Alessandra Agostini 10 febbraio 2017

A Lemesos, Cipro, il carnevale è una cosa seria. E' un rituale talmente radicato nella tradizione che il carnevale di Lemesos ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio Intangibile dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Per dieci giorni la città di Lemesos si trasformerà in un’unica grande festa che riempirà strade, rioni, locali e case private. Strettamente connesso con la Aprokria, la ricorrenza che la tradizione ellenica fa precedere alle 6 settimane di digiuno preparatorio della Pasqua ortodossa, il carnevale cipriota, che a Lemesos trova l’espressione più piena e gioiosa, inizia quest’anno il 16 febbraio e termina esattamente dieci giorni dopo.

L'avvio sarà segnato il 16 febbraio dalla parata della “Regina del Carnevale – Il profondo blu del Mediterraneo”, spettacolarmente accompagnata dalla sua corte, ma anche dal sindaco. Al termine della sfilata ci sarà la tradizionale serata musicale che unirà ritmi locali e internazionali legati al carnevale.

Tra i momenti clou sicuramente c’è la parata dedicata alle "Pellàmaskes", le maschere pazze, che riempie letteralmente le strade di colori, suoni e danze propiziatorie. Altro appuntamento pervaso dalla frenesia carnevalesca è la sfida dedicata ai costumi free style presso il castello medioevale. Emozionanti anche le esibizioni che in tutti i quartieri della città vedranno all’opera numerosi cori - Modernoi Keri, Limassol Serenaders, Ariones, Cypriot Senenaders, EDON Serenaders, solo per nominarne alcuni - specializzati in tipi di canto differente.

Per il gran finale sarà nuovamente presente la “Regina del Carnevale” che guiderà una coloratissima e rumorosa parata di carri allegorici.

E se il carnevale precede sei settimane di regime alimentare parco, non possono mancare le trasgressioni legate al cibo. La prima settimana del carnevale o settimana "Kreatini" è a base di carne poiché è l'ultima in cui è possibile mangiarla prima di Pasqua. Un piatto imperdibile è l’”afelia”, delizioso stufato di maiale, profumato con spezie e coriandolo. La seconda è conosciuta come settimana "Tyrini", ovvero la settimana del formaggio.

Tra le proposte gastronomiche molto particolari, da provare è una vera chicca come i tortelli dolci "bourekia" ripieni di morbido formaggio fresco “anari” aromatizzato alla cannella o altri dolci, come i "daktyla kyrion" – dita di donna - sottili fagotti di pasta sfoglia, ripieni di mandorle, zucchero e cannella. Gustosissimi anche i “ravioles”, ravioli che racchiudono il formaggio locale “halloumi”, fatto di latte di capra e pecora; menta e uova, da cuocere preferibilmente nel brodo di pollo.

Sempre restando in tema di abitudini alimentari legate al carnevale, è usanza per molti ciprioti fare un picnic in campagna, durante il “lunedì verde”. Si celebrano un po’ anche i primi spiragli di bella stagione con ortaggi, olive, pane fresco e insalate novelle, bevendo vini locali. Un nome tra tutti: il “commandaria”, il vino più famoso, che prende il nome da una zona di dodici villaggi – può essere prodotto solo in questa zona a sud-ovest dell’isola - e che si ricava da grappoli fatti dolcemente appassire al sole delle varietà Xynisteri e Mavro, seguendo un preciso disciplinare.