Fatmira Nikolli 27 maggio 2016

Si apre il 28 maggio la Biennale di Architettura a Venezia. Sarà presente anche l'Albania con un padiglione dove grazie alla polifonia si racconta l'emigrazione

(Quest'articolo è stato originariamente pubblicato il 12 marzo 2016 presso la rivista on-line Balkanweb.com)

Ti ho lasciato la montagna è il nome del padiglione albanese alla biennale di Venezia. Sarà ospitato presso l'Arsenale in uno spazio di 100 mq. Il budget per la realizzazione di questo progetto ammonta a 24 milioni di lek (circa 175mila euro) e sono comprese non solo le spese per la progettazione e l'organizzazione ma anche quelle dell'affitto dello spazio.

Il padiglione sarà uno spazio di ascolto collettivo, dichiarano gli organizzatori. Ti ho lasciato la montagna vuol promuovere il dibattito su urbanizzazione e emigrazione, proiettando il caso Albania nella scena internazionale, con l'obbiettivo di fare ritornare poi il dibattito nella comunità albanese.

Attraverso le canzoni polifoniche, che notoriamente hanno accompagnato nei secoli l'emigrazione, si arriverà ad esplorare l'idea dell'urbanizzazione oggi. Provo a darvi un'idea: è uno spazio dove si ascolta e non si vedono video e immagini. Non ci saranno proiezioni ma voci narranti, che danno origine a una sorta di musica. Nulla sarà appeso alle pareti del padiglione.

Nel padiglione si vuole descrivere un'esperienza universale, l'emigrazione avviene ovunque intorno a noi e gli albanesi hanno una relazione particolare con essa. Gli artisti coinvolti in questo progetto ambizioso sono stati scelti in modo accurato, attraverso testi e conferenze racconteranno la loro esperienza personale di emigrazione.

I curatori del padiglione hanno riferito che quando vi troverete in questo spazio sarete avvolti da suoni e melodie. Ci saranno panche per potersi sedere e leggere i testi delle canzoni oppure basterà chiudere gli occhi per immaginarle. Durante i sei mesi di durata dell'installazione vi saranno delle lezioni dove interverranno esperti di urbanistica e di architettura e soltanto in quei casi si proietteranno immagini collegate all'argomento trattato.

Ti ho lasciato la montagna è una frase estrapolata da una vecchia canzone polifonica, sono le parole del figlio migrante a sua madre rimasta sola ad aspettarlo.

I curatori Simon Battisti, Leah Whitman- Salkin e il gruppo di disegnatori Abake, hanno sottolineato di essersi ispirati al tema voluto dal curatore della Biennale Alejandro Aravena.

I curatori del padiglione hanno richiesto a poeti e scrittori testi originali inerenti al tema della mostra. Tra loro vi saranno Etel Adnan, Mourid Barghouti, Michel Butor, Claire Fontaine,Yona Freidman, Anri Sala, Michael Taussig, Yanis Varufakis, Ornela Vorpsi, Finn Willimas. I testi verranno interpretati dai migliori musicisti polifonici dell'Albania. I brani saranno ascoltati da vinili per tutta la durata della Biennale in un'installazione a 8 canali. Le voci dell'Albania riempiranno il padiglione.

Quattro gruppi hanno contribuito con il loro talento musicale e creativo alla realizzazione di questo progetto. Un gruppo di musicisti originari di Fier: Shaban Zeneli con Petrit Canaj, Llazar Dumi, Kastriot Halihoxha, Nesim Meno, Muharrem Mezani, Guri Rrokaj, Fatmir Tahiraj; il gruppo Pettirosso di Valona: Sejmen Gjokoli, Adriatik Genko, Viktro Gjoka, Sinan Gjoleka, Vendim Kapaj, Piro Latifaj, Djerim Muhafaraj, Trifon Mulaj; un gruppo da Tirana: Dhurim Ballo, Sotir Ballo, Nazo Celaj, Trifon Golemi, Mehmet Vishe, Hyso Xhaferraj e infine un gruppo da Himara: Luljeta Cipa, Valentina Gerdhuqi, Violeta Gerdhuqi, Zaharulla Koka, Polite Merkuri, Eglanda Prifti, Vojsava Zenela, Kristo Cipa.