Uno dei manifesti apparsi in questi giorni in Croazia

La estrema destra croata attacca la politica filo europea e di cooperazione con il Tribunale dell'Aja del Primo Ministro Sanader. "I Croati potrebbero vivere meglio fuori dalla UE", dichiara l'HIP. Migliaia di manifesti contro il governo.

11/08/2004 -  Drago Hedl Osijek

Migliaia di manifesti con le immagini dell'ex presidente croato Franjo Tuđman, del suo Ministro della Difesa in tempo di guerra, Gojko Šušak, e dei due generali incriminati dal Tribunale dell'Aja - Mirko Norac e Ante Gotovina - hanno sommerso la Croazia. I manifesti sono apparsi alla vigilia della festa nazionale croata, il Giorno del Ringraziamento Patriottico, celebrato il 5 agosto, per ricordare il giorno in cui l'esercito croato entrava a Knin. Questa data rappresenta il primo giorno della operazione militare Tempesta ("Oluja"), che ha portato alla liberazione della parte principale del territorio già controllato dai ribelli serbi dall'inizio della guerra in Croazia (1991).

Il leader del Partito Croato dei Diritti, Anto Đapić, che ha organizzato la affissione dei manifesti, ha dichiarato che il loro scopo era "esprimere gratitudine verso coloro che hanno combattuto per la Croazia, il cui nome oggi non si può neppure menzionare." Insieme alle 4 fotografie, i manifesti, apparsi in 100.000 copie in tutte le città e i maggiori centri della Croazia, recano anche lo slogan "Oh, mio popolo", titolo della canzone di Marko Perković Thompson, cantante divenuto famoso grazie a testi vergognosi nei quali celebrava il movimento nazi Ustasha al potere in Croazia durante la seconda guerra mondiale. In fondo ai manifesti si leggono le parole "Non li abbiamo dimenticati", e la firma "I volontari dell'HOS." La sigla HOS sta per Forze di Difesa Croate, le formazioni militari che erano le unità del Partito Croato dei Diritti all'inizio della guerra nel 1991. Solo in seguito, e con molte resistenze, si unirono alle fila dell'esercito regolare croato.

Questi manifesti non sono i soli con pesanti insinuazioni politiche ad essere apparsi in questi giorni in Croazia. A Zagabria e in altre città croate, negli spazi pubblicitari è comparso anche un poster con parole dirette contro l'attuale Primo Ministro. Il poster dichiara: "Sanader, ci serve l'Europa e non l'Unione Europea." Il partito che sostiene quest'altra iniziativa è l'HIP (Vera Rinascita Croata), altro partito di estrema destra, il cui presidente è il figlio di Tuđman, Miroslav.

Il Primo Ministro croato Ivo Sanader si è trovato così sotto l'attacco della destra estrema a causa di due importanti direttive della sua politica: la cooperazione con il Tribunale Internazionale dell'Aja e gli sforzi per fare della Croazia un membro della Unione Europea. I posters della destra politica non sono, tuttavia, l'unica attuale preoccupazione per Sanader. Secondo i sondaggi, la sua popolarità è scesa solo nell'ultimo mese dell'1,7%. Inoltre alcuni membri del suo partito, la Unione Democratica Croata (HDZ), stanno diventando sempre più riottosi.

Dopo lo spiacevole incidente avvenuto a Zara, cittadina della costa adriatica, dove il sindaco Ana Lovrin ha accolto l'Ambasciatore Britannico in Croazia, John Ramsden, sotto la fotografia del latitante generale Ante Gotovina, incriminato dal Tribunale Internazionale dell'Aja - cosa che ha causato un incidente diplomatico - il Primo Ministro Ivo Sanader ha inviato a Zara il proprio Ministro Božidar Kalmeta.

Kalmeta è nativo di quella regione della Croazia e, prima di diventare Ministro dei Trasporti e degli Affari Marittimi, era lui stesso sindaco di Zara. A quel tempo, Ante Gotovina era stato nominato cittadino onorario di Zara e la sua fotografia era stata esposta nella sala del consiglio comunale. Sanader ha inviato Kalmeta a Zara con l'incarico di rimuovere la controversa immagine.

Kalmeta è ritornato sconfitto. L'HDZ locale si è rifiutato di obbedire a Sanader. Invece di rimuovere da Zara l'immagine in questione, hanno fatto sapere a Sanader che, se le sue pressioni fossero continuate, avrebbero affisso posters con la foto di Gotovina in tutta la Croazia.

Al tempo stesso, ci sono state indiscrezioni relativamente al fatto che membri dell'HDZ contrari alla cooperazione di Sanader con il Tribunale dell'Aja, al suo orientamento filoeuropeo e al suo atteggiamento positivo nei confronti delle minoranze nazionali, in particolar modo quella serba, avrebbero abbandonato il partito.

"A causa della politica del governo nei confronti del Tribunale dell'Aja e del ripudio dei meritori generali Norac, Gotovina, un grande numero di membri e funzionari dell'HDZ potrebbe abbandonare il partito. Vogliono venire da noi - ha dichiarato Anto Đapić, presidente del Partito Croato dei Diritti."

L'ex giornalista e biografo di Ante Gotovina, Nenad Ivanković, uno dei leaders di Vera Rinascita Croata, ha spiegato perché il suo partito si oppone agli sforzi di Sanader di far entrare la Croazia nella Unione Europea. "Vogliamo ammonire i cittadini sulla direzione sbagliata che la Croazia sta attualmente intraprendendo. Considerando che la Croazia ha grandi risorse naturali, riteniamo che i suoi cittadini potrebbero vivere meglio fuori dalla UE - dichiara Ivanković."

Malgrado la popolarità di Sanader sia in calo, la estrema destra croata non lo sta ancora mettendo seriamente in pericolo. L'HDZ del Primo Ministro, secondo i più recenti sondaggi di opinione, ha ancora il sostegno del 33,2% dei voti, mentre il Partito Croato dei Diritti è appoggiato dal 6,9% dei Croati.

Quello che attualmente preoccupa di più Sanader è la crescita di popolarità del Partito Socialdemocratico (SDP) dell'ex Primo Ministro Ivica Račan, ora sostenuto dal 23,4% dei cittadini. In coalizione con un altro forte partito di sinistra - il Partito Nazionale Croato (il cui indice è al 9,6%) e sostenuto dal Partito Croato dei Contadini (5%), è Račan che potrebbe mettere in pericolo Sanader.

Questo è il motivo per cui, a un anno dalle elezioni amministrative, ci sono già voci sulle prossime possibili coalizioni. Per Sanader sono sempre più sgradite quelle su possibili alleanze alla sinistra dello scenario politico.

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