28 maggio 2009

Partendo dalla considerazione che le grandi ideologie universalistiche del Novecento hanno certo convissuto con pesanti e persistenti forme di nazionalismo, i lavori degli storici italiani, sloveni e croati raccolti in questo volume......

non intendono comunque concedere nessuno spazio a certe visioni finalistiche della storia su cui, dopo la violenta dissoluzione della Jugoslavia, sono fiorite letture improntate a interpretare ogni fase della vicenda di quel paese come tappe verso una inevitabile catastrofe finale e la guerra civile come una sua evoluzione "naturale". Evitando inoltre gli stereotipi legati all'immagine di una regione come "ventre molle dell'Europa", essi intendono restituire complessità a una storia le cui ricostruzioni e interpretazioni appaiono ancora troppo poco fondate sulla nuova documentazione disponibile e, soprattutto, poco aperte al confronto tra gli studiosi dei diversi paesi impegnati su questo terreno.

I Balcani come terra di nessuno, storica linea di frattura, luogo crudele e violento, sede di odi ancestrali tra gruppi "etnici" sono il prodotto di una costruzione culturale europea di lungo periodo, sia nella cultura "alta" sia in quella popolare: una visione negativa che è stata potentemente rafforzata dalla guerre degli anni Novanta e che, unita al riemergere nel nostro paese di un certo razzismo latente nei confronti dello slavo "barbaro" e "incivile", ha prodotto un senso comune insieme consolatorio e di presa di distanza.
Nella storia della Jugoslavia la costruzione politica del discorso nazionalista rappresenta un'opzione tra le altre, e cercare di comprenderlo storicamente, senza alcun determinismo, è il compito che si pone il volume.

Una storia balcanica Fascismo, comunismo, e nazionalismo nella Jugoslavia del Novecento
a cura di Lorenzo Bertucelli, Mila Orlić
anno di pubblicazione: 2008
collana: Documenta
casa editrice: Ombre Corte