Distribuzione di aiuti ai rifugiati nel sud della Serbia.

L'Associazione "Ostanak" riunisce il suo comitato direttivo a Brcko. "Non dimenticate le sorti di sfollati e rifugiati che non intendono rientrare nelle loro zone d'origine, altrimenti sarà protesta

01/01/2002 -  Anonymous User

I rappresentanti dell'associazione "Ostanak" (permanenza) che rappresentano gli sfollati ed i rifugiati attualmente residenti in Republika Srpska che non hanno intenzione di far rientro nelle loro zone d'origine si sono incontrati a Brcko. Obiettivo quello di ribadire agli occhi del governo della Federazione e della Republika Srpska il problema di questa particolare categoria di cittadini.
"Ostanak" è nata all'indomani della firma degli Accordi di Dayton ed ha rappresentato, almeno in passato, un ostacolo al processo di rientro delle minoranze. In linea con le posizioni della leadership nazionalista serba bosniaca si tentava allora di legare in modo indissolubile il rientro di cittadini bosniaco-musulmani e croati nelle loro case all'assicurazione di una soluzione per la situazione dei cittadini serbi che quelle case occupavano e che certo non venivano spinti (anzi il più delle volte venivano ostacolati) a rientrare nelle zone d'origine. In questo modo si è cercato per molti anni di bloccare e congelare i rientri per mantenere una Bosnia Erzegovina divisa in zone "etnicamente pure".
Oggi, seppur in modo lento ed a macchia di leopardo, il rientro delle minoranze è una realtà e Ostanak in questo nuovo contesto può rappresentare le legittime richieste di quella parte dei rifugiati e sfollati serbi che hanno deciso, per vari motivi, di non rientrare nei luoghi d'origine. E' senza dubbio necessario infatti, per far in modo che i rientri di minoranze abbiano successo ed evitare che siano fonte di un'eccessiva conflittualità, che venga trovata una soluzione anche per coloro i quali decidano di restare nelle città e paesi che li hanno accolti dopo gli anni di conflitto in Bosnia.
Il presidente di Ostanak, Bosko Bajic, ha dichiarato all'agenzia SRNA che se non si terrà conto delle esigenze di questa particolare categoria di persone si rischia che "si esauriscano tutti gli spazi democratici di dibattito e non resti altro che la disobbedienza e la protesta" aggiungendo che "sia i rappresentanti della Republika Srpska, sia i rappresentanti della Comunità Internazionale hanno già avuto molto tempo per iniziare a fare qualcosa".
Dall'incontro di Brcko sono nate anche alcune proposte concrete. Quale ad esempio quella di distribuire agli sfollati parcelle di terreno edificabile e garantire loro particolari condizioni di credito per ricostruirsi una casa.
Bajic ha inoltre ricordato come Ostanak esista oramai da più di quattro anni ed a suo avviso se in passato si fosse tenuto conto delle loro proposte molti dei problemi riguardanti gli sfollati sarebbero già stati risolti.
I partecipanti all'incontro sono stati accolti dal sindaco di Brcko Sinisa Kisic che si è dichiarato disposto a sostenere il lavoro di tutte quelle associazioni che, in linea con quanto previsto dall'Annesso 7 degli Accordi di Dayton, si occupano della questione dei rifugiati e degli sfollati.
"Sfortunatamente non è stato fatto abbastanza a livello dell'intera Bosnia Erzegovina per quanto riguarda la previsione dell'Annesso 7 dove si dichiara che ad ogni sfollato o rifugiato deve essere garantita piena libertà di scelta sul luogo dove intende abitare" ha affermato Kisic aggiungendo che in questi anni nessuno ha mai messo a disposizione fondi per costruire case per chi decideva di non rientrare nel luogo d'origine.

All'incontro erano presenti anche rappresentanti dell'OSCE (SRNA, 15.01.01).


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