la condizione della donna

Di certo l'efficace descrizione fornita dalla dott.ssa Pantella aiuta a delinera la triste condizione femminila nei paesi dell'Est Europa e in tutti quei paesi che stanno vivendo una difficile transizione. Al riguardo, bisognerebbe collegare la disoccupazione femminile con la piu' generale questione dello status sociale delle donne in Albania. Una maggiore partecipazione politica femminile e un massiccio ingresso femminile nel mondo del lavoro (che al momento e' in una situazione di stallo) costituiscono solamente delle soluzioni di breve termine che non andrebbero a intaccare il vero subtrato sociale albanese. A questo proposito la societa' civile, ONG locali e internazionali dovrebbero intraprendere un lungo cammino di sensibilizzazione della questione femminile e di riscoperta del valore sociale della donna, come madre, moglie ma soprattutto come essere umano con pari diritti e doveri. A questo proposito, mi auguro che l'Albania non vada a far parte del triste trend che vede la condizione della donna peggiorare dopo la fase di transizione politica. Se nel 1991-1993 l' identita' di genere e' stata un'istanza politica trascurata a causa di altre piu' urgenti, il suo riconoscimento a posteriori potrebbe delegittimarne l'importanza.
Spero con questo breve commento di avere sviluppato nuove e promettenti riflessioni.