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Via libera della Corte costituzionale rumena alla discussa legge che autorizza l'eutanasia per i cani randagi. Il provvedimento, votato a inizio settembre dopo la morte di un bambino di quattro anni, ucciso dai morsi di un cane di strada era stato successivamente impugnato da alcuni parlamentari. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [27 settembre 2013]

 

E' stata la morte di un bambino di appena quattro anni, azzannato a inizio settembre in uno dei parchi di Bucarest, a riaccendere in Romania l'annoso dibattito sui cani randagi, fenomeno che negli ultimi decenni ha assunto nel paese dimensioni preoccupanti. Soltanto nella capitale rumena, secondo alcune stime, vivrebbero oggi almeno 60mila cani di strada.

L'incidente ha spinto il parlamento di Bucarest ad approvare in tutta fretta un provvedimento, sostenuto con forza dal presidente Traian Basescu, che autorizza le amministrazioni locali a sopprimere quei cani randagi catturati negli spazi pubblici che non vengano adottati entro due settimane.

Non possiamo più posticipare la decisione tra la vita di un bambino e quella di un cane. Ed è chiaro che è la vita umana ad avere la precedenza”, ha dichiarato alla stampa il premier socialdemocratico Victor Ponta dopo l'approvazione della legge. Al tempo stesso, Ponta ha detto di sperare che le autorità locali riescano trovare soluzioni alternative, e che la scelta di sopprimere i cani sia “un evento molto raro”.

L'approvazione dell'eutanasia per i randagi ha nuovamente spaccato la società rumena, dando il via alle proteste di chi è convinto che la soluzione al problema non vada cercata nella soppressione, ma nella castrazione ed adozione dei cani abbandonati.

Un gruppo di parlamentari, vicini alle posizioni degli animalisti, ha tentato di bloccare il provvedimento chiedendo il parere della Corte costituzionale, che però mercoledì scorso ha dichiarato l'ammissibilità dell'eutanasia per i cani randagi.Ora decine di migliaia di animali rischiano quindi di essere soppressi.

Le associazioni animaliste hanno però annunciato di voler continuare la battaglia a favore dei cani di strada, portando se necessario la questione a livello europeo ed internazionale.

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