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I dati record sui turisti attirati quest'anno dalle bellezze della Grecia fanno sperare in un nuovo slancio, che riesca a far muovere al paese i primi passi fuori dalla crisi. Nonostante milioni di arrivi, però, la disoccupazione continua a crescere. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [9 agosto 2013]

 

“La Grecia non può limitarsi alla strategia dell'austerità. E' importante gestire il debito, ma è altrettanto vitale rimettere al centro dell'attenzione crescita e lavoro”. Chiaro il messaggio del presidente americano Barack Obama ad Antonis Samaras, dopo la recente visita del premier greco negli Stati Uniti.

E mentre Samaras incassava l'appoggio di Obama, i dati sulla stagione record del turismo in Grecia fanno tornare un timido ottimismo. Anche grazie all'instabilità politica in tradizionali concorrenti come Turchia ed Egitto, la spiaggie greche quest'anno sono state letteralmente invase di turisti.

Nei primi cinque mesi dell'anno le entrate del settore sono aumentate del 38,5%, spinte da un più 24% di visitatori stranieri. Aprile ha visto un incredibile aumento del 360%, maggio del 120%: a fine stagione ci si aspetta una crescita complessiva del 15-20%, che porterà le visite annuali alla cifra record di 17 milioni, provenienti soprattutto da Russia, Germania, e Turchia.

Quest'anno la crescita tumultuosa dovrebbe portare il turismo a fornire il 18% del prodotto interno lordo della Grecia, pari a quasi 40 miliardi di euro.

Se le notizie sul fronte turismo fanno sorridere, restano però tragiche quelle relative all'occupazione. Nonostante il boom turistico il numero dei disoccupati a maggio è cresciuto di più di mezzo punto percentuale arrivando al 27,6%. Particolarmente grave la situazione tra i giovani: sotto i 25 anni, sono infatti disoccupati due greci su tre.

Per l'esecutivo di Atene le statistiche potrebbero però essere falsate, almeno in parte, dalla crescita incontrollata del lavoro nero: ecco perché il ministro del Lavoro Yiannis Vroutsis ha ordinato controlli a tappeto, soprattutto in zone altamente turistiche come l'Attica, Zakynthos e la penisola Calcidica.

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