suoi collegamenti a disposizione dei partner, fra i quali ci sono il South East European Media Observatory (SEEMO) collegato all’International Press Institute di Vienna e l’esperta di comunicazione Eugenia Siapera della Dublin City University.

Le informazioni di Safety Net sono diffuse su una piattaforma internet e divulgati a livello nazionale da Ossigeno e a livello internazionale da OBC e SEEMO. A sensibilizzare l’opinione pubblica contribuiranno i media partner di undici Paesi (Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Italia, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia, Slovenia, Turchia).

Nel corso dell’incontro, Ossigeno ha anticipato i dati base del suo prossimo Rapporto Annuale. Essi segnalano che: in Italia le intimidazioni ai giornalisti non sono episodiche, si manifestano da anni con un trend costante, sono diffuse sull’intero territorio nazionale, stanno diventando sempre più frequenti e numerose. Nei primi tre mesi del 2014 l’Osservatorio ha registrato 151 episodi con un aumento dei casi del 50 per cento rispetto alla media del triennio precedente. Ciò conferma il trend crescente che si era manifestato nel 2013 con l’incremento del 20 per cento rispetto al biennio precedente. In totale l’Osservatorio ha registrato in Italia 1837 vittime di intimidazione dal 2006 a oggi. Una elaborazione dei 1227 episodi del 2011-2014 rivela la seguente composizione qualitativa: avvertimenti 43%, aggressioni e danneggiamenti 21%, querele pretestuose e altri abusi del diritto 36%.

“Molte di queste intimidazioni – ha detto Spampinato – sono rese possibili da norme concepite in modo punitivo nei confronti dei giornalisti, da norme che consentono facili abusi, quali ad esempio le querele pretestuose, da procedure che non permettono di punire i prevaricatori. Inoltre ci sono bavagli che possono essere imposti senza incorrere in sanzioni. A rendere efficaci e impunibili molte intimidazioni concorre la disattenzione dei media e delle autorità, una disattenzione che è ingiustificabile di fronte alla vastità e alla gravità del fenomeno. Ogni paese deve affrontare questi problemi perché queste cose non accadono solo in Italia”.

I membri dell’Osservatorio hanno reso noto che don Luigi Ciotti è stato accolto come socio onorario della ONLUS che gestisce l’Osservatorio.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Safety Net for European Journalists. A Transnational Support Network for Media Freedom in Italy and South-east Europe.