Il primo giornale scritto dagli albanesi residenti in Lombardia e rivolto sia alla comunità albanese che agli italiani. Ce ne parla Vasenka Rangu, redattrice del nuovo trimestrale

21/06/2007 -  Nicole Corritore

Vasenka Rangu, lei è redattrice di ALBANOI, pubblicazione uscita di recente in Lombardia. Qual è stata la spinta progettuale?

ALBANOI è il primo giornale in lingua italiana e albanese in Lombardia. E' un giornale attraverso il quale intendiamo favorire lo scambio interculturale con una delle comunità più numerose, noi albanesi. Un giornale scritto dagli albanesi residenti in Lombardia ma rivolto sia agli albanesi sia agli italiani. Per noi albanesi sarà una specie di specchio che ci permetterà di farci conoscere meglio.

E' prevista l'uscita trimestrale come supplemento a "Il giornale dei Lavoratori" realizzato dalle ACLI. ALBANOI è promosso dalle ACLI regionali e si colloca nell'ambito del "Progetto Albania" avviato a Scutari nel 2004, sempre su iniziativa delle ACLI lombarde - Milano, Varese e Cernusco sul Naviglio- ma che vede partner come la Fondazione Enaip Lombardia, IPSIA e altri. In Albania la controparte è costituita da altrettanti numerosi partner, tra i quali l' "Associazione per l'integrazione delle zone rurali", costituitasi nel 2002 e una rete di relazioni che vede coinvolti il Comune di Scutari, università, centri di formazione professionali, ecc.

Cosa prevede il "Progetto Albania" di cui parli?

Il progetto che si sta realizzando in Albania è orientato a favorire condizioni dignitose di vita e di lavoro della popolazione di Scutari, tutta la popolazione ma soprattutto i giovani, attraverso la valorizzazione della cultura locale e il consolidamento delle associazioni di base. Scutari è una città con 93.000 abitanti, è il più importante centro urbano del nord dell'Albania, in forte espansione perché meta dell'immigrazione interna dalle campagne e dalle montagne circostanti. La massiccia urbanizzazione di persone che si sono trasferite alla periferia della città ha cambiato radicalmente il contesto sociale negli ultimi anni, tanto che oramai i dati reali parlano di 150.000 abitanti. Il progetto ha avuto inizio con un lavoro di analisi approfondita dei bisogni e una progettazione partecipata e dettagliata. Si è poi passati alla realizzazione di corsi di alfabetizzazione, di formazione nel settore culinario e tessile ma anche all'avvio di attività produttive di cucitura a macchina industriale o a mano, corsi di formazione e aggiornamento per personale di sala bar nella città di Scutari, gestione di attività nel servizio di informagiovani, e così via. Inoltre prevede la progettazione del servizio di patronato nella città di Scutari, un aiuto molto importante per coloro che, ad esempio, intendono venire in Italia e hanno bisogno di informazioni sia per il lavoro sia per la casa, senza dove ricorrere a costosi avvocati privati e perdere tempo in iter spesso complessi.

In Italia, quali relazioni ci sono tra le ACLI e le comunità albanesi a cui ALBANOI è rivolta?

La nostra comunità, quella albanese che risiede in Lombardia, è entrata in comunicazione con le ACLI in occasione dell'organizzazione della settimana della cultura albanese, tenutasi a settembre dell'anno scorso e che ha previsto diversi eventi in vari territori lombardi. E' stata un'esperienza molto bella e che ci ha dato molte soddisfazioni, perché ci ha spinto a tornare alle nostre origini, alla nostra cultura passata e odierna, alla nostra storia e ai personaggi che ne fanno parte, per poi raccontarli al pubblico. E' stato molto emozionante... ha rappresentato un momento importante di avvicinamento di due paesi, Italia e Albania, strettamente legati anche per la forte immigrazione albanese avvenuta negli ultimi 15 anni. Dopo questa esperienza siamo arrivati alla conclusione che poteva essere utile per noi ma anche per gli italiani, proseguire in questo nostro "racconto" e allo stesso tempo mettere in rete gli albanesi che vivono qui in Lombardia.

La comunità albanese del territorio lombardo è in qualche modo organizzata?

C'è un'associazione che si chiama "Albanian futuro" che è abbastanza integrata, tanto che partecipa a vari convegni e parecchie iniziative anche di livello. Poi ci siamo noi, due comunità residenti nelle zone di Corsico e Legnano, frequentatrici della messa che una domenica al mese viene fatta in lingua albanese. Tra di noi organizziamo concerti, eventi culturali, ritrovi anche dopo la messa, per stare insieme e socializzare. Dopo la settimana di cultura albanese, ad esempio, sono stata personalmente stimolata ad organizzare dei concerti di musica classica presso il nuovo auditorium di San Rocco a Sant'Angelo Lodigiano, con la partecipazione di concertisti albanesi professionisti che si esibiscono solitamente nelle sale più prestigiose di Milano.

Come viene realizzata la pubblicazione? Quali sono i contenuti?

Siamo un gruppo per la maggior parte costituito da albanesi. Partecipano alla realizzazione anche degli italiani, come la direttrice Monica Forni, che ci guida e che è inoltre direttrice responsabile de "Il giornale dei Lavoratori". Ci ritroviamo con una certa regolarità presso la sede delle ACLI di Milano per discutere dell'impostazione del numero nuovo. Siamo tutti volontari e dunque organizziamo i tempi in base agli impegni di tutti quanti...

Rispetto ai temi trattati, abbiamo cercato di dividerli in diverse rubriche. Una parte la dedichiamo alla storia: nel primo numero abbiamo spiegato quali sono le origini del nome "Albanoi", che era il nome di una tribù illirica localizzata nell'attuale Albania del nord. In un'altra presentiamo i progetti che ci vedono coinvolti: nel primo numero abbiamo parlato di quello promosso dal CTA - Centro Turistico ACLI. Poi prevediamo una sezione dedicata alla presenza albanese in Italia, con statistiche o interviste. In un'altra ancora presentiamo figure della nostra cultura, della nostra storia: nel primo numero abbiamo parlato di Madre Teresa di Calcutta, figura per noi molto simbolica e importante.

In ultimo, ma non meno importante, una rubrica di servizio dedicata alle norme, alle nuove leggi e quindi ai cambiamenti delle procedure, ad esempio, per l'ottenimento del permesso di soggiorno. Quindi uno strumento che aiuti molti dei nostri connazionali che sentono il bisogno di ottenere e comprendere delle informazioni specifiche, sulle quali si trovano magari in difficoltà.

Come viene distribuito ALBANOI? Godete del sostegno di qualche ente locale o istituzione del territorio lombardo?

Innanzitutto viene spedito come supplemento al giornale della ACLI e quindi a tutti gli iscritti. Abbiamo inoltre messo a disposizione un indirizzo e-mail attraverso il quale le persone interessate possono riceverlo in formato pdf per via telematica. Siamo inoltre organizzati con le comunità che sono già attive e quindi lo distribuiamo anche presso le chiese che frequentiamo. Abbiamo ottenuto infine il sostegno dal Consolato albanese a Milano, che ci aiuta, nella distribuzione, attraverso i suoi canali. Al momento non siamo ancora entrati in contatto con il Comune e la Provincia di Milano, sebbene ci sia la nostra intenzione di farlo. Credo si sia noi a dover andare a presentare l'iniziativa, staremo poi a vedere quale sensibilità riusciremo a raccogliere.

Per informazioni e iscrizioni alla pubblicazione ALBANOI:
ACLI Lombardia
web: www.aclilombardia.it
e-mail:segreteria@aclilombardia.it


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