Un gruppo di giovani moldavi

(Sergiu Alistar / Flickr)

Nel nostro Paese viene da Romania, Bulgaria, dai Balcani e dall'Est extra Ue un immigrato residente su due. Senza contare cioè le presenze di chi è originario dell'Europa centrale. Lo rivela un'elaborazione esclusiva per Osservatorio, a partire dai dati Istat. Ecco dove vivono, per regione e per provincia, le principali comunità

29/09/2010 -  Laura Delsere

L'Italia multietnica sta nascendo nel segno dell'Est Europa. Un immigrato residente su due infatti viene da Balcani, Moldavia, Russia, Ucraina e Turchia. Una percentuale consistente, anche senza tenere presente gli immigrati residenti da Paesi dell'Europa centrale (Polonia, Ungheria,Slovacchia e Repubblica Cèca), escludendo dunque alcune delle comunità più rappresentate nel nostro Paese, come i polacchi. Il dato emerge da un'elaborazione realizzata in esclusiva per Osservatorio Balcani Caucaso da Stefano Molina, dirigente di ricerca della Fondazione Agnelli, a partire da dati Istat.

La popolazione residente in Italia al 1° gennaio 2009 originaria dell'Est Europa- elaborazione su fonte www.demo.istat.it 

Tabella 1 / QUANTI SONO Italia
  Maschi Femmine Totale
Romania   373.255   423.222   796.477
Bulgaria   16.313   24.567   40.880
Grecia   3.940   3.345   7.285
Slovenia   1.635   1.466   3.101
Cipro   67   85   152
Albania   241.829   199.567   441.396
Ucraina   30.992   123.006   153.998
Moldova   30.019   59.405   89.424
Macedonia   50.799   38.267   89.066
Serbia   31.714   26.112   57.826
Bosnia-Erzegovina   17.085   13.039   30.124
Russia Federazione   4.440   18.761   23.201
Croazia   11.135   10.376   21.511
Turchia   9.549   6.676   16.225
Kosovo   4.583   3.042   7.625
Bielorussia   996   4.066   5.062
Montenegro   2.335   1.908   4.243
TOTALE ZONA   830.686   956.910   1.787.596
TOTALE STRANIERI   1.913.602   1.977.693   3.891.295
Quota zona su totale stranieri 43% 48% 46%
       
Quota zona su totale residenti (Italiani + stranieri) 2,8% 3,1% 3,0%

“E’ stata una sorpresa verificare che la somma di tutte queste nazionalità, talora maggioritarie, come rumeni o albanesi, ma per lo più pulviscolari e diffuse, come montenegrini o bulgari, alla fine arrivi a rappresentare metà della popolazione immigrata residente in Italia” conferma Molina.

Oltre rumeni e albanesi

I numeri, elaborati a partire da dati Istat 2009, sono di tutto interesse: non solo confermano che rumeni e albanesi sono le comunità residenti più numerose. Che le presenze rumene sono ormai doppie rispetto a quelle albanesi (796 mila contro 441 mila). O che i residenti provenienti dalla piccola Bosnia sono più dei russi (rispettivamente 30 mila e 23 mila). Ma che è evidente -per alcune comunità in particolare- l'alta componente femminile tra i nuovi residenti.

(benkamorvan / Flickr)

Le ucraine e le russe, ad esempio, teste di ponte dell'emigrazione dai loro Paesi, sono il quadruplo dei loro concittadini. E' invece parità numerica tra maschi e femmine provenienti da Cipro, Grecia e Croazia. Al contrario sono in prevalenza maschi i residenti albanesi, macedoni, bosniaci, sloveni, turchi, montenegrini e kosovari.

Quanto alla distribuzione geografica, gli est europei residenti nel Belpaese sono concentrati per lo più nel centro e nel nord ovest, con una storica preferenza per la fascia adriatica. Numericamente sono più al nord, ma l’incidenza percentuale sulla popolazione è più alta nel centro del Paese.

TABELLA 2 / DOVE SONO

La popolazione residente in Italia originaria dell'Est Europa - ripartita per macroaree (dati al 1° gennaio 2009)

elaborazione su fonte www.demo.istat.it 
  Nord-Ovest Nord-Est Centro Sud Isole
Romania  252.024  171.009  262.106  77.073  34.265
Bulgaria  11.050  6.949  11.750  10.197  934
Grecia  1.733  1.616  2.199  1.381  356
Slovenia  397  1.920  623  114  47
Cipro  34  29  72  10  7
Albania  151.203  119.074  119.856  44.421  6.842
Ucraina  38.489  47.757  31.632  41.838  2.783
Moldova  20.922  39.256  27.681  6.991  1.210
Macedonia  15.990  38.115  17.566  3.581  905
Serbia  9.940  37.883  6.982  2.871  632
Turchia  8.452  17.309  5.956  1.579  521
Russia Federazione  7.197  13.788  4.533  1.024  495
Bosnia-Erzegovina  7.009  5.562  2.723  1.020  308
Croazia  4.273  5.149  1.987  753  307
Kosovo  2.328  2.880  1.380  641  158
Bielorussia  1.142  1.561  988  569  101
Montenegro  881  1.213  898  536  60
TOTALE ZONA  533.064  511.070  498.932  194.599  49.931 
TOTALE STRANIERI  1.368.138  1.049.772  976.782  352.434  144.169 
Quota zona su totale stranieri 39% 49% 51% 55% 35%
Quota zona su totale residenti (Italiani + stranieri) 3,3% 4,5% 4,2% 1,4% 0,7%

Gruppi nazionali diffusi a macchia di leopardo

“La mappatura sul territorio ci mostra una presenza di immigrati per nazionalità distribuita a macchia di leopardo –indica Molina- Vuol dire che nell’arco di pochissimi chilometri, cambia da paese a paese la comunità immigrata prevalente: per esempio, a Barbaresco e Neive nel Cuneese, nella zona del vino barbaresco docg, prevalgono i macedoni. Ma nei paesi limitrofi, le principali comunità straniere diventano ghanesi e senegalesi”.

Mappa delle migrazioni est europee in Italia, divise per genere (elaborazione: Luca Epifani)

Un fenomeno, questo, legato principalmente all’azione delle catene migratorie, “come i ricongiungimenti familiari o l’attrazione esercitata dagli avamposti rispetto agli immigrati partiti successivamente, che hanno trovato nei primi un punto di riferimento” commenta Molina.

"La caduta del Muro di Berlino nel 1989 è stata elemento scatenante di una nuova mobilità" ha spiegato diffusamente, nei suoi recenti saggi, Catherine Wihtol de Wenden, direttrice al Centro studi e ricerche internazionali (Ceri) che fa capo al CNRS di Parigi, oltre che consulente di Ocse e Commissione europea, in qualità di esperta di migrazioni. Dunque un fenomeno continentale, "segnato dall'apertura graduale delle frontiere da parte di regimi autoritari e poi dalla stagione dei profughi di guerra, all'epoca dei conflitti in ex-Jugoslavia" ha chiarito Wihtol de Wenden. Ma che per la vicinanza geografica, ha fatto entrare l'Italia in un nuovo rapporto con i Balcani occidentali.

L'effetto a macchia di leopardo è visibile anche tra province confinanti. Ecco il dettaglio regionale.

Valle d'Aosta - Piemonte - Lombardia - Liguria - Veneto - Friuli Venezia Giulia - Trentino Alto Adige - Emilia Romagna - Marche - Puglia - Toscana - Umbria - Lazio - Abruzzo - Molise - Campania - Basilicata - Calabria - Sicilia - Sardegna

Tabella Valle d'Aosta / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Aosta Marocco 2.065 27.5
Valle d'Aosta Marocco 2.065 27.5

I nuovi residenti in Piemonte, Liguria e Lombardia

Secondo i dati, nonostante la forte presenza nel nord-ovest, i residenti est europei non prevalgono in Valle d'Aosta. Prima comunità resta quella del Marocco.

In Piemonte invece il rapporto si capovolge. Se i rumeni sono principale comunità residente nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, i dati mostrano che gli ucraini spiccano invece in quella di Verbano-Cusio Ossola, mentre i marocchini restano comunità straniera residente leader a Biella, Vercelli e Novara.

Ad Asti, il barolo "salvato" dai macedoni

Alcune comunità est europee nel Nord-Ovest (ma non solo) hanno legato la loro presenza alla filiera alimentare italiana di qualità. Rendendosi insostituibili. “A guardare da vicino proprio i macedoni del Cuneese si scopre il loro peso nella produzione del barolo, in un distretto che era in sofferenza per la mancanza di manodopera –illustra Molina- Hanno rilanciato la produzione. E perfino Carlin Petrini, guru della tutela ambientale e agroalimentare, ha detto che oggi il barolo non esisterebbe senza i macedoni. Alla base dello sviluppo c’è dunque uno scambio. I macedoni, arrivati qui negli anni ’90, erano manodopera esperta perché la coltivazione del tabacco, in cui erano specializzati in patria, ha caratteristiche analoghe a quella della vite”.

Oggi nelle zone vitivinicole del Piemonte, dal Cuneese all’Astigiano, la comunità dei residenti fa da pontiere per quella degli stagionali, specie universitari, che con un mese o due in Italia guadagnano più dei 250 euro di stipendio medio in Macedonia. Ad esempio a Canelli (Asti), i residenti sono circa 600 su 11 mila abitanti, e i loro figli il 16% degli alunni iscritti alle elementari. A Neive (Cuneo) è tornata a popolarsi grazie a loro l’antica chiesa di san Michele Arcangelo, e vi è arrivato dalla Macedonia anche un pope ortodosso.

Tabella Piemonte / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Torino Romania 85.817 46.4
Vercelli Marocco 3.188 26.4
Biella Marocco 3.391 33.8
V.-Cusio Ossola Ucraina 1.291 15.4
Novara Marocco 5.428 18.6
Cuneo Romania 11.579 23.8
Asti Romania 5.868 27.9
Alessandria Romania 9.555 26.1
Piemonte Romania 121.150 34.5

Altra comunità legata nel Nord Ovest a prodotti enograstronomici di qualità sono gli albanesi, specialisti in Liguria nella raccolta delle olive taggiasche. Esempi più riusciti che altrove in Italia, dove agricoltura e sfruttamento producono spesso gravi abusi e tensioni.

Lo schema della comunità prevalente per provincia appare analogo in Liguria: gli albanesi sono i residenti più rappresentati nelle province di Imperia e Savona, i rumeni in quella di La Spezia, mentre gli ecuadoregni non temono confronti nel Genovese.

Tabella Lombardia / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZE % SUL TOTALE STRANIERI
Varese Albania 10.564 16.9
Como Marocco 4.990 12.3
Lecco Marocco 3.693 15.5
Sondrio Marocco 1.695 24.2
Milano Romania 40.742 11
Bergamo Marocco 19.104 18.7
Brescia Marocco 18.953 12.7
Pavia Romania 11.682 26.4
Lodi Romania 5.279 24.3
Cremona Romania 8.308 24
Mantova Marocco 7.569 16.1
Lombardia Romania 118.005 13

In Lombardia sono rappresentate tutte le maggiori comunità residenti in Italia. Con grandi numeri. Anche qui, comuni distanti pochi chilometri vedono mutare radicalmente la comunità immigrata prevalente. Così nel Varesotto spiccano gli albanesi, nella vicina provincia di Como la maggioranza è invece marocchina. Secondo Istat, quasi un quarto (il 23,3%) degli stranieri residenti in Italia è iscritto nelle anagrafi dei comuni della Lombardia, che da sola ospita quasi due volte il numero degli stranieri residenti nel Mezzogiorno. Nella sola provincia di Milano risiede poco meno del 10% del totale degli stranieri.

Tabella Liguria / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Imperia Albania 2.961 16.1
Savona Albania 5.720 30.5
Genova Ecuador 16.774 30.5
La Spezia Romania 2.435 18..2
Liguria Ecuador 19.309 18.4

Triveneto: “Little Belgrado” è a Trieste, "Little Sarajevo" a Vicenza 

Storico insediamento delle comunità europee orientali, fino dalla caduta del Muro e dagli anni delle guerre ex-jugoslave, è il Nord Est italiano. Secondo le cifre Istat, i rumeni sono principale nazionalità in tutte le province, tranne che a Belluno e Rovigo, dove prevalgono i residenti marocchini.

Tabella Veneto / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Verona Romania 23.234 24.1
Vicenza Romania 10.347 11.4
Belluno Marocco 1.904 15
Treviso Romania 17.518 18.2
Venezia Romania 11.329 17.8
Padova Romania 25.133 31.5
Rovigo Marocco 3.161 20.4
Veneto Romania 91.355 20.1

Scendendo più in dettaglio, fonti della Regione Veneto mostrano come risiedano sul territorio circa 1/3 dei bosniaci presenti in Italia, concentrati per lo più –a livello nazionale- tra Lombardia, Friuli Venezia Giulia ed Emilia-Romagna. Vivono soprattutto nella provincia di Vicenza, con 3.500 unità, ossia il 42% del totale regionale.

Sempre in Veneto si sono stabiliti 1/3 dei serbi e montenegrini (circa 21 mila) residenti in Italia. Anche in questo caso è Vicenza la loro “capitale”: vi è la massima concentrazione nazionale di serbi e montenegrini (il 18% delle presenze nazionali), ma sono cominciati anche i trasferimenti dalla provincia palladiana e da Verona verso il Trevigiano.

Tabella Friuli-Venezia Giulia / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCIA PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Pordenone Romania 7.766 23.4
Udine Romania 6.815 19.1
Gorizia Bangladesh 1.380 14.2
Trieste Serbia 5.755 34.8
Friuli-Venezia Giulia Romania 16.919 17.8

“Piccole Podgorica” per la presenza numerica sono anche Torino e Roma, anche se i montenegrini sono ben lungi dal rappresentarvi le prime nazionalità estere residenti.

In Friuli Venezia Giulia invece se sono a prevalenza rumena le province di Pordenone e Udine, nel Goriziano emergono invece i residenti del Bangladesh, mentre nel Triestino diventano i serbi la prima nazionalità residente, con 5.755 domiciliati.

Tabella Trentino-Alto Adige / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009

 

PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Trento Romania 7.053 16.6
Bolzano Albania 4.812 13.3
Trentino-Alto Adige Albania 11.234 14.2

Anche il Trentino-Alto Adige conosce un presente nettamente est-europeo. I suoi nuovi residenti vengono soprattutto dai Balcani, divisi tra rumeni, nazionalità prevalente in provincia di Trento, e albanesi, in quella di Bolzano. Le due comunità si affermano così in un'area che negli ultimi quindici anni aveva fatto da magnete per immigrati stagionali da tutto l'Est europeo, dalla Moldova alla Slovacchia. Anche qui la richiesta di manodopera aveva avuto uno dei suoi primi input dalla filiera agricola di qualità. La raccolta delle mele infatti è stato una delle grandi porte d'accesso alla regione negli ultimi anni, in grado di attrarre -secondo fonti Coldiretti- fino ad un centinaio di nazionalità diverse, con una forte "pendolarismo" dall'Est Europa.

Molti anche nel Nord-Est i "distretti agricoli" dove i lavoratori immigrati sono componente indispensabile, anche se non sempre bene integrata, nel tessuto economico e sociale, secondo dati Coldiretti 2010: dalla raccolta delle fragole nel Veronese, alla preparazione delle barbatelle in Friuli. Secondo il ministero del Welfare nel 2010 ad attrarre e consolidare immigrazione in quest'area sono anche i settori portanti di edilizia e turismo.

I macedoni in crescita sull’Adriatico

Le Marche sono a netta prevalenza est europea, con albanesi e romeni di gran lunga più numerosi in tutte le province, tranne che nel Maceratese, dove si sono affermati in pochi anni i macedoni, con 4.562 censiti.

Tabella Emilia-Romagna / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Piacenza Albania 6.031 18.2
Parma Albania 5.851 12.7
Reggio Emilia Marocco 9.347 15.7
Modena Marocco 16.098 21.1
Bologna Romania 14.556 16.8
Ferrara Marocco 3.815 17.4
Ravenna Romania 7.822 21.3
Forlì-Cesena Albania 6.077 17.4
Rimini Albania 6.737 25.8
Emilia-Romagna Marocco 62.722 14.9

Secondo Istat, oltre al Veneto (dove risiede l’11,7% dei cittadini stranieri), sono l’Emilia-Romagna (il 10,8%) e il Lazio (l’11,6%) a vantare un'analoga capacità di attrazione. In Emilia-Romagna in particolare, all'indomani del polo occupazionale rappresentato dalla raccolta di frutta, nel tempo si sono consolidate altre realtà produttive, a partire dal turismo lungo la costa adriatica. Non a caso proprio a Rimini gli albanesi si affermano, non solo come prima comunità residente della provincia, ma con la più consistente rappresentanza regionale: viene infatti dal Paese delle aquile un residente straniero su 4 nella capitale del turismo balneare. Prima comunità regionale sono però i marocchini, con quasi 63 mila residenti (14,9%).

Scendendo lungo l'Adriatico, oltre Emilia-Romagna e Marche, di nuovo nella prevalenza albanese e rumena, si fanno largo i macedoni: in Abruzzo sono terza comunità residente (circa 1 immigrato su 10). Da notare che il 79,1% dei macedoni, così come il 74% degli albanesi a livello nazionale, operando prevalentemente nell’agricoltura, risiedono in comuni non capoluogo.

Tabella Marche / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Pesaro-Urbino Albania 6.194 18.8
Ancona Romania 6.805 17.6
Macerata Macedonia (Fyrom) 4.562 14.3
Ascoli Piceno Albania 5.645 20.4
Marche Albania 21.531 20.4

Le maggiori concentrazioni di macedoni a livello nazionale sono invece nelle città di Vicenza (3.044), Roma (2.068), Piacenza (1.641), Firenze (1.360) e Venezia (1.274).

Marche e Puglia a prevalenza albanese

Ha calcolato Istat che gli albanesi predominano numericamente in Puglia dove, con quasi 21 mila presenze, costituiscono il 28,3% della popolazione straniera residente. Vengono dall'immediato oltre-Adriatico la maggioranza dei residenti stranieri di tutte le province, tranne che nel Foggiano, a prevalenza rumena.

Anche nel Sud l'indispensabile ricorso agli immigrati nei lavori agricoli e nella raccolta di olive e pomodori ha fatto da volano alle presenze est europee. Se però la media nazionale conta il 15% di immigrati impiegati nel lavoro dei campi, secondo Coldirettti, le percentuali in Puglia toccano anche il 60%, così come l'80% in Sicilia, con un grande ricorso agli irregolari e gravi abusi.

Medici senza Frontiere e Caritas attestano che gli arrivi di lavoratori dai Balcani sono spesso cominciati portando tutta la famiglia sui campi, inclusi anziani e bambini.

La Puglia spicca per le percentuali di albanesi e rumeni nelle sue province rispetto alle altre comunità immigrate: in genere si tratta di quote doppie rispetto al nord Italia. Le due comunità insieme rappresentano in media un residente straniero su 3, talvolta 2 su 3.

Tabella Puglia / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCIA PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Foggia Romania 5.700 33.7
Bari Albania 11.818 38.1
Taranto Albania 1.664 27.4
Brindisi Albania 2.229 37.7
Lecce Albania 2.789 20
Puglia Albania 20.891 28.3

Toscana, non solo l’isola cinese

Anche la Toscana vede numericamente più forti nelle sue province rumeni (Massa-Carrara, Lucca, Livorno, Arezzo e Grosseto) e albanesi (Firenze, Pistoia, Pisa e Siena), tranne che in quella di Prato, dove il sorpasso cinese è una realtà ormai da qualche anno.

Come in tutto il centro Italia, rispetto al Nord, sono maggiori le percentuali di residenti. Ad esempio, in provincia di Massa-Carrara è rumeno quasi un residente straniero su 2, ad Arezzo uno su 3.

Tabella Toscana / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Massa-Carrara Romania 4.061 44.5
Lucca Romania 6.611 27.4
Pistoia Albania 9.674 29.5
Firenze Albania 17.169 18.3
Prato Cina 10.914 37.7
Livorno Romania 3.726 18.8
Pisa Albania 7.496 24.6
Arezzo Romania 11.880 35.9
Siena Albania 5.357 20.9
Grosseto Romania 4.321 25.1
Toscana Romania 64.280 20.8

Polacchi residenti “storici” nelle città, moldavi nel centro-nord

Nel Lazio sono rappresentate tutte le comunità immigrate. In particolare la loro diffusione nella provincia di Roma e in quelle meglio collegate con la capitale, come Latina e Viterbo, si spiegano anche con i prezzi più accessibili degli alloggi. Addirittura in queste due province è rumeno un residente immigrato su 2.

Tabella Umbria / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Perugia Romania 13.598 20.2
Terni Romania 6.117 32.8
Umbria Romania 19.715 22.9

 

Le “capitali” moldave invece, dopo Roma (4.479 residenti), sono Padova (3.511), Venezia (3.150), Parma (3.134) e Torino (2.951).

A Roma e nella sua provincia è invece rumeno un nuovo residente straniero su tre.

Tabella Lazio / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Viterbo Romania 10.500 44
Rieti Romania 3.820 38.5
Roma Romania 122.310 33.4
Latina Romania 14.625 47.3
Frosinone Romania 7.254 37.9
Lazio Romania 158.509 35.2

Umbria a netta prevalenza rumena, in entrambe le sue province. Agricoltura, edilizia, turismo e lavori di cura sono i settori di maggior impiego dei nuovi residenti. In Abruzzo invece la preponderanza è tutta rumena, tranne che in provincia di Teramo, dove gli albanesi, immigrati della prima ora, restano la comunità residente più numerosa.

Tabella Abruzzo / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
L'Aquila Romania 5.161 27.1
Teramo Albania 5.092 24.3
Pescara Romania 3.143 24.8
Chieti Romania 5.658 33.4
Abruzzo Romania 17.973 25.8

Anche per il Molise si profila come terra d'elezione dei rumeni. Con percentuali consistenti, fino ad 1/3, in una regione affacciata sull'Adriatico ma con un vasto entroterra montuoso, storicamente segnato dall'allevamento e dai tratturi della transumanza. Sempre più diffusa nei paesi dell'interno, popolati da molti anziani, anche la presenza di badanti.

Tabella Molise / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Campobasso Romania 1.904 35.5
Isernia Romania 551 28.2
Molise Romania 2.455 33.6

Kiev, Campania

Gli ucraini si attestano ormai come prima collettività residente in Campania, con un’incidenza del 23% rispetto agli altri gruppi immigrati (pari a circa 30 mila unità). Un vero boom, con epicentro nel Napoletano e nel Casertano, province crocevia per gli ucraini immigrati di tutta Italia, con il business delle badanti, a cui non è estranea -come recenti inchieste hanno dimostrato- neppure la criminalità organizzata.

Tabella Campania / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Benevento Romania 1.444 30
Napoli Ucraina 14.769 24.1
Avellino Romania 2.212 23.2
Salerno Romania 7.323 24.5
Caserta Ucraina 5.889 22.7
Campania Ucraina 30.195 23

Tra le “capitali” della presenza ucraina in Italia, dopo le prevedibili Roma, Napoli e Milano, spiccano Bologna e Brescia (rispettivamente con 2.175 e 2.083 residenti, a gennaio 2009, secondo Istat).

Neocomunitari per la Calabria

In Calabria, dati Istat 2009 alla mano, i rumeni sono prima nazionalità in tutte le province, ma non a Catanzaro, dove i marocchini sono i più numerosi. Ma anche le seconde file di immigrati residenti sono significative.

Tabella Basilicata / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Potenza Romania 2.602 43
Matera Romania 1.547 28.2
Basiliacata Romania 1.149 36

Il “Rapporto immigrazione 2009” curato dalla Regione Calabria segnala l’exploit dei bulgari, in forte aumento negli ultimi anni: addirittura nella regione sono il 5,8% della popolazione immigrata residente, cinque volte di più rispetto alla media nazionale dell’1%, con una particolare concentrazione a Vibo Valentia.

Le comunità bulgare in Italia meritano qui un inciso: piccole e sparse nella Penisola, sono per lo più in Lombardia, Toscana e Lazio, dove la loro concentrazione spicca ad Anzio e Nettuno (popolate soprattutto di emigranti provenienti dalla cittadine vitivinicola bulgara di Vidin, 200 km a nord-ovest di Sofia), sul litorale romano. Ma l’Italia non è principale destinazione per chi parte da Sofia e Plovdiv, più indirizzato verso Germania, Spagna e Stati Uniti.

Tabella Calabria / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Cosenza Romania 6.527 36
Crotone Romania 1.504 29.6
Catanzaro Marocco 2.952 28.2
Vibo Valentia Romania 1.437 30.3
Reggio Calabria Romania 5.875 28.9
Calabria Romania 17.789 30.3

In Calabria rappresentano oggi oltre il 36% della popolazione immigrata, una quota ben superiore alla media italiana dove bulgari e rumeni insieme raggiungono il 26% degli immigrati residenti. Sono impiegati soprattutto nel settore delle costruzioni, mentre gli ucraini (terzo gruppo più rappresentato nella regione) si concentrano nel settore alberghiero.

Decisamente nel segno dei rumeni invece la Basilicata, addirittura a Potenza con quasi un immigrato residente su due.

Rumeni verso le isole maggiori

Anche in Sicilia i rumeni sono diventati nazionalità prevalente in tutte le province, tranne nel Trapanese e nel Ragusano, dove prevalgono come in passato, prima della caduta del Muro di Berlino, i tunisini. Rilevanti le percentuali nelle province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna, quest'ultima in particolare con metà dei suoi residenti stranieri nati in Romania. Un record nazionale, in un'area della Sicilia interna che non era meta tradizionale di immigrati.

Tabella Sicilia / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Trapani Tunisia 3.950 39.4
Palermo Romania 3.939 16.5
Messina Romania 3.693 19.6
Agrigento Romania 3.531 41.6
Caltanissetta Romania 1.885 41.7
Enna Romania 1.133 50.2
Catania Romania 5.682 27.6
Ragusa Tunisia 6.092 37.1
Siracusa Romania 1.827 18.9
Sicilia Romania 27.607 24.1

Ancora la Romania è nazionalità prevalente in Sardegna, dove conta la maggioranza dei residenti in tutte le province, tranne che in quelle di Carbonia-Iglesias (a prevalenza marocchina) e di Cagliari (con i filippini comunità leader).

Le presenze record

Tra le incidenze percentuali più forti, in evidenza le province di Enna, Latina, Torino, Viterbo e Potenza, record nazionali, dove è rumeno un residente straniero su 2 (rispettivamente 50, 47, 46, 45 e 43%), seguiti dalle province di Agrigento e Caltanissetta (entrambe al 41%).

Tabella Sardegna / Principale comunità residente per provincia e regione (numero e incidenza percentuale sul totale degli stranieri residenti) - Istat, 2009
PROVINCE PRIMA COMUNITA' INCIDENZA % SUL TOTALE STRANIERI
Olbia-Tempio Romania 3.172 39.1
Sassari Romania 895 18.3
Nuoro Romania 798 33.3
Ogliastra Romania 154 22.6
Medio Campidano Romania 146 22.3
Cagliari Filippine 1.057 10.6
Carbonia-Iglesias Marocco 180 16.8
Oristano Romania 340 19.8
Sardegna Romania 6.658 22.5

E’ invece rumeno un residente estero su 3 in Piemonte, Lazio e Molise (rispettivamente 34.5%, 35.2%, 33.6%). Stessa percentuale nelle province di Terni (32.8), Bari e Brindisi, dove però è albanese un residente straniero su 3 (38%).

Seconde generazioni

Nel settentrione le regioni con maggiore quota di seconde generazioni -secondo Istat- sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte; nel Centro le Marche e il Lazio e nel Mezzogiorno la Sicilia, che presenta un valore comunque elevato (12,5% di stranieri nati in Italia), presumibilmente per le immigrazioni di antica data che la caratterizzano. Nella graduatoria provinciale, invece, figurano ai primi posti ancora una volta la provincia di Prato (a prevalenza cinese) e le province del Nord, ma anche ben tre province siciliane (Palermo, Trapani, Messina).

In generale il quadro dei residenti traccia la nuova storia, talvolta riuscita, talvolta aspra, dell’Italia, una provincia accanto l’altra, con quell’effetto "Europa in casa", specie della parte del continente più povera e neocomunitaria, partita dall’Est. Se l’Italia resta un Paese per lo più allergico all’immigrazione, un Paese d’approdo suo malgrado, da un prospettiva ravvicinata emerge però più chiaramente –come ha scritto Stefano Molina- che "esistono luoghi (una filiera produttiva non delocalizzabile, una famiglia dove la rete di assistenza si scopre insufficiente, una scuola) in cui l’integrazione, silenziosamente, si sta realizzando”.

E' per questo che proprio alla scuola (e ai nuovi Italiani originari di famiglie est europee e dei Balcani), e alle badanti, in prima fila nell'assistenza familiare, dedicheremo le prossime inchieste.


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