Svetla Dimitrova 16 aprile 2014

In Bulgaria solleva polemiche la cessione della proprietà di molti quotidiani del New Bulgarian Media Group ad una fantomatica azienda irlandese, fondata pochi giorni fa

Sopracciglia sollevate in Bulgaria all'inaspettato annuncio, arrivato lo scorso 11 aprile, che il New Bulgarian Media Group (NBMG), di proprietà di Irena Krasteva, ha deciso di vendere le pubblicazioni del gruppo alla compagnia irlandese Media Maker Limited (MML).

Lo stesso giorno, veniva siglato l’accordo di base sulla vendita dei quotidiani Telegraph, Monitor, Politika e Meridian Match, tutti con sede a Sofia, e del 50% delle quote della NBMG, del quotidiano Borba, pubblicato a Veliko Tarnovo.

Da quanto riporta la scheda aziendale presente su Solocheck.ie, MML è stata registrata a Dublino il 9 aprile, ovvero soltanto due giorni prima dell’accordo con la proprietà bulgara. Tra le altre informazioni disponibili è riportato: “I direttori attuali della società, John Raymond Phelan e Patrick Halpenny, hanno complessivamente diretto altre 33 aziende, otto delle quali hanno cessato la loro ’attività”.

Secondo il quotidiano online Mediapool.bg, Halpenny è già presente nell’elenco del Council for Electronic Media (CEM) della Bulgaria, in quanto rappresentante dell’Ireland’s Communicorp. Group e perché persona che “esercita controllo” su quattro stazioni radio nazionali, incluse Radio Tangra, City Radio & TV e Radio 1.

“Il perfezionamento dell’accordo segnerebbe l’uscita definitiva di NBMG e di Irena Krasteva dal mercato mediatico bulgaro, nel quale il gruppo editoriale ha lavorato per oltre sette anni”, ha riportato il quotidiano citando quanto affermato pubblicamente nell’annuncio della compagnia.

NBMG ha inoltre sottolineato che la transazione dovrà essere sottoposta all’approvazione da parte della Commissione bulgara per la tutela della concorrenza, operazione che in genere richiede non meno di tre mesi.

“Tutte le informazioni di dominio pubblico riguardo a questa vendita lasciano supporre che si tratti di una vendita fittizia” ha commentato Mediapool, aggiungendo che in una situazione analoga nel novembre 2012 la società di consulenza inglese Alegro Capital acquistò per una somma sconosciuta due emittenti TV bulgare, al tempo di proprietà di Crown Media JSC.

Le due emittenti gestivano le trasmissioni dei canali TV7, Super7 e della Balkan Bulgarian Television (BBT), che venne nel giro di poco rimpiazzata da News7. Al tempo della transazione, la Krasteva era membro del consiglio d'amministrazione di Crown Media.

Il 15 aprile 2014, sedici mesi dopo l’accordo del 12 novembre, Crown Media risultava però ancora come l’unico proprietario dei tre canali TV sul registro pubblico del CEM.

Il rapporto di Mediapool ha richiamato all’attenzione il fatto che BBT beneficia di un credito da 60 milioni di leva (circa 30 milioni di euro) da parte della Corporate Commercial Bank, il cui amministratore delegato, Tzvetan Vassilev, “è considerato il vero padrone del canale televisivo”.

Krasteva, in precedenza direttore della lotteria nazionale bulgara e con stretti legami con l’attuale coalizione al governo, è madre di Delyan Peevski, uno dei più controversi politici bulgari. La sua designazione a direttore dell’Agenzia di Stato per la Sicurezza Nazionale (DANS), a metà giugno dello scorso anno, portò in piazza numerose manifestazione antigovernative. Nonostante l’incarico sia stato poi ritirato nel giro di pochi giorni, le agitazioni popolari proseguirono per mesi, in alcune occasioni anche in forme violente.

Peevski, 33 anni, giurista appartenente al Movimento per i Diritti e le Libertà (DPS) - considerato espressione della minoranza turca in Bulgaria - è candidato per il Parlamento europeo nelle prossime elezioni, previste per il 25 maggio. Diverse realtà locali del DPS hanno appoggiato la sua candidatura.

La candidatura di Peevski è anche, con tutta probabilità, la ragione principale dietro l’accordo annunciato per l’11 aprile, ha sottolineato Mediapool.

Nonostante sia la madre ad essere ufficialmente proprietaria degli organi di stampa, e non Peevski, egli ha ammesso in una recente intervista di essere personalmente coinvolto nella gestione delle “proprietà di famiglia”, riferendosi ad essi come “i miei media”.

“Nonostante le ammissioni pubbliche, i media di NBMG non risultano però ufficialmente in nessuna delle dichiarazioni di conflitti di interesse di Peevksi, nonostante questi abbia dichiarato che varie questioni politiche, come ad esempio quanta attenzione mediatica prestare ai boss del crimine, vengano prese su suo consiglio”, ha scritto Mediapool.

La concentrazione della proprietà dei media nelle mani di pochi in Bulgaria è stata ripetutamente criticata sia dall’Unione Europea sia dagli osservatori internazionali.

 

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