Il paesaggio porta i segni del patrimonio culturale, della tradizione, della storia che ha accolto e rappresenta l'identità di chi lo abita. Migliorare il governo del territorio di Durazzo e dunque valorizzarlo, sono gli obiettivi del "Progetto Anconapaco" che coinvolge la Regione Marche e la Regione di Durazzo

15/02/2007 -  Francesca Niccolai

La Regione Marche collabora da tempo con le istituzioni regionali dei paesi balcanici con attività di cooperazione improntate al coinvolgimento attivo delle autorità e degli stakeholders locali. In tale ottica, il 2 febbraio si è svolto a Durazzo (Albania) il workshop "Linee Guida Partecipate per il Paesaggio", nell'ambito del Progetto Anconapaco - Interreg IIIA Transfrontaliero Adriatico.

Il Progetto Anconapaco

Anconapaco (analisi delle condizioni del patrimonio naturale, ambientale e paesaggistico delle aree di collina, pianura e costiere) coinvolge la Regione Marche e la Regione di Durazzo per studiare come la conoscenza delle tendenze insediative e dei fenomeni geo-ambientali, condivisa coi cittadini attraverso opportune metodologie, possa migliorare il governo del territorio. Anconapaco esamina pertanto i processi che hanno interessato l'area costiera delle due regioni adriatiche, fornendo indicazioni progettuali partecipate e sostenibili per l'assetto territoriale.

"L'incontro preliminare con la Regione di Durazzo, che ha aderito a questo progetto nato in seno alla Regione Marche, risale al 2004", spiega Marcello Principi, responsabile di Anconapaco per la controparte italiana, "e già allora erano emersi tre temi d'interesse cruciale per l'area di Durazzo: le periferie del capoluogo, il litorale di Lalez e Kepi i Rodonit e la città di Kruja".

La realizzazione del Progetto è stata affidata ad ATI CAIRE di Reggio Emilia sotto il coordinamento dell'architetto Giovanni Cafiero. "I consulenti hanno studiato l'ambito socio-economico, gli aspetti geologici e quelli paesaggistici della Regione di Durazzo", prosegue Principi, "articolando queste attività in diversi pacchetti di lavoro: dall'esame dei processi insediativi alle criticità da essi prodotte su ambiente e paesaggio, dall'analisi dei dati da telerilevamento per realizzare cartografie e strati informativi per SIT (Sistemi Informativi Territoriali) alla gestione dei sistemi GIS, e infine alla progettazione territoriale. Intendiamo fornire gli strumenti atti a promuovere una cultura civica intesa come partecipazione informata alle scelte di governo locale".

La Regione di Durazzo e i suoi paesaggi

Nell'ottobre 2006 il team di Cafiero ha effettuato un sopralluogo, derivandone una riflessione impressiva da potenziali turisti, che focalizza al contempo le opportunità e le criticità del paesaggio di Durazzo inteso come patrimonio culturale ma anche come paesaggio umano e sociale.

I ricercatori individuano diversi tipi di paesaggi. Lungo la costa, che offre una notevole varietà di situazioni, sottolineano il valore delle lagune di Patok, nel Golfo di Rodon: poiché in Europa le paludi sono ormai rare, questo splendido esempio di biodiversità potrebbe rivelarsi un'attrazione turistica, diventando il paradiso dei birdwatchers. Il litorale appare invece intensamente urbanizzato a nord e a sud di Durazzo, dove edifici di notevole altezza conferiscono a spiagge e costa una fisionomia urbana che non evoca peculiarità positive nel contesto mediterraneo.

Le pianure interne conservano "paesaggi della tradizione" d'impronta rurale, assai suggestivi nell'entroterra dei golfi di Rodon e di Lalez, mentre "paesaggi storici" emergono dal centro antico di Kruja, dal paesaggio archeologico nel cuore di Durazzo e dai paesaggi urbani d'inizio Novecento leggibili a Durazzo e a Tirana, rari e quindi da tesaurizzare. Il brusco passaggio dal comunismo all'economia di mercato ha invece generato quei "paesaggi della transizione" testimoniati dagli insediamenti non pianificati e dai grattacieli che incombono sul centro antico di Durazzo, frutto della speculazione degli ultimi anni. Alla transizione si devono anche i paesaggi periurbani risultati dall'inurbamento degli anni Novanta lungo l'asse Tirana-Durazzo e nel Kenete, l'ex palude della città portuale. E sempre alla transizione si deve un "paesaggio dell'inquinamento" fatto di cumuli di rifiuti e plastiche abbandonate ovunque, che rivela la disarmonia fra sviluppo economico e sociale.

La Regione di Durazzo e le sue priorità

La prima priorità è rappresentata dalle periferie di Durazzo e soprattutto dal quartiere informale del Kenete, a nord dello scalo. Il Municipio ne ha affidato la riqualificazione all'organizzazione professionale no-profit Co-Plan , che attua una pianificazione partecipata con gli abitanti. In sede di workshop, la ONG albanese ha descritto la propria elaborazione di un piano regolatore parziale del Kenete, evidenziando che la progettazione segue all'insediamento - preso atto della realtà, alla pubblica amministrazione non resta che realizzare le infrastrutture nei quartieri informali.

La seconda priorità concerne la Regione. Petraq Koto, responsabile di Anconapaco da parte albanese, lamenta l'assenza di un piano regolatore del territorio, giacché circolano parecchi studi condotti da istituzioni autorevoli, ma non sono coordinati a livello nazionale e restano lettera morta. Durante il workshop Koto ha auspicato che Anconpaco serva a elaborare un piano regolatore, la cui carenza ha consentito il dilagare dell'edilizia abusiva e di modelli architettonici stridenti rispetto all'ambiente - fattori nocivi ai fini turistici. Durazzo spera al contrario in un "turismo elitario" e la Regione ambisce a realizzare un nuovo insediamento turistico nel Golfo di Lalez, a nord della città.

La terza priorità è la città di Kruja, una delle mete principali del turismo interno. Le autorità locali auspicano l'aumento dei visitatori tramite la promozione dei prodotti caratteristici della zona e la tutela delle aree naturali, ma al contrario si rileva una scarsa attenzione agli esiti paesaggistici delle cave che costellano la zona. In occasione del workshop, il responsabile dell'Urbanistica di Kruja ha annunciato che il ministero dell'Ambiente sta prendendo provvedimenti, ma resta il fatto che 2000 famiglie di Kruja vivono dell'attività estrattiva, facendone un motore economico irrinunciabile.

Il workshop - Paesaggio e Partecipazione

Oggetto del workshop è stata l'elaborazione partecipata delle Linee Guida del Paesaggio, in vista del termine del progetto previsto per il luglio 2007. Si è pertanto sviluppato il tema "Paesaggio e Partecipazione", nella prospettiva di una valorizzazione socio-economica delle caratteristiche del paesaggio in considerazione dello sviluppo antropico e dei rischi ambientali. Ne è emerso che l'aspetto del paesaggio è una questione di primo piano, perché rappresenta il futuro economico dell'Albania. Il paesaggio significa turismo, ne rappresenta il principale elemento d'attrazione: se gli albanesi ambiscono a un turismo "di qualità", valorizzare il paesaggio è cruciale. Il binomio natura-cultura, e quindi il richiamo di un turismo culturale e ambientale, costituirebbe un messaggio positivo per l'immagine del paese, oltre a valorizzarne i prodotti artigianali e agricoli.

In quanto prodotto dell'interazione uomo-ambiente, il paesaggio è anche linguaggio del territorio e veicola i valori della comunità che lo abita; inoltre, nel contesto anonimo creato dalla globalizzazione, il paesaggio si configura come identità - si pensi a quella marcata delle regioni italiane. Al contrario, posti come il Kenete sono "paesaggi senza identità", sia per chi ci vive sia per la città, che lo considera un non-luogo, ma va recuperato perché appartiene al territorio di Durazzo.

Ma il paesaggio è soprattutto un bene pubblico, da rispettare anche nel nuovo contesto di proprietà privata creatosi nell'Albania postcomunista, ove la partecipazione è essenziale a promuovere il concetto di interesse comune. Attenendosi alla Convenzione Europea del Paesaggio, Anconapaco fa degli aspetti partecipativi la sua linea portante, affidandoli alla responsabilità di Ilaria Corchia, che ha coinvolto una rete di referenti istituzionali - Regione, Municipi, Università e Agenzia di Protezione dell'Ambiente - e della società civile - ONG e associazioni culturali di Durazzo e Kruja - chiamandoli a fornire contributi e punti di vista sul tema del paesaggio albanese e dei suoi possibili scenari di sviluppo.

Dalle valutazioni prodotte dal workshop emergerà un'elaborazione partecipata di linee guida per determinare "politiche creative" per il paesaggio di Durazzo. L'esempio italiano suggerisce l'agriturismo, che coinvolge soggetti privati incentivandoli a lavorare per il bene comune, e i bed&breakfast nelle famiglie, che rappresentano il sistema migliore per promuovere il turismo nelle comunità locali. Nella speranza che alcuni progetti industriali concernenti questa regione non ne compromettano la vocazione turistica.


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