L'assassinio di Haines: uno shock anche in Croazia

15 settembre 2014

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David Haines, è stato "giustiziato" da un militante dell'Is. Cooperante scozzese che aveva a lungo lavorato in Croazia, dove risiedeva dal 1999, era stato rapito in Siria nel 2013 dove lavorava per un'Ong francese. Non sono valsi a nulla gli appelli lanciati per il suo rilascio, tra i quali associazioni croate con cui aveva operato e il Rais della comunità islamica di Bosnia Erzegovina

Fonti: Index, Vecernji List, Agenzia Mina, Danas, Al Jazeera Balkans,

“Mi appello a coloro che tengono prigioniero Haines affinché non mettano in atto la minaccia di ucciderlo e senza alcuna condizione lo rimettano in libertà”. Iniziava così l'appello lanciato da Rais della Comunità islamica di Bosnia Erzegovina Husein Kavazović lo scorso 5 settembre, dopo che era stato reso pubblico un video in cui un militante dell'Is minacciava di decapitare David Haines come già fatto con i giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff.

“Haines è un uomo che ha speso gran parte della sua vita ad aiutare persone in difficoltà in diversi parti del mondo, compreso i profughi musulmani rientrati in Bosnia Erzegovina dopo la guerra” ha proseguito il Rais nell'appello pubblicato dall'agenzia di stampa montenegrina Min@ e ripreso dal portale bosniaco Klix.ba. Kavazović concludeva l'appello pregando tutta la comunità islamica di dimostrare aperta solidarietà all'operatore umanitario britannico chiedendone l'immediata liberazione: “Perché l'uccisione di un innocente equivale all'uccisione dell'intera umanità”.

David Haines, nato a Perth in Scozia, è stato ucciso all'età di 44 anni. Nel video di annuncio della decapitazione, il suo assassino dichiara che Haines è stato "giustiziato" in risposta alla decisione del primo ministro britannico David Cameron di armare i curdi in Irak per contrastare i combattenti dello Stato islamico. Haines era stato stato rapito nel marzo del 2013 in Siria, mentre lavorava per l'Ong francese ACTED. Negli anni precedenti aveva lavorato anche in Sud Sudan e in Libia dove era stato capo-missione di Handicap International. L'Ong ACTED ha duramente condannato l'assassinio, nel breve comunicato pubblicato ieri, definendolo un crimine contro l'umanità.

Nei giorni scorsi, gli appelli per la liberazione di Haines erano partiti anche dalla Croazia, dove risiedeva dal 2000 e nel 2010 si era sposato con una cittadina croata con cui viveva a Sisak. Haines era arrivato a lavorare in Croazia nel 1999 come responsabile dell'Ong tedesca ASB - Arbeiter-Samariter-Bund attiva in progetti a sostegno di profughi e sfollati nell'area di Petrinje. Dal 2000 aveva operato in aiuto di soggetti disabili nell'area di Knin, nella Krajina croata, ma anche di profughi bosniaco-musulmani reintrani nel loro paese.

L'associazione invalidi Sv. Bartolomej di Knin è una delle organizzazioni croate che il 5 settembre aveva pubblicato un appello, ricordando l'apporto di Haines. “E' merito suo se oggi sul territorio di Knin c'è un servizio che si occupa di minori con bisogni speciali. Ai tempi iniziammo con 5 volontari, oggi abbiamo 13 operatori professionali (...) senza Haines tutto questo non esisterebbe”, ha dichiarato la portavoce di Sv. Bartolomej, Jelica Šimunović. Anche il presidente del Consiglio d'amministrazione, Vlado Arežina, sottolinea la portata del suo lavoro: “Eravamo una piccola associazione che passava di casa in casa a a trovare i bambini. Lui ci ha insegnato come funziona la società civile in Europa, come si scrivono i progetti, ci ha messo in contatto con altre realtà in Croazia e all'estero, ci ha aiutato a entrare in contatto con le autorità locali e nazionali. Era sempre avanti con i tempi”. Ad esempio, grazie all'incontro con il ministero della Sanità, voluto da Haines, avevano ottenuto il sostegno ad attività a favore dei minori con bisogni speciali di Knin dello stesso livello offerto nelle grandi città croate.

Negli anni di attività come operatore umanitario, David Haines aveva collaborato anche a progetti di ricostruzione di case per rientranti in Bosnia Erzegovina e a progetti di sminamento. Lo testimonia Igor Filipović, regista del documentario “Moja mina” (La mia mina), in un'intervista video rilasciata giorni fa ad Al Jazeera Balkans. Mentre guarda il video dell'Is in cui si minaccia l'uccisione di Haines, Filipović dichiara: “Questo è il mio amico David Haines, con cui ho lavorato sullo sminamento...”. Assieme avevano organizzato nel 2001 a Petrinje il concerto “Cantanti contro lo sminamento”. Allora nacque l'amicizia con uno dei tanti partecipanti, il cantante Antun Trgolić, il quale settimana scorsa aveva lanciato a sua volta un appello, ricordandolo così: “Se non fosse stato per lui, il concerto non si sarebbe realizzato. David è stato un eccezionale rappresentate del mondo umanitario che ha operato in Croazia e Bosnia Erzegovina”.

Haines lascia una figlia 17enne nata dal primo matrimonio e, a Sisak, la moglie Dragana Prodanović e il figlio di 4 anni. Da ieri la casa di Haines è protetta dalla polizia. La moglie non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione, mentre i cittadini di Sisak, intervistati dalla giornalista Ana Mlinarić di Al Jazeera Balkans, sono riusciti ad esprimere solo un profondo shock.


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