E' lo strumento finanziario a favore dei paesi che aspirano ad integrarsi nell'Ue. Ora Bruxelles ha definito entità degli stanziamenti e priorità per quanto riguarda il sud-est Europa. Ma restano i dubbi sul rischio di creare disomogeneità nella regione

26/06/2007 -  Francesca Vanoni

L'IPA - strumento di pre-adesione rivolto a Balcani Occidentali e Turchia per il periodo 2007-2013 - sostituisce e raggruppa diverse linee finanziarie utilizzate per il 2000-2006. E' stato studiato per sostenere i processi di riforma politica ed economica di questi paesi nel loro percorso verso l'integrazione europea.

I finanziamenti previsti sono suddivisi in cinque misure: "sostegno alla transizione e rafforzamento delle istituzioni"; "cooperazione regionale e transfrontaliera" (tra Stati membri dell'UE e paesi ammissibili all'IPA e tra gli stessi stati IPA); "sviluppo regionale" (trasporti, ambiente e sviluppo economico); "risorse umane" (valorizzazione del capitale umano e lotta contro l'esclusione) e "sviluppo rurale".

Con l'approvazione degli ultimi documenti applicativi, per ciascun paese sono stati fissati gli importi e le priorità di settore su cui si concentrerà la strategia dell'Unione Europea per il periodo 2007-2009.

L'importo complessivo stanziato nell'ambito dell'IPA per il triennio 2007-2009 è di 3.961,6 milioni di euro di cui 1.956,6 per i paesi dei Balcani occidentali, 1.602,3 alla Turchia e 402.7 per progetti transfrontalieri che coinvolgano più paesi (denominati 'multi-beneficiary').

Per la Croazia sono stati stanziati 438.5 milioni di Euro. Priorità: rafforzamento istituzionale, preparazione per le politiche agricole e di coesione dell'Unione.

Per la Macedonia sono previsti 210.4 milioni di Euro. Priorità: sostegno alla riforma della pubblica amministrazione, della magistratura e della polizia; supporto allo sviluppo infrastrutturale; sostegno all'adozione di standard legislativi europei; preparazione per le politiche agricole e di coesione dell'Unione.

Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro e Serbia - che avranno accesso solo alle prime due misure delle cinque previste - le priorità degli aiuti UE a fondo perduto si concentreranno sul miglioramento della capacità di governo, sul sostegno allo stato di diritto e sull'aiuto allo sviluppo economico e sociale. Per questi paesi, sono stati stanziati rispettivamente 212,9 milioni, 226 milioni, 97,3 milioni e 572,4 milioni di Euro.

Al Kosovo (per il quale è stato stanziato un budget specifico, nonostante lo status sia ancora indefinito), sono destinati 199,1 milioni di Euro che verranno principalmente investiti nell'implementazione dei futuri assetti istituzionali derivanti dalla definizione dello status della regione nell'intento di realizzare una società multietnica basata sul rispetto dello stato di diritto.

Alla Turchia va, in termini relativi, la porzione più rilevante del pacchetto, ossia 1.602,3 milioni di Euro.

La concessione dei finanziamenti IPA si basa su un approccio specifico per ogni paese e prevede l'accesso alle varie misure finanziarie a seconda dello stato di avanzamento di ciascuno di essi nel Processo di Associazione e Stabilizzazione. I paesi che hanno già raggiunto lo status di candidati (Croazia, Macedonia e Turchia) potranno beneficiare di tutte le cinque misure, mentre i paesi potenziali candidati (Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia, e il Kosovo) solo delle prime due.

A questo proposito, l'Unione Europea ha risposto in questi mesi solo parzialmente alle numerose critiche sollevate da più parti sin dal 2005, all'indomani della pubblicazione della bozza che presentava l'impianto generale della programmazione 2007-13. I dubbi sollevati da vari analisti e centri di ricerca (tra cui lo European Stability Initiave, che ha pubblicato nel giugno 2005 il rapporto Breaking out of the balkan getto: why IPA should be changed) sottolineavano la pericolosità di un approccio fondato sulla diversità di trattamento riservata ai vari paesi dell'area. Si faceva notare come il diverso trattamento e le diverse possibilità di accedere ai finanziamenti da parte di paesi candidati e potenziali candidati rischiasse di aumentare il divario tra i due gruppi emarginando ulteriormente i paesi più in difficoltà e rendendo ancor più impervio il loro avvicinamento agli standard ed alle istituzioni europee.

L'Unione Europea sostiene al contrario il valore della strategia appena inaugurata e la sua efficacia nel dar forza al potere condizionante sui processi locali di riforma. Sottolinea infatti quanto la differenza tra paesi candidati e non-candidati sia necessaria per "riflettere la gradualità" del processo di avvicinamento alle istituzioni europee che è "il risultato di importanti decisioni politiche e di una procedura rigida e impegnativa". Inoltre, Bruxelles evidenzia come la gestione dei fondi messi a disposizione sotto le tre misure riservate ai paesi candidati richieda una solida ed autonoma capacità di amministrazione e programmazione che le istituzioni degli stati potenziali candidati non possiedono ancora.

In sintesi, la politica dell'Unione presuppone la forte determinazione delle classi dirigenti dei paesi del sud-est Europa verso l'implementazione di processi di riforma politica, economica, normativa e amministrativa, in vista dell'adesione all'UE. Questa determinazione, tuttavia, non può prescindere da un significativo sostegno economico e dalla credibilità politica dell'Unione stessa, il cui potere condizionante rischia di affievolirsi in assenza di strategie efficaci e di concrete strade per la realizzazione dell'integrazione dei Balcani occidentali, oggi paradossalmente circondati da paesi membri.

Tra questi, la Bulgaria che da quest'anno accede ai fondi riservati agli stati membri. La Commissione Europea ha approvato qualche giorno fa la strategia nazionale per il periodo 2007-2013 nell'ambito della Politica di Coesione, ideata per sostenere i membri dell'Unione nel raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda di Lisbona, ossia dello sviluppo bilanciato e sostenibile del territorio dell'Unione. Il totale del finanziamento per la Bulgaria ammonta a 6.800 milioni di Euro ed è finalizzato al rafforzamento della competitività del sistema economico bulgaro ed allo sviluppo del capitale umano raggiungendo entro il 2013 alti livelli di occupazione, reddito e integrazione sociale.


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