Scialpinismo: avventure bosniache

14/05/2012

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Un'escursione in scialpinismo. Vette innevate e paesaggi mozzafiato. No, non sono le Alpi. Siamo in Bosnia, sul massiccio della Visočica. Accompaganti dall'alpinista locale Edin Durmo, di Scorpio e dal nostro instancabile Massimo Moratti

Se la cercate su Google, il rischio è di finire nel posto sbagliato. La Visočica di cui parliamo infatti non ha nulla a che vedere con quella delle (fantomatiche) piramidi bosniache. Questa si trova dietro la Bjelašnica, a fare da confine tra Bosnia ed Erzegovina, circondata dai fiumi Rakitnica e Neretva.

È un altro dei numerosi massicci bosniaci che pian piano stanno diventando destinazioni turistiche. Sia d’estate che d’inverno. L'avvicinamento – per una volta – è comodo: si sale da Sarajevo, si passa di fronte gli impianti da sci della Bjelašnica e si scende nella valle dietro, superando il ponte sulla Rakitnica. Da qui, si giunge ad un rifugio, il

Planinarski Dom Vrela, nell’abitato di Tusila. Si lascia la macchina e da qui partono dei percorsi ideali sia per le ciaspole che per lo scialpinismo. Si tratta di picchi non molto alti, sotto i duemila metri, ma lo scenario è spettacolare e i percorsi molto appaganti.

La cima del Subar per esempio è una di queste. Praticamente di fronte al Planinarski Dom, si segue il sentiero per la cima Vito appartenente alla Visočica. Una volta usciti dal bosco ci si trova in un magnifico anfiteatro naturale, coronato dai picchi del Vito. Si percorre tutta la valle, puntando verso il fondo e godendosi il panorama. In fondo alla valle si sale verso la propria destra, puntando a un evidente sperone roccioso. Raggiunto lo sperone, la cima del Subar è vicina, poche centinaia di metri ancora e si è appagati da un panorama magnifico, la corona del Vito, la vallata della Rakitnica, la Bjelašnica e l’imponente massiccio della Treskavica.

Da qui, tolte le pelli, via verso valle, una discesa costante, relativamente facile e senza pericoli, con ampie curve da tracciare fino al limitare del bosco e poi si riprende il sentiero iniziale, fino ad arrivare al Planinarski Dom, per assaggiare le specialità locali e godersi il tramonto sorseggiando una meritata birra.

 

Immagini: Massimo Moratti

Montaggio: Davide Sighele