Un libro mi ha portata a Sarajevo

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Domande

Oltre la frontiera con la Croazia km e km di distese verdi, piccole strade che si arrampicano con fatica sulle colline e poi sulle montagne… Qualche villaggio, qualche pastore che cammina con le sue pecore…

Poi piccole e grandi città, bambini che giocano a calcio, anziani che passeggiano, donne che fanno la spesa, e capisci che i Balcani non sono poi così lontani da noi…

Ed eccoti alle porte di Sarajevo, dopo un'attesa lunghissima, accompagnata da case rattoppate con il cemento e palazzi di vetro, l’Holiday Inn, Radon Plaza, Oslobođenje, il palazzo del Parlamento; il viale dei cecchini non c’è più, al suo posto una strada trafficata, dove le macchine corrono veloci a fianco di minareti che svettano altissimi nella loro eleganza, gente semplice che attraversa la strada, corre a casa, al lavoro, passeggia. Ti chiedi come hanno fatto a sopravvivere, come stanno, cosa ricordano, ma soprattutto ti chiedi perché… Perché una guerra tanto stupida, che nessuno è riuscito ad impedire… Io non ricordo nulla di quella guerra, è solo un nome lontano della mia memoria di bambina, ero troppo piccola forse, eppure è bastato un libro perché questa città mi entrasse nel cuore… Questa città…