Bandiera Isis - Wikimedia Commons

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Tensione in Turchia, dove la polizia ha lanciato una vasta operazione contro lo Stato Islamico nella regione di Antalya, che la settimana prossima ospiterà i leader mondiali per il G-20. Il servizio di Francesco Martino (OBC) per il GR di Radio Capodistria [6 novembre 2015]

Sono almeno venti gli arresti effettuati questa mattina dalla polizia turca nella regione costiera di Antalya, sulle coste del Mediterraneo. Le forze antiterrorismo di Ankara hanno infatti lanciato una serie di operazioni parallele per colpire presunte cellule dello Stato Islamico in Turchia.

Antalya, forse la più nota località turistica in nel paese, il 15 e 16 novembre ospiterà il prossimo incontro del G-20, che vedrà riuniti tutti i principali leader mondiali, tra cui il presidente americano Barack Obama e il presidente russo Vladimir Putin. Tra i temi all'ordine del giorno, ci sarà anche la sempre più complicata questione siriana, divenuta ormai in vero e proprio rebus di difficile soluzione.

L'operazione delle forze di sicurezza turche assume un risvolto particolarmente significativo dopo l'incidente ad un aereo passeggeri della compagnia russa Metrojet, precipitato sabato scorso sulla penisola egiziana del Sinai con 224 passeggeri a bordo, che sembra segnalare un'escalation delle capacità di azione dello Stato Islamico, accusato di essere responsabile del disastro aereo.

Il ministro degli Esteri turco, Feridun Sinirlioğlu, ha già annunciato una nuova offensiva contro i jihadisti, prevista per i prossimi giorni.

Lo Stato Islamico viene ritenuto colpevole anche degli attentati gemelli ad una manifestazione pacifista nel centro di Ankara, che lo scorso 10 ottobre hanno portato alla morte di 102 persone e al ferimento di più di 500, in quello che è stato il peggiore atto di terrorismo della storia moderna turca.



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