Bulgaria, dopo proteste violente si dimette il premier Boyko Borisov

20 febbraio 2013

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Questa mattina il premier bulgaro Boyko Borisov ha annunciato nel parlamento di Sofia le dimissioni del governo da lui presieduto. Borisov ha poi dichiarato che il partito di centrodestra GERB, di cui è leader indiscusso, non intende partecipare al prossimo “governo elettorale” che, con tutta probabilità, porterà la Bulgaria a elezioni anticipate.

Polizia antisommossa di fronte al parlamento di Sofia - Francesco Martino/OBC

La decisione è arrivata dopo gli scontri violenti nelle manifestazioni di ieri sera. Come lunedì, alcune migliaia di manifestanti si sono dati appuntamento in centro al “ponte delle aquile” (Orlov most), non solo per gridare la propria rabbia verso il monopolio del settore energetico, ma anche contro l'intera gestione della cosa pubblica da parte del governo.

Poco prima delle 20 lo scontro si è fatto violento. Un gruppetto di giovani ha attaccato le forze antisommossa con lancio di pietre, bottiglie e petardi. La polizia ha reagito con una carica, travolgendo anche i manifestanti che si trovavano dietro al gruppo di violenti. Le telecamere dei molti media presenti hanno mostrato volti insanguinati e giovani messi a terra ed arrestati. Il bilancio definitivo degli scontri è di 14 feriti e 25 arresti.

“Non voglio governare un paese in cui la polizia deve picchiare i manifestanti”, ha dichiarato Borisov stamattina nell'aula del parlamento.“Il potere ci è stato consegnato dal popolo, e oggi noi lo restituiamo alla gente”.

Ieri, in una una conferenza stampa al Consiglio dei Ministri aveva escluso decisamente le proprie dimissioni. “Per me e per il mio partito GERB, le dimissioni sarebbero oggi la scelta più facile, ma porterebbero il paese al disastro”, aveva detto il premier. 

Evidentemente, dopo gli scontri di ieri Borisov ha deciso che rimanere in sella in un'atmosfera politica così rovente avrebbe portato al collasso del proprio gradimento politico, a pochi mesi dalle elezioni generali, previste per il prossimo luglio. Un leader populista e scaltro come Borisov, evidentemente, ha sentito che il feeling con "la gente" era ormai irrimediabilmente perduto.

Ancora non è chiaro quali saranno i prossimi passi per uscire dall'attuale crisi politica. Con tutta probabilità verrà formato a breve un “governo elettorale”, che dovrebbe portare la Bulgaria ad elezioni anticipate. Secondo l'analista Antoniy Galabov, comunque, è inevitabile che il paese viva “alcune settimane di vero caos politico”.


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