Scutari, la fortezza dal cuore di donna

19 dicembre 2012

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Aggrappata in cima ai 130 metri di un'arcigna altura rocciosa, che svetta all'incontro dei fiumi Drin e Bojana, a pochi chilometri da Scutari e dal suo lago, la fortezza di Rozafa ha rappresentato per millenni una postazione strategica sul lato orientale del basso Adriatico.

Il fiume Drin visto dalla fortezza di Rozafa - Francesco Martino/OBC

Alla fortezza è legata una delle molte versioni del più crudele dei miti balcanici: il sacrificio umano, (la vittima è quasi sempre una donna) necessario per sconfiggere la resistenza di forze oscure alla costruzione dell'opera.

Secondo la leggenda, a costruire la rocca erano tre fratelli. Le mura innalzate di giorno, però, continuavano a crollare misteriosamente ogni notte. Un giorno, i tre incontrarono un vecchio saggio, a cui raccontarono ogni cosa. Il vecchio rispose loro che solo il sacrificio di una delle loro mogli, murata viva nei pilastri del castello, avrebbe rotto il maleficio che ne minava le fondamenta.

I tre fratelli fecero allora un patto: avrebbero murato la prima delle consorti che fosse salita alla fortezza per portare loro da mangiare, giurando il silenzio. Solo il più giovane dei fratelli, però, rispettò il patto: fu proprio sua moglie, Rozafa, a salire sulla collina, firmando così la sua condanna.

Rozafa non si oppose al suo orribile destino. Chiese però che fosse lasciato un seno scoperto, per poter continuare ad allattare il suo bambino, un occhio, per poterlo vedere, una mano per carezzarlo, ed una gamba per poterlo cullare.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto Racconta l'Europa all'Europa


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