Vittime di sparizioni forzate, anche oggi

30 agosto 2012

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Il 30 agosto è stata dichiarata dall'ONU giornata mondiale delle vittime di sparizioni forzate.

Si tratta di un fenomeno ben noto nei paesi dell'ex-Jugoslavia, triste eredità delle guerre che hanno coinvolto la regione negli anni Novanta. Oltre 34.000 le persone di cui si è perso notizia negli anni del conflitto. Di 14.649 di questi, ancora oggi non si sa niente. Riferendosi ai famigliari delle vittime, Azra Nuhefendić aveva scritto: “è un intero popolo. Comprende bosgnacchi, serbi, albanesi, croati e rom. Non si riconoscono né per la nazionalità, né per la religione, né per il sesso, ma per la lunga angoscia degli anni di ricerca.“

"Who Will Tell Me What Happened to My Son?"

In Caucaso del nord, quella delle sparizioni forzate è una tragedia che si rinnova continuamente. Non si tratta solo di capire cosa è successo alle migliaia di persone sparite senza notizie durante la guerra in Cecenia. Le persone continuano a sparire anche oggi, per mano di militari e forze speciali. Si tratta di rapimenti eseguiti a posti di blocco di polizia, all'uscita da luoghi di preghiera, ma anche a casa o per strada. Circa 2.300 le persone incluse nelle liste delle persone scomparse curata dalla Croce rossa internazionale in Caucaso del nord. Secondo un recente report di Amnesty International, solo in Inguscezia, piccola repubblica caucasica confinante con la Cecenia, sarebbero oltre 200 le vittime di rapimenti da parte di uomini armati dal 2002 ad oggi. Nessuno è stato condannato per queste sparizioni.

Si tratta di casi noti alle autorità. Un dossier di Human Rights Watch di un paio d'anni fa, racconta nel dettaglio come in oltre 100 casi arrivati alla Corte di Strasburgo dalla Cecenia il governo russo sia stato ritenuto responsabile per sparizioni forzate, esecuzioni extra-giudiziarie o torture. Le autorità di Mosca hanno regolarmente pagato le sanzioni imposte, ma non hanno mai perseguito i colpevoli, neppure nei casi in cui nomi di responsabili erano inclusi nelle sentenze della Corte.

Rapimenti e sparizioni di questo tipo continuano ad essere un evento così frequente in Caucaso del nord da non fare notizia. Torture e rapimenti però sono un ingranaggio fondamentale per far girare quel “circolo dell'ingiustizia” che è alla base del conflitto che attanaglia la regione.

 

LINK:  Missing Lives: disappearances & Impunity in North Caucasus - Un video di Memorial/Witness


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