Cari internazionali, avete creato un mostro. Adesso tocca a voi farlo entrare in Europa... Reazioni bosniache alla nuova pagella europea.

09/12/2003 -  Dario Terzić Mostar

Ci sono 1874 chilometri da Sarajevo a Bruxelles. Una strada abbastanza lunga. Ma quanto ci vuole per arrivare? Sei anni a partire da oggi? L'integrazione europea è un tema preferito dagli stranieri, rappresentanti della comunità internazionale, piuttosto che dai Bosniaci. Per questi ultimi è più o meno tutto chiaro: sarà come decideranno loro, gli Europei. Se hanno un programma chiaro per farci entrare sarà così... Bisognerà rispettare alcune condizioni. "Nell'arco del prossimo anno la Bosnia ha la chance di completare alcune di queste condizioni e di avviare negoziati diretti sulla stabilizzazione e associazione - ha dichiarato Michael Leigh, alto funzionario Ue arrivato in BiH per spiegare ai politici bosniaci quello che sarà il loro compito nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Sarajevo nel novembre scorso."

"Nello studio di fattibilità si nota un progresso rispetto allo scorso anno e in generale nel periodo postbellico. E' stata raggiunta una certa stabilità nel Paese, che è diventato uno Stato democratico e parte delle democrazie europee - ha affermato sempre Leigh."

La Commissione Europea ha stabilito 16 settori chiave nei quali dovrà esserci un chiaro progresso se si vogliono stringere i negoziati con la Ue. Rafforzare le istituzioni, lo stato di diritto, unificare il mercato, ridurre la disoccupazione e la povertà, unificare il sistema doganale. La Commissione Europea insisterà in modo particolare sulla collaborazione con il Tribunale dell'Aja. Secondo il primo ministro della Bosnia Erzegovina, Adnan Terzic, entro il maggio prossimo verranno realizzate tutte le condizioni imposte dalla Ue: "Questo studio ha rappresentato per noi un grande incoraggiamento per stabilire l'obiettivo di entrare nella Ue entro il 2009." Michael Leigh non ha voluto rispondere sulle date.

Leigh ha annunciato per il marzo prossimo l'avvio di un nuovo progetto della Ue chiamato "European partnership" attraverso il quale saranno definite le priorità per i Paesi che vogliono aderire alla Unione Europea. Il programma sarà basato sulle esperienze dei paesi dell'Europa dell'Est che tra sei mesi diventeranno nuovi membri dell'Unione.

Secondo Zekerijah Smajic, direttore del centro Euro-info della Bosnia Erzegovina, "la Commissione ha accolto positivamente la dichiarazione del governo di Sarajevo di essere pronto a preparare il pacchetto di condizioni per il marzo prossimo, pacchetto che comprende 135 settori diversi. Da Bruxelles è arrivato un messaggio molto chiaro, che la Bosnia non potrà entrare in Europa finchè a guidarla saranno i rappresentanti della comunità internazionale." Rusmir Mahmutcehajic, presidente del Forum internazionale Bosna, ha lanciato un appello alla Ue per dare una mano alla Bosnia Erzegovina.

L'analista politico di Sarajevo Nerzuk Curalk e` invece più duro: "Bisogna dire alla comunità internazionale che questo e` il loro Stato. Non possono andarsene così. Sono loro che ci devono portare in Europa, perchè sono stati loro a costruire questo Stato. Cari signori, a Dayton avete avuto l'occasione di costruire uno stato normale. Invece avete costruito un mostro. Ora dovete portarlo in Europa."

Secondo Zekerijah Smajic quello che manca in Bosnia oggi è un movimento generale popolare per la europeizzazione dello Stato, mentre tutto quello che viene fatto in termini di integrazione europea avviene unicamente sul piano amministrativo e tecnico e a livello di governo e di vari team di esperti. La Bosnia deve fare una cosa simile a quello che ha fatto la Croazia due anni fa, cioe` ridefinire la vita in Bosnia Erzegovina e avvicinare i loro standard a quelli della Ue sotto tutti gli aspetti. Quindi avvicinare le condizioni di vita, del lavoro, dei diritti umani, delle leggi, qualità del cibo, dei servizi, ambiente, e introdurre le norme che ci sono negli altri Paesi europei.

E` proprio cosi. Sull'entrare in Europa non ci piove. Per tutti, in Bosnia, rappresenta un obbligo. La gente ha paura dell'isolamento. Nessuno ritiene che entrare in Europa sia una cosa negativa. La gente si chiede cosa succederà quando la Croazia entrerà nella Ue. Con il passaporto bosniaco non si potrà entrare neppure in Croazia. Molti, poi, pensano che anche la Serbia Montenegro entrerà nella nuova famiglia europea prima di noi. Quindi la Bosnia sarà condannata a stare da sola, per conto suo, isolata, senza nessuno.

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